Milano, 29 dicembre 2025 – Il meccanismo di staking di Ethereum ha vissuto nelle ultime 48 ore una svolta tecnica che, secondo diversi esperti, potrebbe indicare una maggiore fiducia da parte degli investitori. Per la prima volta da giugno, la fila per ritirare i propri Ethereum in staking ha superato quella per depositare nuovi token. Un’inversione che molti interpretano come un segnale di rinnovata attrattiva della rete.
Ethereum e la nuova dinamica delle code di staking
Da mesi Ethereum vedeva prevalere le richieste di deposito, con investitori pronti a bloccare i token per ottenere ricompense periodiche. Ma da lunedì 28 dicembre qualcosa è cambiato: secondo i dati pubblicati da Dune Analytics, ora sono più gli utenti che chiedono di ritirare i loro Ether rispetto a chi ne sta bloccando di nuovi. Una situazione che non si vedeva da quasi sei mesi. I numeri dicono che alle 10:00 di ieri mattina erano in attesa di prelievo circa 110.000 Ether, contro 93.000 depositi.
Questo fenomeno – noto tra gli addetti ai lavori come “staking queue flip” – è un importante termometro per capire la fiducia nella blockchain. Da aprile scorso, con l’aggiornamento “Shapella”, la possibilità di prelevare gli Ethereum messi in staking è tornata al centro del dibattito tra utenti e sviluppatori.
Perché lo “staking queue flip” fa ben sperare
Riccardo Masetti, analista nel settore DeFi, spiega: «L’inversione delle code mostra che molti validatori stanno completando la rotazione dei capitali bloccati nei mesi scorsi. Alcuni liberano i loro Ether per cercare rendimenti più alti, altri li spostano su nuove piattaforme compatibili». Per Masetti, questo «è un segno della maturità del sistema e della capacità degli operatori di gestire la liquidità senza creare tensioni».
La lettura positiva nasce proprio da qui: nella storia recente, lunghe code di prelievo hanno spesso anticipato fasi di stabilità o addirittura rialzo dei prezzi. Il ragionamento è semplice: chi esce tende a reinvestire sulla blockchain stessa – tramite staking liquid o servizi DeFi più avanzati. È così che il sistema si rafforza, mandando un messaggio chiaro agli investitori istituzionali: le “uscite” non sono allarmi ma parte normale del ciclo.
Impatto sul mercato e sul sentiment degli investitori
Dopo l’annuncio dei dati, il prezzo di Ether ha oscillato intorno ai 2.300 dollari, con una volatilità più bassa rispetto ai giorni precedenti. Nelle chat Telegram dedicate agli “staker” l’atmosfera era tranquilla, senza segnali d’allarme. «Chi conosce il protocollo sa che la rete resta solida anche in questi momenti», ha commentato Andrea Basso, validatore attivo a Torino dal 2022.
Non tutti però vedono il bicchiere mezzo pieno. Alcuni utenti su Reddit hanno espresso dubbi, ipotizzando che parte delle uscite venga venduta sul mercato spot. Ma i dati veri sono ancora frammentari: secondo Glassnode solo il 18% dei prelievi effettivi finisce sugli exchange centralizzati entro 48 ore; il resto viene spesso reinvestito nello staking attraverso intermediari.
La risposta degli sviluppatori: “Ethereum resta sicura”
Dal fronte ufficiale della Ethereum Foundation è arrivata una nota per rassicurare la community: «Il sistema di validazione funziona regolarmente – hanno scritto – e le code di prelievo e deposito fanno parte del normale funzionamento del protocollo Proof of Stake». Un modo chiaro per escludere rischi sistemici per la rete.
Anche chi gestisce i principali staking pool come Lido e Rocket Pool ha confermato che tutto procede senza intoppi tecnici. Una portavoce di Lido ha sottolineato: «L’inversione è un evento normale, già visto altre volte durante l’anno».
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Gli esperti concordano nel leggere questo fenomeno nel contesto dell’adozione sempre più ampia della blockchain Ethereum. L’aumento recente dei costi gas – spinto dal lancio di nuove collezioni NFT e dall’intensificarsi delle attività DeFi – ha spinto alcuni a spostare risorse verso protocolli Layer 2 o nuove opportunità nel mondo cripto.
Ma al centro resta sempre la fiducia. Se nei prossimi mesi le code rimarranno bilanciate o torneranno a favore dei depositi sarà un segno che il protocollo ha superato questa prova senza danni strutturali. Un dato che tanti osservatori seguiranno con attenzione giorno dopo giorno.
Per ora – dicono i dati on-chain – Ethereum resta solida: oltre 28 milioni di Ether sono ancora bloccati nello staking e non ci sono segnali strani sul fronte sicurezza della rete.
