
L'IA sta cambiando la guerra | Pixabay @vadimrysev - Cryptohack
Droni e non solo: ecco come l’intelligenza artificiale sta cambiando radicalmente la guerra, le strategie militari e gli armamenti
L’uso dell’intelligenza artificiale (AI) nel contesto bellico sta rivoluzionando il modo in cui vengono condotte le operazioni militari. Il 1° giugno 2025, l’Ucraina ha lanciato l’operazione “Pavutyna”, un attacco di grande portata che ha visto l’impiego di 117 droni per colpire obiettivi strategici sul territorio russo. Questo evento ha segnato un cambiamento significativo nel conflitto russo-ucraino e ha aperto la strada a una nuova era nella guerra moderna. La precisione con cui sono stati distrutti oltre 40 velivoli militari, tra cui i temuti bombardieri strategici, dimostra l’efficacia delle tattiche asimmetriche supportate dall’uso dell’AI.
L’innovazione dei droni in guerra
I droni utilizzati nell’operazione “Pavutyna” sono stati trasportati in territorio nemico tramite camion civili e attivati da remoto. Questi droni FPV (First Person View) hanno un raggio operativo di 5.000 km dal confine ucraino e sono stati progettati per eludere le difese aeree tradizionali. Grazie all’intelligenza artificiale, sono stati in grado di colpire obiettivi strategici con una precisione senza precedenti, operando autonomamente anche in ambienti con forti disturbi elettronici.
Miniaturizzazione e capacità operative
La miniaturizzazione dei dispositivi bellici è un altro aspetto innovativo. Il micro-drone americano Switchblade 300, lungo appena 61 cm e pesante circa 2,7 kg, è facilmente trasportabile in uno zaino. Questi droni possono identificare e colpire bersagli con grande accuratezza, grazie a sistemi di geolocalizzazione GPS e telecamere avanzate. Inoltre, la loro capacità di operare in sciami, coordinandosi tra loro in tempo reale, rappresenta un ulteriore passo avanti nelle tecnologie militari.
Questioni etiche e regolamentazione
Tuttavia, l’impiego crescente dell’AI in ambito militare solleva importanti interrogativi etici e legali. La mancanza di un quadro normativo chiaro per regolamentare l’uso di armi autonome è un tema di dibattito a livello internazionale. Le potenze militari sono riluttanti a cedere il controllo umano sulle operazioni, temendo di compromettere i loro vantaggi strategici. Diverse organizzazioni della società civile e attivisti stanno spingendo per un maggiore controllo umano nell’impiego della forza, evidenziando la necessità di stabilire linee guida per garantire un uso responsabile dell’intelligenza artificiale in guerra.
In questo contesto di rapida evoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale sta ridefinendo le dinamiche del conflitto, suggerendo che il futuro della guerra sarà sempre più caratterizzato da un’alta automazione e dall’uso di tecnologie avanzate. Questo porta a una profonda trasformazione delle strategie militari globali, rendendo essenziale un dibattito informato e responsabile sull’uso di queste tecnologie.