Guida pratica per certificare il tuo dispositivo CIE

Guida pratica per certificare il tuo dispositivo CIE

Guida pratica per certificare il tuo dispositivo CIE

Giulio Righi

23 Novembre 2025

Roma, 23 novembre 2025 – Certificare un dispositivo per la Carta d’Identità Elettronica (CIE) è ormai un passaggio fondamentale per chi, ogni giorno, usa i servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Da qualche mese, il Ministero dell’Interno ha introdotto nuove modalità di accesso tramite l’app CieID, rendendo più veloce e sicuro l’ingresso a portali come INPS, Agenzia delle Entrate e i servizi regionali. Ma cosa vuol dire, concretamente, “certificare” uno smartphone o un tablet? E come si fa, passo dopo passo?

Certificare il dispositivo: cosa vuol dire davvero

La certificazione del dispositivo serve a collegare in modo univoco il proprio smartphone o tablet alla Carta d’Identità Elettronica usando l’app ufficiale CieID. Solo così il dispositivo diventa “fidato” e può accedere ai servizi online senza chiedere ogni volta username e password. “È una misura di sicurezza importante”, spiegano dal Ministero dell’Interno, “perché evita che la CIE venga usata su dispositivi non autorizzati o in caso di smarrimento”.

La procedura è disponibile per dispositivi Android (versione 6 o superiore) e iOS (dalla 13 in poi). Una volta certificato, l’utente può confermare l’accesso con un codice personale o con il riconoscimento biometrico, se il telefono lo permette. In alternativa, si può autenticare inquadrando il QR code generato dal servizio online direttamente con il dispositivo certificato.

Come certificare il proprio smartphone o tablet

Il primo passo è scaricare l’app CieID dal proprio store digitale. L’installazione è rapida: una volta aperta l’app, basta seguire le istruzioni sullo schermo – qualche tap su “Avanti” e l’accettazione della privacy policy. Da qui si passa a “Accesso semplificato”.

Chi non ha ancora attivato le credenziali CIE dovrà inserire il codice fiscale, il numero di serie della carta e alcune cifre del codice PUK fornito con la CIE. Il sistema chiede poi di superare un controllo anti-bot (“Non sono un robot”). Solo allora si può procedere con la creazione del codice app personale.

Chi ha già le credenziali attive, invece, deve semplicemente inserirle nei campi richiesti (numero CIE, codice fiscale o email e password). Nella schermata “Certifica dispositivo” arriva un codice di verifica via SMS. Dopo averlo inserito, si crea il codice app CieID che servirà per le prossime autenticazioni.

Se il dispositivo supporta il riconoscimento biometrico – impronta digitale o riconoscimento facciale – l’app chiede se si vuole attivarlo al posto del codice. Molti utenti scelgono questa opzione per comodità. Infine, conviene attivare le notifiche: così ogni richiesta di accesso ai servizi pubblici arriva direttamente sullo smartphone, pronta per essere autorizzata con un semplice tocco.

Gestire i dispositivi certificati e cambiare smartphone

Si possono associare più dispositivi alla propria CIE, ma solo uno può essere quello predefinito. Questo aiuta a tenere sotto controllo l’identità digitale anche in caso di smarrimento o cambio telefono. “E se cambio smartphone?”, si chiedono in molti. La risposta è semplice: basta rifare la certificazione sul nuovo dispositivo.

Una volta installata l’app CieID sul nuovo telefono e completata la registrazione, il nuovo dispositivo diventa automaticamente quello predefinito. Il vecchio resta associato, ma non può autorizzare accessi finché non viene di nuovo impostato come principale.

Per gestire i dispositivi certificati – cambiarne il nome, rimuoverli o scegliere quello predefinito – si deve accedere al sito ufficiale del Ministero dell’Interno dedicato alla CIE, entrare nell’area personale e, nella sezione “Gestione CieID”, modificare la lista dei dispositivi associati.

Sicurezza e praticità: perché conviene certificare il dispositivo

Secondo i dati del Ministero dell’Interno, più di 12 milioni di italiani hanno già attivato la propria CIE per accedere ai servizi digitali. La certificazione del dispositivo è una barriera in più contro furti d’identità e accessi non autorizzati. “Il sistema è stato pensato per essere semplice ma sicuro”, sottolineano gli sviluppatori dell’app CieID.

Se si incontrano problemi o dubbi, si possono consultare le FAQ ufficiali o chiedere aiuto all’assistenza tramite i canali istituzionali. Un passaggio che, come confermano molti utenti, richiede pochi minuti ma offre una maggiore tranquillità nell’uso dei servizi pubblici digitali.

In definitiva, certificare il proprio dispositivo per la CIE è oggi quasi indispensabile per chi vuole muoversi con facilità tra i portali della Pubblica Amministrazione. Un piccolo sforzo che semplifica – e protegge – ogni accesso online.

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