I 3 flop tecnologici più clamorosi del 2025 che hanno deluso tutti

Salvatore Broggi

6 Dicembre 2025

Milano, 6 dicembre 2025 – Il 2025 si chiude con un bilancio a due facce. Tra successi e nuove idee in vari settori, non sono mancati i flop che hanno acceso il dibattito pubblico e pesato su economia e società. Tre casi, in particolare, hanno segnato l’Italia e l’Europa, mettendo in luce come non sempre le grandi aspettative trovino davvero conferma nei fatti.

Il fallimento del “Treno Verde” di Trenitalia

Il primo scivolone riguarda il progetto “Treno Verde” di Trenitalia, svelato con grande clamore a gennaio alla stazione di Roma Termini. L’amministratore delegato Luigi Corradi aveva promesso un treno alimentato al 100% da energia rinnovabile, capace di collegare Milano e Napoli in meno di tre ore. Ma la strada si è rivelata più tortuosa del previsto.

Fonti interne raccontano che i test tra aprile e giugno hanno fatto emergere “problemi tecnici inattesi”. In sostanza, servono infrastrutture adeguate che ancora non ci sono. Così il gruppo ha dovuto rallentare la partenza. Chi aveva prenotato si è trovato con corse cancellate o sostituite da treni tradizionali all’ultimo minuto. A luglio Trenitalia ha fermato tutto. “Ci vuole più tempo per far funzionare tutto insieme”, ha detto Corradi, senza nascondere le difficoltà. Al momento, nessuna nuova data per la ripartenza. E il colpo ai conti sarà pesante: secondo Mediobanca, tra danni all’immagine e rimborsi si superano i 40 milioni di euro.

Streaming italiano in crisi: il passo falso di CinePlay

Nel campo dell’intrattenimento il 2025 porta una doccia fredda con CinePlay, la piattaforma di streaming “100% italiana” lanciata a marzo grazie a grandi nomi come Lux Vide e Cattleya. L’idea era farne un punto di riferimento per il cinema nazionale: produzioni originali, classici restaurati, anteprime esclusive dei festival.

Ma sei mesi dopo il lancio è arrivata la batosta. I numeri parlano chiaro: meno di 100 mila abbonati attivi contro i 500 mila previsti. A soffrire è stata soprattutto la concorrenza spietata di colossi come Netflix e Prime Video, che hanno puntato su contenuti locali sempre più mirati. Non sono mancati problemi tecnici: crash dell’app, sottotitoli sbagliati e una qualità video sotto la media, come racconta Carlo G., abbonato milanese. A novembre CinePlay ha sospeso alcune produzioni originali. “Abbiamo iniziato con tanto entusiasmo, ma ora servono cambiamenti profondi”, ha ammesso la CEO Silvia Tosi in una nota agli investitori.

Pixel Flex: lo smartphone pieghevole che delude

Non va meglio nella tecnologia con il lancio del Pixel Flex, lo smartphone pieghevole di Google presentato in Europa a maggio con eventi a Londra e Berlino. Sulla carta sembrava un passo avanti: schermo ultra-resistente, autonomia lunga e fotocamera innovativa.

Invece le prime settimane sono state un calvario per gli utenti. Su Reddit sono apparsi decine di post sulle magagne: cerniera che si rompe dopo pochi giorni, bolle sotto lo schermo. Negozi nel centro di Roma raccontano di clienti infuriati che chiedevano rimborsi entro due giorni dall’acquisto. A settembre Google ha ammesso “difetti di fabbricazione” e offerto sostituzioni gratuite dei modelli difettosi. Ma la fiducia è andata a terra: le vendite sono crollate del 70% rispetto alle previsioni. L’azienda assicura che sta lavorando a una versione aggiornata, ma ancora non si sa quando arriverà.

Cosa ci lascia questo 2025?

Al giro di boa del 2025, questi tre casi mostrano una verità semplice ma amara: anche chi investe tanto e fa tanto rumore può inciampare dove meno se lo aspetta. E le reazioni sui social – tra ironia amara e rabbia – hanno amplificato tutto quanto. Adesso resta da vedere se il 2026 sarà l’anno per voltare pagina o per fare un serio passo indietro e capire come correggere il tiro tra sogni grandi e realtà dure da digerire.

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