Milano, 3 dicembre 2025 – Le liquidazioni giornaliere nel mercato delle criptovalute sono schizzate alle stelle, quasi triplicando rispetto ai cicli precedenti. A segnalarlo sono i dati di Glassnode, società svizzera che analizza la blockchain e tiene d’occhio gli strumenti finanziari digitali. Questo picco si è visto negli ultimi giorni, mentre l’open interest – ovvero il totale delle posizioni aperte su contratti derivati come futures e opzioni – resta su livelli molto alti. Per diversi operatori, questo indica una crescente voglia di correre rischi tra gli investitori, spinta anche dall’effetto degli ETF tematici e dai volumi mai visti finora sul mercato dei future.
Leverage al massimo e volatilità in salita
Nelle ultime settimane, i prezzi di Bitcoin ed Ethereum, le due criptovalute più importanti per capitalizzazione, sono stati accompagnati da un vero boom di attività speculativa. Secondo Glassnode, il totale delle liquidazioni – cioè le chiusure forzate delle posizioni in perdita da parte delle piattaforme di scambio – ha raggiunto livelli che non si vedevano dal 2021. Solo lunedì 2 dicembre, le liquidazioni hanno toccato i 930 milioni di dollari, contro una media settimanale che da inizio novembre si aggirava intorno ai 400 milioni. Questo boom riguarda sia le posizioni long (scommesse al rialzo) sia quelle short (al ribasso), anche se la maggior parte degli stop è arrivata sulle posizioni long: un segnale, secondo gli esperti, che molti investitori sono rimasti “spiazzati dal movimento veloce del prezzo”.
Alessio Falzone, analista del CryptoValue Lab di Milano, spiega: “Gli operatori stanno usando sempre più la leva finanziaria, convinti che i nuovi ETF crypto possano sostenere la domanda. Ma quando il prezzo va forte contro il consenso, le piattaforme liquidano automaticamente le posizioni per evitare problemi”. I dati di Glassnode, visionati anche da alanews.it, mostrano come il leverage ratio – cioè il rapporto tra posizioni a leva e asset a copertura – abbia superato quota 0,26. Per la società svizzera è un chiaro segnale che il mercato si sta “surriscaldando”.
Gli ETF crypto cambiano le carte in tavola
L’approvazione e la crescita degli ETF basati su Bitcoin ed Ethereum hanno rivoluzionato il mercato. Questi nuovi strumenti hanno attirato soprattutto gli investitori istituzionali ma hanno anche scatenato una corsa al rialzo dei derivati. Roberto Sassi, responsabile ricerca presso Banca Digitalis, dice: “Molti trader aprono posizioni sui future per puntare a un eventuale scarto tra prezzo spot e prezzo dell’ETF. Questo fa salire l’open interest e rende più fragili i mercati quando ci sono scossoni improvvisi”.
Secondo Bloomberg, negli ultimi tre mesi l’open interest sui future di Bitcoin negoziati al CME ha superato per la prima volta i 6 miliardi di dollari. Un record che evidenzia come “la liquidità sia cresciuta ma anche la leva usata dagli operatori”, conferma Sassi. Parallelamente, gli ETF americani registrano forti afflussi: CoinShares segnala che solo a novembre gli istituzionali hanno investito oltre 1,2 miliardi di dollari nei prodotti quotati a Wall Street.
Rischi sistemici e allarmi sul tavolo
Le catene di liquidazioni a cascata mettono in allarme tanto i piccoli investitori quanto le autorità di controllo. La Consob, con una nota pubblicata ieri mattina sul proprio sito ufficiale, ha richiamato gli operatori “a usare prudenza con la leva e a tenere d’occhio la volatilità degli strumenti crypto”. Anche dalla Banca Centrale Europea arrivano segnali preoccupanti: “Il settore resta esposto a rischi sistemici legati all’abuso della leva”, ha sottolineato l’economista senior Carla Donati durante un webinar dell’Osservatorio Fintech di Roma.
Al momento non si registrano casi di insolvenza sistemica nelle principali piattaforme centralizzate – con Binance e Coinbase in prima fila –, ma la tensione è alta. Falzone chiarisce: “Quando arriva forte volatilità, il meccanismo automatico delle liquidazioni può amplificare ancora di più i movimenti dei prezzi. Solo allora molti si rendono conto davvero dei rischi legati alla leva”.
Criptovalute tra tempesta e regole in arrivo
In questa fase delicata resta una domanda aperta: quanto potrà durare questa corsa con così tanta leva? Gli analisti tengono un profilo prudente. Sassi avverte: “Finché continueranno i grandi flussi sugli ETF, il mercato sarà vulnerabile agli scossoni”. Intanto Glassnode prevede che le liquidazioni rimarranno intense almeno fino al primo trimestre del 2026. Un periodo difficile in cui ogni inversione brusca potrebbe trasformarsi — ancora una volta — in una notte lunga e tormentata per chi gioca con la leva nel mondo crypto.
