Washington, 11 dicembre 2025 – Caroline Crenshaw, commissaria uscente della SEC, ha scelto la prestigiosa Brookings Institution per il suo saluto pubblico. Giovedì mattina, tra file di sedie bianche e telecamere accese, ha preso la parola per ribadire con chiarezza quale sia – e debba rimanere – il ruolo della Securities and Exchange Commission nella regolamentazione dei digital asset. Una presa di posizione netta, a pochi giorni dalla fine del suo mandato.
Regolamentare le criptovalute: una sfida aperta
Sul tavolo, pochi appunti e un bicchiere d’acqua. Crenshaw è andata dritta al punto: “La SEC deve continuare a proteggere gli investitori anche nell’ecosistema delle criptovalute”. Detto così sembra banale, ma dietro questa frase ci sono mesi di confronto acceso tra autorità di vigilanza, mercato e colossi della tecnologia. Il pubblico, composto soprattutto da analisti e ricercatori, ha ascoltato con attenzione. Non era solo una dichiarazione di principio: “Serve prudenza – ha spiegato la commissaria – non possiamo permettere che le piattaforme digitali aggirino le regole base dei mercati finanziari”.
Negli ultimi anni, mentre la corsa alle criptovalute travolgeva mercati e investitori, la posizione della SEC è stata tutt’altro che semplice. Tra spinte all’innovazione e rischi di deregolamentazione, l’agenzia si è trovata spesso sotto pressione crescente. Solo nel 2024, dicono i dati interni, le segnalazioni di frodi legate a asset digitali sono aumentate del 22%. Numeri che pesano ancora di più ora che gli Stati Uniti cercano un’intesa comune con l’Unione Europea sul tema.
Le certezze della SEC: tutela sì, ma senza bloccare l’innovazione
Crenshaw non ha girato intorno alle parole. Ha sottolineato che le regole “non devono frenare l’innovazione”, ma anzi rappresentano “una rete di sicurezza per chi investe”. Il messaggio è chiaro: la SEC vuole mantenere il quadro normativo attuale – almeno finché il Congresso non deciderà altro.
“Le attività su blockchain vanno studiate caso per caso”, ha aggiunto. Nessuna soluzione automatica. Una linea che non piace agli operatori più spinti del settore, da tempo in cerca di un regime normativo a parte. Ma Crenshaw ha ricordato che proprio il rigore delle norme tradizionali ha evitato finora crisi sistemiche simili a quelle viste in altri Paesi.
Negli Stati Uniti resta vivo anche il dibattito sulla collaborazione internazionale. “Il mercato è globale – ha ammesso Crenshaw – non possiamo permetterci buchi tra giurisdizioni diverse”.
Reazioni dal mondo crypto e cosa ci aspetta
Il settore non si è fatto attendere. Sui principali forum, da CoinDesk a Bloomberg Crypto, molti hanno definito l’intervento di Crenshaw “in linea con lo stile tradizionale della SEC”. L’avvocato Charles Young, partner dello studio legale C.Y. Law di New York, ha spiegato ad alanews: “Serve chiarezza sulle procedure per approvare nuove piattaforme”. Secondo Young la vera sfida sarà trovare un equilibrio tra “tutela degli investitori” e “competitività a livello globale”.
Anche la politica si muove. Il senatore democratico Ron Wyden ha ribadito questa mattina come sia necessario un intervento del Congresso per mettere limiti più chiari: “Non possiamo lasciare tutto in mano alle agenzie”. Intanto la Casa Bianca segue da vicino ogni mossa della SEC.
L’addio di Crenshaw: cosa succede adesso
L’intervento alla Brookings Institution è uno degli ultimi impegni pubblici per Crenshaw come commissaria. La sua uscita arriva in un momento delicato: fonti vicine alla SEC raccontano che la Casa Bianca sta già lavorando a un possibile successore da nominare nelle prossime settimane.
Nel frattempo gli occhi del mercato restano puntati sull’agenzia federale. L’incertezza sulle regole rallenta alcuni investimenti in asset digitali – come mostrano i dati Bloomberg sulle nuove emissioni di token negli Stati Uniti – ma la sicurezza rimane una priorità alta. Un equilibrio tutt’altro che semplice da mantenere.
“Il nostro compito è mettere in sicurezza il sistema”, ha concluso Crenshaw prima di lasciare la sala poco dopo mezzogiorno. Le sue parole hanno raccolto un applauso sentito dai presenti. Forse non un addio definitivo al dibattito pubblico, ma un arrivederci alla prossima stagione della finanza digitale americana.
