Investitori USA riducono interesse per le criptovalute: cala la propensione al rischio secondo lo studio FINRA

Salvatore Broggi

5 Dicembre 2025

New York, 5 dicembre 2025 – Negli Stati Uniti si fa strada un segnale chiaro: sempre meno investitori privati vedono nelle criptovalute una scelta vantaggiosa. La voglia di rischiare sembra in netto calo rispetto agli anni passati. A rivelarlo è l’ultima indagine di FINRA (Financial Industry Regulatory Authority), l’ente che vigila sui mercati finanziari americani. Tra settembre e novembre, oltre 2.000 persone da New York a Los Angeles sono state intervistate per capire come cambia l’atteggiamento verso il rischio.

Gli americani frenano: il rischio non fa più gola

Dai dati emerge che solo un terzo degli intervistati – circa il 33% – continua a vedere nei beni rischiosi come le criptovalute, le azioni speculative o i titoli tecnologici una vera opportunità per raggiungere i propri obiettivi finanziari a lungo termine. La maggioranza ha scelto invece la strada più cauta, puntando su investimenti tradizionali. “Ho ridotto la mia esposizione al Bitcoin negli ultimi mesi”, racconta un investitore di Denver a FINRA. “Dopo quello che è successo nel 2022, non mi fido più di mercati così ballerini”.

La domanda di rischio rallenta dunque il passo. Però, come sottolinea FINRA nel suo rapporto di 27 pagine, c’è ancora una fetta importante di popolazione convinta che senza qualche rischio non si possa ottenere un rendimento superiore alla media. Chi ha cominciato a investire dopo la pandemia, spesso con pochi soldi e sulle piattaforme digitali, è ancora dell’idea che sia difficile accumulare ricchezza senza osare un po’. “Non vedo altre strade per far crescere il mio portafoglio”, dice un trentenne di Miami. “I tassi bancari sono ancora troppo bassi”.

Meno cripto, più sicurezza: cosa scelgono gli investitori nel 2025

Il report mette in luce un calo netto dell’interesse verso le criptovalute: se nel 2021 il 41% degli investitori retail aveva acquistato almeno una volta Bitcoin o Ethereum, oggi la percentuale scende al 27%. Dietro questo disimpegno ci sono scandali come quello di FTX, le forti oscillazioni del mercato ma anche una crescente consapevolezza dei rischi legati alle regole poco chiare e alla sicurezza informatica.

Nel frattempo, cresce chi preferisce strumenti più tradizionali: obbligazioni statali, ETF su settori difensivi e risparmi sui conti deposito. “La volatilità delle cripto ha spaventato tanti piccoli risparmiatori”, commenta Robert Cook, CEO di FINRA. “Si nota un ritorno all’attenzione per i fondamentali economici e meno voglia di giocarsi tutto sulle scommesse digitali”.

Obiettivi finanziari: tra prudenza e voglia di guadagnare

Nonostante tutto, resta un terzo degli americani attratto dai beni rischiosi. Per molti si tratta della possibilità di “recuperare terreno” dopo anni segnati da inflazione e salari fermi. “Con i prezzi delle case che continuano a salire, puntare solo su asset tradizionali non basta più”, spiega il professore di finanza Alec Simmons, della University of Chicago.

Secondo FINRA sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 44 anni a tollerare meglio volatilità e incertezza pur di inseguire guadagni potenziali. Anche in questo gruppo però la quota di chi preferisce strumenti meno rischiosi è salita del 9% rispetto all’anno scorso. E non mancano le differenze tra città e campagne: a San Francisco e New York si continua a puntare su startup tech e criptovalute; nelle zone rurali domina invece la ricerca della sicurezza.

Norme in evoluzione e la memoria delle perdite

Nel 2024 gli Stati Uniti hanno avviato diverse indagini su exchange e piattaforme crypto; la regolamentazione è ancora incerta e in divenire. Per FINRA “l’assenza di regole chiare frena molti risparmiatori”. D’altronde il ricordo delle perdite subite tra il 2022 e il 2023 pesa ancora molto: secondo Bloomberg, le famiglie americane hanno visto svanire circa 200 miliardi di dollari solo nei primi sei mesi dello scorso anno.

Il futuro? Più equilibrio e prudenza

Gli esperti sono concordi: nei prossimi mesi prevarrà un approccio più cauto con portafogli diversificati, maggiore attenzione alla liquidità e meno entusiasmo verso nuove tecnologie finanziarie. Ma il fascino delle criptovalute non scompare del tutto. “L’innovazione ha ancora spazio”, ammette Cook. “Ma gli investitori dovranno fare i conti con regole nuove e trasparenza maggiore”.

Il quadro tracciato da FINRA racconta così un mercato in mezzo a due spinte contrapposte: la voglia di rendimento da una parte, la paura di bruciarsi dall’altra. Solo il tempo dirà chi avrà la meglio sui mercati americani.

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