La Bce lancia l’allarme: “Le cripto ripetono i rischi delle vecchie crisi”

Rischi

La presidente della BCE avverte sui possibili rischi delle stablecoin-cryptohack.it

Franco Vallesi

5 Settembre 2025

La presidente della Bce sollecita un intervento immediato per prevenire il caos finanziario che potrebbe scaturire da una deregolamentazione eccessiva delle cripto-attività.

In un contesto finanziario che si trasforma a velocità record, con l’avvento di nuove tecnologie, attori emergenti e strumenti di pagamento alternativi, l’allerta lanciata da Christine Lagarde risuona come un monito a tutta l’Unione Europea: i pericoli sono ancora lì, anche se travestiti da innovazione. Alla nona riunione annuale del Comitato europeo per il Rischio Sistemico (Esrb), la presidente della Banca Centrale Europea ha puntato il dito contro le stablecoin, accusandole di riproporre vecchi rischi sotto nuove forme.

Criptovalute, leva e fiducia: i rischi sistemici si ripresentano

«La finanza cambia, ma i rischi si ripetono», ha dichiarato Lagarde, riferendosi a fenomeni come la leva finanziaria, le tensioni di liquidità e l’improvvisa perdita di fiducia che negli anni hanno provocato crisi gravi nel sistema bancario tradizionale. Secondo la presidente della Bce, le cripto-attività, e in particolare le stablecoin, stanno riportando in auge questi pericoli, amplificati da connessioni opache tra attori finanziari e una regolamentazione ancora inadeguata.

Nel mirino c’è soprattutto l’illusione di stabilità promessa dalle stablecoin, che ancorano il proprio valore a valute fiatma senza sottostare agli stessi obblighi regolatori delle banche tradizionali. Una situazione che — secondo Lagarde — potrebbe degenerare rapidamente nel momento in cui il mercato dovesse perdere fiducia nel valore di riferimento, generando corse al ritiro, blocchi dei trasferimenti e effetti a catena sull’intero ecosistema finanziario.

Christine Lagarde
La presidente della Bce Christine Lagarde. Fonte. foto www.wikipedia.org-cryptohack.it

Per Lagarde, il momento per intervenire è adesso. Aspettare un’altra crisi per rafforzare il quadro normativo sarebbe, ha affermato, un errore già visto in passato. «Non abbiamo bisogno di aspettare un nuovo shock per sapere cosa fare», ha dichiarato, sottolineando che la gestione del rischio e la supervisione efficace devono restare pilastri della strategia europea.

Nel suo discorso, la presidente ha chiesto che nessuna stablecoin possa operare nell’Ue senza una garanzia di equivalenza normativa con le giurisdizioni esterne e tutele rigorose sui flussi di capitale tra entità europee e non europee. In altre parole, regole chiare e vincolanti per chiunque voglia offrire questi strumenti nei confini dell’Unione.

La sfida è duplice: da un lato rafforzare il quadro legislativo europeo, e dall’altro costruire una cooperazione internazionale che eviti arbitraggi normativi. Senza una cornice condivisa, ha detto Lagarde, i rischi continueranno a spostarsi dove la sorveglianza è più debole. È quello che sta già accadendo in alcune aree extra-UE, dove le cripto si sviluppano in modo incontrollato e sfuggono ai radar delle autorità di vigilanza.

Un equilibrio tra innovazione e sicurezza: la vera sfida dell’Europa

Le parole della presidente della Bce arrivano in un momento cruciale per l’Europa, che sta finalizzando l’attuazione del regolamento MiCA (Markets in Crypto-Assets), destinato a diventare il primo impianto normativo europeo sulle cripto-attività. Ma secondo Lagarde non basta. Servono strumenti di controllo effettivo, meccanismi di trasparenza, e soprattutto una visione globale, perché l’innovazione non conosce confini.

Nel frattempo, il mercato cripto continua a crescere: secondo dati aggiornati al terzo trimestre 2025, il volume di transazioni in stablecoin ha superato i 1.500 miliardi di euro a livello globale, e oltre il 70% delle operazioni avviene senza supervisione bancaria. Un dato che basta da solo a spiegare l’urgenza di un intervento.

La riflessione di Lagarde tocca un punto essenziale: non è l’innovazione in sé a rappresentare un pericolo, ma l’assenza di regole condivise. La vera sfida, oggi, è costruire un futuro finanziario sicuro senza soffocare il progresso. Per riuscirci, l’Europa dovrà muoversi in fretta, prima che i rischi tornino a bussare alla porta con forza.

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