Germania sotto attacco digitale: imprese paralizzate e rischio sistemico in crescita

Cyber sicurezza

La Germania ha registrato il record di attacchi hacker verso industrie e servizi-cryptohack.it

Franco Vallesi

23 Settembre 2025

L’87% delle imprese tedesche ha subito attacchi informatici nel 2024: cresce l’allarme sicurezza digitale

Il cyberspazio è diventato il nuovo campo di battaglia tra Stati, aziende e gruppi criminali. L’intelligence tedesca lancia l’allarme su AI, spionaggio e ransomware.

Nel 2024, la Germania ha registrato il livello più alto di sempre per danni da cyberattacchi, raggiungendo la cifra record di 289,2 miliardi di euro, pari al +8% rispetto al 2023. L’87% delle imprese ha dichiarato di aver subito almeno un episodio di spionaggio, sabotaggio o furto di dati, secondo l’ultima indagine condotta dall’associazione Bitkom. Il dato è impressionante e mostra come il fronte digitale sia oggi il vero teatro di scontro geopolitico ed economico globale.

Il cybercrime organizzato è la nuova minaccia industriale

Quasi la metà delle aziende colpite attribuisce responsabilità dirette o indirette a Russia e Cina, mentre il 28% degli episodi è legato a servizi di intelligence stranieri. Ma è soprattutto il cybercrime organizzato, in outsourcing o collegato a Stati ostili, a rappresentare il 68% delle minacce. Il danno più rilevante deriva dagli attacchi informatici diretti, responsabili del 70% del danno economico complessivo. Tra questi, spicca il fenomeno dei ransomware, che ha colpito un’impresa su tre, paralizzando la produttività e chiedendo riscatti in cambio dello sblocco dei dati criptati.

La novità preoccupante del 2024 è il crescente uso dell’intelligenza artificiale nei malware: gli attacchi diventano più sofisticati, veloci e difficili da individuare, costringendo le aziende a potenziare drasticamente le proprie misure di sicurezza.

I dati
Quali settori sono i più colpiti e perchè-cryptohack.it

In risposta, la Germania ha cominciato un rafforzamento nazionale della sicurezza cibernetica. Il BfV, l’agenzia per la protezione della Costituzione, guidata dal futuro presidente Sinan Selen, ha avviato un potenziamento di personale, tecnologie e capacità operative, trasformando la cybersecurity in una priorità strategica nazionale.

Parallelamente, anche le imprese reagiscono: nel 2024, hanno destinato il 18% del budget IT alla sicurezza, quasi il doppio rispetto al 2022. L’obiettivo dichiarato, secondo Bitkom e BSI, è portare questa quota almeno al 20%, rendendo la cybersecurity un fattore chiave di resilienza industriale.

Una minaccia europea: la cybersecurity come asset strategico comune

Il caso tedesco non è un’eccezione ma un modello anticipatore di quanto sta accadendo in tutta l’Unione europea. Le economie avanzate, fondate su manifattura, innovazione e ricerca, sono sempre più esposte a campagne di furto tecnologico, sabotaggio digitale e manipolazione delle filiere. Se sei aziende su dieci in Germania temono per la propria sopravvivenza, il rischio è che interi comparti produttivi europei si ritrovino in una condizione cronica di vulnerabilità.

Il cyberspazio è diventato il nuovo teatro di guerra economica, dove i firewall non bastano più. Gli attacchi combinano tecniche digitali e infiltrazione umana, spingendo i servizi di intelligence a rivedere l’intero approccio difensivo.

Secondo Sinan Selen, servono strategie fondate su raccolta di informazioni continua, analisi predittiva basata su AI, monitoraggio dei partner della supply chain, analisi comportamentale interna (UEBA) e operazioni di deceptionper fuorviare gli attaccanti.

Ma al centro di tutto resta l’elemento umano. La collaborazione tra imprese, centri di ricerca e intelligence nazionaleè oggi il vero snodo per difendere proprietà intellettuale, segreti industriali e competitività economica. Senza una cultura condivisa della sicurezza, ogni azienda è un bersaglio isolato, ogni Paese combatte da solo.

Per l’Europa, il messaggio è chiaro: o si costruisce un’infrastruttura comune di cyber difesa e intelligence economica, oppure si rischia di restare indietro in una guerra invisibile ma reale, dove il potere passa per i dati.

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