Il settore dimenticato dalla Borsa che nel 2025 potrebbe esplodere a sorpresa

Mercato finanziario

Mercati in crisi da anni ma c'è un segnale da non sottovalutare-cryptohack.it

Franco Vallesi

18 Settembre 2025

C’è un comparto finanziario globale che accumula deflussi da anni. Ma la situazione potrebbe cambiare di colpo. Dopo anni di pressione ribassista, uno dei settori più trascurati del mercato potrebbe innescare un rimbalzo inatteso e sorprendere tutti.

La Borsa globale, e in particolare quella europea, vive cicli in cui l’attenzione si concentra su settori ben definiti: tecnologia, energia, difesa, semiconduttori. Tuttavia, nel silenzio generale, c’è una categoria che da anni subisce un esodo di capitali continuo, quasi fosse destinata a un lento declino. Eppure, oggi, mentre nel 2025 si moltiplicano i segnali di stress sui settori iper-performanti, c’è chi comincia a scommettere proprio su questo comparto dimenticato.

Il settore value più penalizzato dagli investitori globali

Da più di quattro anni, il comparto delle azioni bancarie europee è stato al centro di un fenomeno poco visibile ma consistente: deflussi continui, ininterrotti, che hanno portato i principali ETF e fondi a ridurre drasticamente l’esposizione al settore. A fronte di performance stellari di comparti come l’intelligenza artificiale, le big tech USA o il settore difesa, le banche europee sono rimaste inchiodate su livelli depressi, nonostante bilanci solidi, utili in crescita e dividendi elevati.

Cosa succede
Ad influenzare i mercati è sempre più l’uso di token e DeFi da parte di grandi investitori-cryptohack.it

Secondo gli ultimi dati raccolti da piattaforme internazionali, nel solo primo semestre del 2025, i fondi specializzati in titoli bancari europei hanno registrato deflussi netti superiori a 7 miliardi di euro, segnando un nuovo record negativo storico. A colpire non è solo il dato in sé, ma la sua costanza nel tempo: è il dodicesimo trimestre consecutivo in rosso per la categoria.

Eppure, tutto questo pessimismo potrebbe aver ormai raggiunto un limite fisiologico.

Lo scenario di short squeeze che alcuni analisti iniziano a intravedere

Nel linguaggio dei mercati, un short squeeze si verifica quando un eccesso di posizionamento ribassista viene improvvisamente travolto da un’inversione di sentiment. Gli investitori, costretti a ricoprire le proprie posizioni corte, alimentano una spirale di acquisti che può spingere i prezzi rapidamente verso l’alto. È un meccanismo ben noto nel mondo delle small cap o dei titoli speculativi, ma oggi c’è chi ritiene che potrebbe verificarsi anche su larga scala, proprio su titoli bancari europei.

Le ragioni? Innanzitutto, la redditività delle banche nel 2025 è tornata ai livelli pre-2008, grazie a tassi d’interesse più alti, costi sotto controllo e un rischio credito contenuto. In secondo luogo, molte di queste banche trattano ancora con multipli di mercato fortemente scontati, spesso al di sotto del valore contabile, nonostante distribuiscano dividendi superiori al 7% annuo.

Inoltre, la recente rotazione settoriale che sta colpendo i comparti tech — schiacciati da valutazioni elevate e da una crescente pressione regolatoria, soprattutto in Europa — potrebbe spingere gli investitori istituzionali a riconsiderare quei settori tradizionalmente sottopesati, ma oggi in grado di offrire ritorni stabili in un contesto incerto.

Il ritorno dell’interesse verso i titoli value, evidenziato da flussi positivi nei fondi smart beta e nei settori ad alto dividendo tra luglio e settembre 2025, lascia intuire un possibile cambio di rotta.

Una rivalutazione possibile anche grazie alle banche centrali

C’è infine un fattore che molti analisti stanno iniziando a considerare: la fine del ciclo restrittivo da parte della BCE. Con l’inflazione europea sotto il 2,3% e segnali di rallentamento economico in arrivo dalla Germania e dalla Francia, la Banca centrale europea ha già preannunciato un primo taglio dei tassi entro fine 2025. Questo scenario favorisce le banche che hanno già migliorato i margini d’interesse e ora potrebbero beneficiare di una ripresa del credito.

Anche sul fronte della stabilità finanziaria, l’immagine delle banche europee appare oggi più solida che mai: requisiti patrimoniali soddisfatti, livelli di CET1 in crescita e stress test superati agevolmente negli ultimi trimestri. Tutti elementi che potrebbero convincere i grandi fondi — fino ad oggi scettici — a tornare a investire in un comparto che per troppo tempo è stato ignorato.

Se così fosse, il potenziale di rivalutazione sarebbe notevole. E le banche europee, oggi relegate ai margini dei portafogli, potrebbero trasformarsi nei nuovi protagonisti del mercato nella seconda metà del 2025.

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