Washington, 20 novembre 2025 – La Federal Reserve si trova in una situazione di profonda incertezza interna, come emerge chiaramente dai FOMC Minutes di ottobre pubblicati ieri, 19 novembre. Il documento, molto atteso da operatori finanziari e osservatori internazionali, mette in luce una spaccatura netta tra i membri del comitato: da una parte chi spinge per nuovi tagli ai tassi d’interesse per sostenere il mercato del lavoro, dall’altra chi teme che un allentamento troppo deciso possa far risalire l’inflazione. Un equilibrio fragile, reso ancora più incerto dalla mancanza di dati aggiornati a causa dello shutdown federale.
Membri divisi, nessuna linea chiara
Durante l’ultimo incontro del Federal Open Market Committee (FOMC), lo scorso ottobre, le discussioni si sono concentrate su due fronti opposti. Da una parte, alcuni membri – come i governor Stephen Miran, Michelle Bowman e Christopher Waller – hanno insistito sulla necessità di dare una spinta al mercato del lavoro, che negli ultimi mesi ha mostrato segni di rallentamento. Dall’altra, figure come Jeffrey Schmid (Kansas City), Alberto Musalem (St. Louis) e Susan Collins (Boston) hanno espresso preoccupazione per i rischi sull’inflazione, chiedendo prudenza.
Il verbale sottolinea che “la maggior parte dei partecipanti vedeva appropriato un altro taglio ai tassi nel mese di dicembre, a patto che l’economia si muovesse nella direzione attesa”. Però, molti hanno preferito aspettare e “osservare da vicino” prima di prendere ulteriori decisioni. Alla fine, la votazione si è chiusa con 10 favorevoli e 2 contrari a un taglio di 25 punti base, ma la divisione resta evidente. “La differenza l’hanno fatta i dettagli del momento”, ha commentato il chairman Jerome Powell.
Federal Reserve alla guida… nella nebbia
Il vero problema, emerge dai Minutes, è la mancanza di dati macroeconomici affidabili. Lo shutdown federale, il più lungo degli ultimi anni, ha bloccato la pubblicazione di molti indicatori chiave su cui la banca centrale si basa per decidere. “È come guidare nella nebbia”, ha ammesso Powell durante la riunione, raccontando le difficoltà nel capire davvero come stia andando l’economia americana.
Alcune informazioni stanno lentamente tornando, ma non tutte. In particolare, i dati sul mercato del lavoro di novembre saranno disponibili solo dopo il prossimo meeting del 10 dicembre, mentre quelli di ottobre non saranno pubblicati affatto. Questo costringe la Fed a muoversi con estrema cautela, senza poter contare su numeri freschi e completi.
Taglio dei tassi a dicembre? Sempre meno probabile
Tra divisioni interne e dati scarsi, la possibilità che il FOMC scelga un nuovo taglio dei tassi d’interesse a dicembre sembra ormai lontana. Le stime del CME FedWatch Tool mostrano una probabilità in calo costante: gli operatori puntano su una pausa almeno fino all’inizio del 2026.
“Bisogna trovare un equilibrio che permetta di portare l’inflazione al 2%, senza però danneggiare troppo l’economia”, ha spiegato un membro del board, riassumendo il dilemma della banca centrale. Un compito difficile, che richiede di bilanciare esigenze spesso in contrasto tra loro.
Attenti e in attesa, così si guarda al 2025
Guardando oltre dicembre, i membri del FOMC sembrano più d’accordo sulla necessità di seguire con attenzione l’andamento dell’economia prima di toccare di nuovo i tassi. “Se l’inflazione lo permette”, ha confidato un funzionario vicino al dossier, “potremmo valutare nuovi tagli nel corso del 2025”. Ma tutto dipenderà dai dati che arriveranno nei prossimi mesi.
In questo clima di incertezza, la Federal Reserve si prepara a un periodo delicato. Gli occhi dei mercati restano puntati su Washington: ogni parola e ogni segnale della banca centrale vengono analizzati con cura, nella speranza di capire quale sarà la rotta della politica monetaria americana.
Per ora, però, una cosa è chiara: a dicembre difficilmente vedremo un nuovo taglio dei tassi. Solo allora – con dati più chiari e forse meno divisioni – la Fed potrà scegliere davvero che strada prendere.
