L’intelligenza artificiale funzionerà solo offline? Ecco le previsioni

Intelligenza artificiale offline

Intelligenza artificiale offline | Pixabay @SweetBunFactory - Cryptohack

Federico Liberi

7 Dicembre 2025

L’adozione dell’intelligenza artificiale offline accelera grazie a innovazioni hardware e attenzione alla privacy: ecco come funziona

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale (IA) sta rapidamente spingendo verso un modello sempre più autonomo e indipendente dalla rete, segnando una svolta significativa rispetto al passato, quando l’IA era quasi esclusivamente legata al cloud computing. Le recenti innovazioni tecnologiche e le esigenze di privacy e velocità stanno infatti favorendo un approccio offline, in cui i dispositivi locali, come gli smartphone, eseguono direttamente gli algoritmi di intelligenza artificiale, senza dover dipendere da server remoti.

L’intelligenza artificiale offline: un cambio di paradigma

Fino a pochi anni fa, l’IA era concepita principalmente come un servizio basato su server cloud, con tutti i suoi vantaggi, ma anche con limiti evidenti legati alla connessione internet e ai rischi per la privacy dei dati sensibili. Oggi, grazie ai progressi nel campo dei modelli generativi di IA e all’aumento delle capacità computazionali degli smartphone e dei dispositivi edge, si sta affermando un nuovo modello in cui l’elaborazione avviene localmente.

Apple, nonostante sia stata storicamente più cauta rispetto ai concorrenti, si trova oggi sotto pressione per accelerare lo sviluppo di soluzioni IA offline, soprattutto considerando la crescente domanda di tutela della privacy. L’architettura tipica del cloud, infatti, obbliga a un continuo scambio di dati con server esterni, aumentando i rischi di esposizione e rallentando la risposta. Un’elaborazione locale non solo migliora la sicurezza, ma ottimizza anche le tempistiche di esecuzione, riducendo la latenza.

Le nuove frontiere dell’IA: dall’Italia un supercomputer green

L’innovazione non riguarda solo i dispositivi personali. In Italia, la startup iGenius sta costruendo Colosseum, uno dei supercomputer più potenti al mondo, alimentato da energia rinnovabile e dotato di circa 80 server Nvidia con chip “Blackwell”. Questo centro dati di ultima generazione sarà un polo tecnologico dedicato allo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale avanzati, capaci di gestire parametri di sofisticazione fino a 1.000 miliardi. Il supercomputer supporterà applicazioni IA open source, facilitando la distribuzione e l’implementazione in vari settori industriali, dalla sanità alla finanza.

Impatti e prospettive future

Il passaggio a un’IA offline rappresenta un vantaggio strategico anche sul fronte dei costi: eliminando la necessità di costose infrastrutture cloud, le aziende possono ridurre significativamente gli investimenti, concentrandosi sullo sviluppo di reti neurali distribuite direttamente sui device. Questo nuovo paradigma favorirà una maggiore autonomia del singolo utente e una più ampia diffusione dell’intelligenza artificiale nella vita quotidiana.

Infine, non va sottovalutato l’impatto della IA generativa, che oggi è in grado di produrre testi, immagini, video, musica e persino modelli 3D, rendendo l’esperienza digitale sempre più immersiva e personalizzata. Sistemi come ChatGPT (basato su GPT-4), Gemini di Google e Llama di Meta stanno accelerando l’adozione di queste tecnologie, ma la vera rivoluzione sarà la loro capacità di operare efficacemente anche senza connessione, aprendo nuove frontiere nell’uso dell’intelligenza artificiale.

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