Investimenti al passo con i tempi: l’evoluzione di Millennials e Gen Z

Investimenti al passo con i tempi: l'evoluzione di Millennials e Gen Z

Investimenti al passo con i tempi: l'evoluzione di Millennials e Gen Z

Salvatore Broggi

17 Novembre 2025

Milano, 17 novembre 2025 – Millennials e Generazione Z stanno cambiando radicalmente il modo di investire, costringendo il mondo della finanza a rivedere strategie e strumenti. Tra crisi economiche, pandemia e spinta digitale, i giovani risparmiatori italiani – e non solo – stanno riscrivendo le regole del gioco. I dati degli ultimi mesi confermano un trend ormai consolidato: la ricerca di investimenti digitali, sostenibili e su misura è diventata una priorità per chi è nato tra gli anni Ottanta e i primi Duemila.

Il mondo che cambia sotto i loro piedi

Chi ha tra i 20 e i 40 anni oggi si muove in un panorama molto diverso rispetto ai genitori. Millennials e Gen Z, cresciuti con la crisi del 2008 e le incertezze della pandemia, guardano con diffidenza ai metodi tradizionali di accumulare soldi. “Non possiamo più pensare di comprare casa come hanno fatto i nostri genitori”, racconta Martina, 29 anni, impiegata a Torino. Tra lavori instabili, costi della vita in aumento e difficoltà a ottenere prestiti, molti giovani cercano investimenti più agili e accessibili.

Le piattaforme di trading online, gli ETF tematici e le criptovalute sono entrati nella loro quotidianità. Secondo una recente indagine Consob, oltre il 40% degli under 35 in Italia ha già investito almeno una volta tramite app o piattaforme digitali. “La flessibilità è tutto”, spiega Marco, 32 anni, consulente finanziario a Milano. “I giovani vogliono gestire i propri soldi da soli, senza vincoli fissi”.

Più rischio ma con la testa a lungo termine

Rispetto ai Baby Boomers, le nuove generazioni accettano più rischi. Non è solo una questione di coraggio, ma di come vedono il tempo e i mercati volatili. “Siamo abituati a vedere i mercati salire e scendere continuamente”, ammette Giulia, studentessa di economia a Bologna. “L’importante è pensare al lungo periodo”. Per questo scelgono strumenti flessibili, spesso gestibili direttamente dal cellulare.

Ma l’influenza dei social può giocare brutti scherzi. Il fenomeno del “meme investing”, esploso con casi come GameStop o AMC, mostra come le community online possano muovere masse di investitori in modo coordinato. “Spesso si investe più per senso di appartenenza che per analisi vera”, dice un analista di Borsa Italiana. Il rischio? Farsi prendere dall’entusiasmo di gruppo e perdere la bussola.

Sostenibilità, non solo una moda

Un tratto che distingue i giovani investitori è la forte attenzione ai valori etici e ambientali. Sostenibilità, parità di genere e diritti umani non sono più optional: sono criteri fondamentali nella scelta degli investimenti. I numeri dell’Osservatorio ESG Italia parlano chiaro: nel 2024, più del 55% dei nuovi sottoscrittori di fondi sostenibili aveva meno di 35 anni.

“Voglio che i miei soldi aiutino a costruire un futuro migliore”, dice Lorenzo, 26 anni, neolaureato a Firenze. La crescita dei fondi ESG (Environmental, Social, Governance) e dei green bond conferma questa spinta. Le grandi banche devono adeguarsi: “Integrare i criteri ESG nei portafogli è ormai indispensabile”, ha detto di recente un portavoce di Intesa Sanpaolo.

Finanza digitale e cultura del fai-da-te

Per Millennials e Gen Z la finanza è soprattutto digitale. App come Revolut, piattaforme come Bitpanda e i servizi di robo-advisory stanno rendendo più facile l’accesso ai mercati. La tokenizzazione degli asset – dalla proprietà frazionata di opere d’arte agli investimenti immobiliari digitali – apre le porte anche a chi ha pochi soldi.

Parallelamente cresce la voglia di imparare da soli. YouTube, podcast e gruppi online sono le fonti più usate, ma non sempre affidabili. “Bisogna saper riconoscere cosa è vero e cosa no”, avverte un docente della Bocconi. Il rischio di disinformazione è alto: saper valutare le informazioni è diventato fondamentale.

Il futuro degli investimenti passa dai giovani

Uno studio di Morgan Stanley prevede che entro il 2030 i Millennials erediteranno oltre 70mila miliardi di dollari nel mondo: il più grande trasferimento di ricchezza mai visto. Questo cambio generazionale avrà un impatto enorme sulle strategie d’investimento: tecnologia, energia pulita e salute guideranno il mercato.

In fondo, le nuove generazioni non stanno solo cambiando come si investe, ma anche il perché. Il denaro diventa uno strumento per prendere parte attiva al futuro. E se prima la ricchezza era sinonimo di potere, oggi – nelle parole di molti giovani – significa soprattutto responsabilità verso il domani.

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