La diffusione degli spyware sugli smartphone è in forte crescita nel 2025. Batteria che si scarica troppo velocemente, riavvii inaspettati e app sconosciute sono spesso segnali rivelatori di un’infezione digitale che mette a rischio i dati personali.
Lo smartphone è diventato uno strumento imprescindibile nella vita quotidiana, ma la sua centralità lo rende anche un obiettivo privilegiato per i cybercriminali. I dati più recenti del Clusit (Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica) segnalano che nel 2024 gli attacchi tramite spyware e trojan mirati ai dispositivi mobili sono aumentati del 39% rispetto all’anno precedente. Questo tipo di malware permette a chi lo installa di monitorare conversazioni, spostamenti e attività online, spesso senza che l’utente se ne accorga. Nel 2025, con lo sviluppo di sistemi sempre più sofisticati, i segnali da tenere sotto controllo diventano essenziali per difendersi.
Segnali che indicano la possibile presenza di spyware sullo smartphone
Uno dei sintomi più comuni di infezione da spyware è un consumo anomalo della batteria. Se il dispositivo si scarica rapidamente senza un utilizzo intensivo, oppure mostra un surriscaldamento anche in standby, potrebbe essere in corso un’attività nascosta in background. Gli spyware, infatti, trasmettono costantemente dati verso server remoti, aumentando il carico sul sistema operativo.

Altri campanelli d’allarme riguardano il traffico dati: picchi improvvisi, soprattutto di notte o quando il telefono non viene usato, possono indicare che applicazioni malevole stanno inviando informazioni personali. Anche i riavvii spontanei, blocchi frequenti e difficoltà nello spegnimentosono segnali di processi non autorizzati in esecuzione. In alcuni casi, durante le chiamate compaiono interferenze o rumori insoliti, dovuti all’attività nascosta dello spyware.
È importante controllare periodicamente nelle impostazioni lo storico del consumo energetico e dati delle app installate: la presenza di applicazioni sconosciute o che consumano risorse anomale è un chiaro segnale di infezione. Studi pubblicati dal CERT europeo nel 2025confermano che molte varianti di spyware riescono a mascherarsi con nomi simili a software legittimi, rendendo fondamentale un’attenta verifica manuale.
Difendersi dagli spyware e misure di prevenzione efficaci
Per ridurre il rischio di infezione è fondamentale installare solo applicazioni provenienti da fonti verificate come Google Play Store o Apple App Store. Le campagne di phishing via SMS o emailrappresentano il canale principale di diffusione degli spyware: cliccare su allegati o link sconosciuti resta la vulnerabilità più comune.
Un altro passo essenziale è l’uso di antivirus e software di sicurezza certificati, capaci di individuare e bloccare le minacce più recenti. Nel caso si sospetti un’infezione, gli esperti consigliano di eseguire una scansione completa e, se necessario, un ripristino alle impostazioni di fabbrica: una misura drastica ma efficace per rimuovere qualsiasi malware annidato nel dispositivo.
La sicurezza digitale nel 2025 richiede anche nuove abitudini: mantenere il sistema operativo sempre aggiornato, controllare regolarmente i permessi concessi alle app e abilitare funzioni come l’autenticazione a due fattori. Alcune aziende italiane di cybersecurity stanno sperimentando soluzioni avanzate basate su intelligenza artificiale, in grado di rilevare comportamenti anomali delle applicazioni e segnalarli in tempo reale all’utente.
Restare vigili è quindi fondamentale. Un telefono che mostra segni sospetti non va mai sottovalutato, perché lo spyware non compromette solo la privacy ma può aprire le porte a frodi bancarie, furto di identità e ricatti digitali. Conoscere e riconoscere i segnali è la prima forma di difesa per continuare a usare lo smartphone in sicurezza.