Intelligenza Artificiale Rivoluziona l’Astrofisica: Simulata la Via Lattea Stella per Stella in Tempo Record

Salvatore Broggi

28 Novembre 2025

Milano, 28 novembre 2025 – Un gruppo di ricercatori europei ha messo a punto un **modello digitale** capace di simulare il comportamento di ben **100 miliardi di stelle** con una velocità mai vista prima: cento volte più rapido rispetto alle tecnologie attuali. Ieri pomeriggio, all’**Osservatorio di Ginevra**, scienziati e tecnici hanno presentato i risultati di questo progetto che, a loro dire, potrebbe rivoluzionare lo studio delle galassie e la comprensione della formazione dell’universo.

## Un salto senza precedenti nelle simulazioni cosmiche

A spiegare i dettagli è stato **Pierre Dubois**, astrofisico francese, davanti a una sala piena di studenti, professori e appassionati. «Fino ad oggi simulare l’interazione tra miliardi di corpi celesti era un lavoro lungo e spesso incompleto», ha raccontato Dubois. Il nuovo **algoritmo**, chiamato **StarForgeX**, utilizza una serie di trucchi matematici per rendere tutto più veloce e leggero: calcoli paralleli, gestione più efficiente delle risorse hardware e una memoria usata in modo più intelligente.

E non si tratta solo di numeri sulla carta. I primi test pubblicati su **Astrophysical Journal Letters** mostrano che una simulazione del disco galattico, che prima richiedeva settimane sui supercomputer di Lugano e Jülich, ora si può completare in meno di due giorni. La rapidità è tale che gli sviluppatori puntano a studiare in tempo reale fenomeni complessi come le collisioni tra galassie o la nascita dei buchi neri supermassicci.

## Nuove strade per l’astrofisica europea

Il progetto è sostenuto dal **Consiglio Europeo della Ricerca**, con un finanziamento triennale superiore agli 8 milioni di euro. Coinvolge circa dieci università e centri specializzati sparsi tra Svizzera, Francia, Italia e Germania. La professoressa **Sara Rinaldi** dell’Università di Padova, co-autrice dello studio, ha sottolineato come «il vero vantaggio non sia solo nella velocità, ma nella possibilità di esplorare molti più scenari». In pratica, si possono cambiare velocemente i parametri iniziali – dalla massa delle stelle alla quantità di materia oscura o gas – per vedere come cambia l’evoluzione della galassia.

Rinaldi però mette le mani avanti: «Ogni modello resta sempre un’approssimazione della realtà». Ma aggiunge anche che poter fare cento volte più simulazioni aiuta ad avvicinarsi molto alle dinamiche reali. Solo così si potrà forse dare risposta a domande ancora aperte: perché certe galassie smettono di formare stelle? Cosa succede quando due sistemi stellari si scontrano?

## L’eco tra gli esperti

La notizia ha iniziato a girare già ieri sera tra le principali **associazioni astrofisiche**, trovando spazio anche sui maggiori siti specializzati. A Londra, l’**Institute of Astronomy** ha parlato apertamente di un “passo fondamentale” per la cosmologia numerica. L’entusiasmo arriva anche dal **CERN**, dove il fisico Andrea Ferri ha commentato: «Simulare l’evoluzione delle stelle così rapidamente ci aiuta anche a interpretare meglio i dati degli osservatori spaziali come Gaia o James Webb».

Il team svizzero annuncia che presto il software sarà disponibile in open source per le università partner. Intanto sono già arrivate richieste dalla **California** e dal **Giappone**. L’obiettivo è avviare collaborazioni su larga scala entro la primavera del 2026. Qualcuno all’osservatorio ipotizza che questo modello potrebbe avere impatti anche in altri campi, dalla meteorologia all’analisi dei big data.

## Le sfide dietro la rivoluzione

Dietro questo progresso restano però problemi non da poco. Gli ideatori non nascondono le difficoltà incontrate: «Il vero nodo è stato gestire l’enorme quantità di dati», ammette Samuel Frei, ingegnere informatico a Zurigo. Sono servite settimane per mettere a punto la piattaforma e superare i limiti della memoria dei supercomputer attuali. Un altro punto critico riguarda la verifica sul campo: «Per ora», spiega Frei, «ci basiamo soprattutto su confronti con osservazioni indirette».

Resta poi il tema della divulgazione: saper spiegare al pubblico e agli studenti perché uno strumento così sofisticato possa cambiare la nostra visione dell’universo è parte fondamentale del lavoro degli scienziati. Per ora però il mondo dell’**astrofisica** guarda con curiosità (e un pizzico di cautela) questa nuova fase della ricerca numerica. Quel che è certo è che il futuro delle simulazioni stellari sembra ormai tracciato… da milioni — anzi miliardi — di stelle digitali.

Change privacy settings
×