Milano, 2 dicembre 2025 – Gestire documenti e firme digitali è diventato un vero grattacapo per molti cittadini e professionisti. Sempre più spesso, infatti, ci si trova a dover firmare atti in formato elettronico. Tra pratiche burocratiche e smart working, la firma digitale è quasi un obbligo, ma resta alto il rischio di errori o problemi tecnici.
Firme digitali in crescita: una rivoluzione in atto
Gli ultimi dati dell’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) parlano chiaro: nell’ultimo anno le richieste di certificati di firma sono salite di oltre il 30%. L’aumento si concentra soprattutto nelle ore lavorative, tra le 9 e le 19, e coinvolge le grandi città da Roma a Milano, passando per Bologna e Torino. Su piattaforme come SPID, CIE e CNS si registra un vero boom di autenticazioni. Dietro questi numeri però ci sono molte domande che restano aperte. Come evitare confusione tra identità diverse? E come conservare i documenti firmati in sicurezza?
“In studio ormai va tutto per via digitale, dalle deleghe ai contratti più semplici. Ma basta un attimo per inviare la cosa sbagliata o caricare un file incompleto. Ci vuole attenzione”, avverte Luca Peretti, avvocato milanese esperto di diritto informatico. “Il vero rischio – che spesso si sottovaluta – è dover rifare tutto solo perché si è usato uno strumento non corretto”.
Errori frequenti con la firma digitale e rischi legali
Il problema non è solo tecnico. Un errore nella gestione delle firme digitali può avere conseguenze legali pesanti. Se la firma non è quella giusta – ad esempio una firma elettronica semplice invece della firma digitale o qualificata – il documento può perdere valore.
L’Ordine degli Avvocati di Milano segnala che nel primo semestre del 2025 i casi di pratiche contestate per errori formali nelle firme digitali sono cresciuti del 17%. Si tratta spesso di distrazioni banali: documenti spediti senza controllare se la firma era valida o file firmati ma inviati in formati che la pubblica amministrazione non riconosce.
“La normativa cambia continuamente”, spiega Martina Gallo, consulente privacy di Torino. “Anche aziende grandi possono bloccarsi per una scadenza del certificato o per aver dimenticato di conservare i registri delle firme”.
Come muoversi senza inciampare
Gli esperti danno qualche dritta pratica per stare al passo con la gestione digitale dei documenti. Primo consiglio: verificare sempre la validità della firma sui portali ufficiali come quello dell’AgID. Poi, è fondamentale tenere una copia di sicurezza dei file firmati in un posto sicuro, accessibile solo a chi deve.
Chi usa spesso questi strumenti dovrebbe valutare soluzioni come piattaforme di archiviazione certificata o il cloud sicuro, che aiutano a evitare errori. Meglio ancora adottare la firma elettronica qualificata, quella che richiede dispositivi sicuri tipo smart card o token USB: offre garanzie maggiori rispetto a metodi più veloci ma meno protetti.
Un impatto concreto sulla vita quotidiana e sul lavoro
La diffusione della firma digitale sta cambiando profondamente il modo di lavorare negli uffici pubblici e privati. I cittadini hanno ormai preso l’abitudine di presentare domande online, dal bonus fiscale al cambio residenza. Ma gestire tutto resta tutt’altro che facile. “Bisogna leggere con attenzione ogni documento prima di mettere la firma”, racconta un impiegato comunale a Bergamo. “Un errore nel nome o nella data può far rifiutare tutto”.
Anche nei tribunali arrivano ogni giorno segnalazioni su atti digitali annullati o contestati per problemi formali legati alla firma, confermano fonti della cancelleria civile milanese. Questo rischia solo di allungare i tempi dei processi.
Formazione digitale: la strada da seguire
Per molti addetti ai lavori la priorità ora è investire nella formazione digitale, non solo tra i professionisti ma anche tra i cittadini comuni. “Non basta avere gli strumenti”, insiste Luca Peretti. “Bisogna conoscere le procedure, capire quali rischi ci sono e dove trovare informazioni affidabili”.
In queste settimane vari ordini professionali – dagli avvocati ai commercialisti – stanno organizzando corsi sulle nuove regole della firma digitale, invitando anche a confrontarsi su casi concreti. È un modo utile per ridurre gli errori e rendere finalmente accessibile a tutti questa digitalizzazione della burocrazia.
Solo così forse gestire i documenti digitali smetterà di essere fonte d’ansia e diventerà uno strumento utile nel lavoro di ogni giorno.
