Innovative DeFi solutions unveiled to combat global poverty

Innovative DeFi solutions unveiled to combat global poverty

Innovative DeFi solutions unveiled to combat global poverty

Corrado Pedemonti

20 Novembre 2025

Washington, 20 novembre 2025 – Il DeFi Education Fund, un’organizzazione americana che si batte per diffondere la finanza decentralizzata, ha appena lanciato una proposta per usare questa tecnologia e tagliare i costi dei servizi finanziari. L’obiettivo è chiaro: combattere la povertà, sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo.

DeFi e risparmio: la scommessa del DeFi Education Fund

In un post pubblicato mercoledì sul suo blog ufficiale, il DeFi Education Fund spiega che la struttura della finanza decentralizzata potrebbe far risparmiare fino a 30 miliardi di dollari all’anno a chi oggi non ha accesso alle banche tradizionali o le usa poco. Il calcolo si basa soprattutto sul taglio delle spese per le rimesse internazionali, un peso enorme per molte famiglie a basso reddito. “Le commissioni per mandare soldi a casa possono scendere fino all’80% grazie alla DeFi”, si legge nel documento. Viene citato l’esempio dei lavoratori migranti, spesso costretti a pagare tariffe altissime per inviare denaro ai propri cari.

Il cosiddetto “poverty premium” – ovvero il sovrapprezzo che le famiglie povere pagano per servizi finanziari di base – resta un problema concreto. “Il sistema finanziario attuale è vecchio e complicato, e costa molto servire chi ha pochi soldi”, spiega il DeFi Education Fund. “La DeFi non azzera i costi, certo, ma togliendo gli intermediari e usando software moderni al posto di vecchi sistemi, possiamo tagliare di molto le spese e restituire alle persone il controllo del proprio denaro”.

Servizi accessibili e controllo dei dati: cosa pensano gli americani

L’organizzazione porta altri esempi di spese crescenti negli Stati Uniti: incassare un assegno senza conto corrente, inviare soldi con vaglia postali, comprare casa. Per chi non ha pieno accesso al sistema bancario, sono tutte operazioni che costano di più. Oggi, secondo il DeFi Education Fund, solo il 3% degli americani conosce bene la finanza decentralizzata, ma la maggior parte si mostra interessata. “Il 56% degli adulti negli Stati Uniti vorrebbe avere il pieno controllo del proprio denaro in ogni momento”, si legge nel report. Il 54% desidera gestire da sé la sicurezza dei propri dati personali e finanziari, mentre il 53% vuole poter consultare sempre la propria storia finanziaria.

L’inclusione finanziaria resta quindi un tema centrale. Molti esperti e attivisti vedono nella blockchain e nella DeFi un modo per ridurre i tempi delle transazioni, eliminare o abbattere le commissioni e allargare l’accesso ai servizi anche alle persone più vulnerabili.

Leggi e regolamenti negli Stati Uniti: tra passi avanti e ostacoli

Sul fronte delle leggi, negli Stati Uniti il dibattito è acceso. Da mesi il Congresso discute una proposta per mettere ordine nel mercato degli asset digitali. I repubblicani delle commissioni Agricoltura e Banca del Senato hanno già messo sul tavolo le loro bozze, ma resta molta incertezza su come sarà il testo finale, dopo il confronto tra i partiti.

Ad ottobre, alcuni senatori democratici della commissione bancaria hanno sollevato dubbi sulla bozza repubblicana, proponendo limiti all’uso di protocolli di finanza decentralizzata in certi casi. La discussione si è poi fermata per uno shutdown governativo durato 43 giorni, terminato solo la scorsa settimana. Ora però si ricomincia a muovere qualcosa: il presidente della commissione bancaria del Senato, Tim Scott, ha detto che la legge potrebbe vedere la firma entro l’inizio del 2026.

DeFi nel mondo: sfide e opportunità

La discussione sulla DeFi non riguarda solo gli Stati Uniti. In tanti Paesi, soprattutto dove le banche sono difficili da raggiungere o costose, cresce l’interesse per soluzioni alternative basate sulla blockchain. Ma restano tante domande aperte: dalla sicurezza dei protocolli alla tutela dei dati personali, fino al rischio di escludere ancora di più chi non ha dimestichezza con il digitale.

“Non ci sono bacchette magiche”, riconoscono dal DeFi Education Fund. Eppure, la possibilità di abbattere davvero i costi delle transazioni e dare a milioni di persone più autonomia finanziaria è una prospettiva che – secondo chi la sostiene – merita tutta l’attenzione delle istituzioni e della società.

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