New York, 22 novembre 2025 – Khurram Dara, ex avvocato specializzato in regolamentazione per Coinbase, ha ufficialmente annunciato la sua candidatura a procuratore generale dello Stato di New York in vista delle elezioni del 2026. La notizia, diffusa venerdì, arriva dopo mesi di voci e segnali lasciati dallo stesso Dara, che ora si prepara a sfidare la democratica Letitia James, in carica dal 2019.
Da Coinbase a Bain Capital Crypto: il percorso di Dara
Dara, 34 anni, ha spiegato di voler mettere a frutto la sua esperienza nel campo regolatorio e politico, soprattutto nel settore crypto e fintech, maturata negli ultimi anni in alcune delle principali realtà del settore. Fino allo scorso luglio ha guidato le policy di Bain Capital Crypto, la divisione dedicata agli asset digitali del colosso degli investimenti Bain Capital. Prima ancora, da giugno 2022 a gennaio 2023, ha lavorato come consulente legale sulle policy di Coinbase, uno dei maggiori exchange di criptovalute al mondo.
Nel suo curriculum figurano anche incarichi in startup come Fluidity e Airswap, sempre nel campo della consulenza legale e della regolamentazione delle nuove tecnologie finanziarie. “La mia esperienza mi permette di capire sia le esigenze degli innovatori sia l’importanza di proteggere i cittadini”, ha detto Dara in una nota.
La sfida a Letitia James e il nodo crypto
La candidatura di Dara arriva in un clima teso tra l’industria delle criptovalute e l’attuale procuratrice generale. Letitia James è stata spesso criticata dagli operatori del settore per la sua linea dura: negli ultimi anni ha promosso cause contro società come Genesis, KuCoin e NovaTech, con l’obiettivo di proteggere i risparmiatori newyorkesi da pratiche rischiose o scorrette.
Dara, che correrà come repubblicano, accusa James di aver scatenato una vera e propria “lawfare” – una guerra legale – contro il mondo crypto a New York. Secondo lui, la politica attuale rischia di soffocare l’innovazione e di spingere fuori dallo Stato aziende e talenti. “Serve un approccio più equilibrato, che permetta di crescere senza rinunciare ai controlli”, ha spiegato Dara, che nelle settimane scorse aveva già lasciato intendere le sue intenzioni con una serie di post pubblici.
Tra costo della vita e proposta politica
Oltre al tema delle criptovalute, Dara ha inserito nel suo programma anche questioni più ampie, come il costo della vita e l’accessibilità economica per i newyorkesi. Ha citato la recente vittoria del sindaco eletto Zohran Mamdani, sottolineando come “la preoccupazione principale delle famiglie sia arrivare a fine mese”. Un messaggio che punta a intercettare il malcontento di chi fatica con affitti alti e salari che non crescono.
Al momento, Dara non ha ancora risposto alle richieste di commento dei giornalisti. Fonti vicine alla sua campagna fanno sapere che presto saranno presentate le prime proposte dettagliate su regolamentazione finanziaria e tutela dei consumatori.
Un fenomeno che cresce: anche John Deaton torna in campo
La corsa di Dara si inserisce in un quadro nazionale dove altri protagonisti del mondo crypto tentano la strada della politica. Tra questi c’è John Deaton, avvocato noto per aver difeso i possessori di XRP nella causa tra la SEC e Ripple. Deaton ha appena annunciato che correrà di nuovo per il Senato in Massachusetts nel 2026, stavolta contro il democratico Ed Markey. Nel 2024 aveva già sfidato Elizabeth Warren, ma era stato sconfitto con uno scarto di circa 700mila voti.
Sia Dara sia Deaton dovranno affrontare primarie repubblicane potenzialmente affollate, in Stati dove i democratici partono favoriti. Tuttavia, come osservano alcuni analisti, la crescente attenzione alle criptovalute e all’innovazione tecnologica potrebbe spostare una fetta di elettorato, soprattutto tra i giovani e chi lavora nel fintech.
Procuratore generale, un ruolo decisivo a New York
A New York, il procuratore generale ha un ruolo chiave: può decidere se avviare indagini contro società crypto accusate di frodi o violazioni. La linea dura adottata negli ultimi anni ha avuto un impatto diretto sull’ecosistema locale, spingendo alcune aziende a trasferirsi o a ridurre i servizi per i residenti.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se Dara riuscirà a raccogliere consensi oltre la comunità crypto o resterà un candidato di nicchia. Intanto, il dibattito sulla regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti si fa sempre più acceso, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del prossimo anno.
