Ethereum a 9.000 dollari nel 2026: la grande scommessa degli investitori istituzionali

Cristina Manetti

29 Dicembre 2025

Milano, 29 dicembre 2025 – Negli ultimi mesi, Ethereum ha preso un posto di primo piano nelle strategie finanziarie di molte istituzioni tradizionali. Un cambiamento che ha attirato l’attenzione di analisti e operatori, divisi tra scetticismo e ottimismo. Per il token ETH, infatti, si parla di un possibile balzo fino a quota 7.000-9.000 dollari entro il 2026. Non è solo una voce che gira nei forum specializzati: questa tendenza emerge chiara nei corridoi delle banche milanesi e nei report riservati delle principali società di consulenza.

Ethereum e istituzioni: la finanza tradizionale si reinventa

Non è passato inosservato, in questi ultimi mesi del 2025, il lento ma deciso avvicinamento di grandi banche e hedge fund a Ethereum. Non si tratta più solo di piccoli investimenti o esperimenti digitali. Da piazza San Carlo, quartier generale di Intesa Sanpaolo, arrivano i primi progetti pilota per testare la blockchain di Ethereum come piattaforma per la gestione dei derivati OTC, raccontano fonti interne.

Una svolta importante. Secondo Francesco Bellini, responsabile innovazione in una primaria SGR milanese, «Ethereum non è più un semplice “asset speculativo”, ma sta diventando un elemento portante dell’infrastruttura finanziaria». Nel frattempo, BlackRock ha diffuso un’analisi (riportata dagli esperti di alanews.it) che mostra come «il volume delle transazioni istituzionali su Ethereum sia raddoppiato tra aprile e novembre 2025».

Valutazioni, numeri e previsioni: ETH verso quota 7-9 mila?

Le previsioni su ETH dividono gli operatori. Alcuni desk di trading, come quello di Goldman Sachs con sedi a Londra e New York, hanno alzato i target price: nell’ultima nota interna del 15 dicembre si parla di un potenziale a medio termine tra i 6.800 e i 9.200 dollari. A spingere queste stime c’è la domanda crescente da parte dei fondi pensione europei e statunitensi; soggetti con strategie a lungo termine che vedono in Ethereum un’infrastruttura tecnologica paragonabile alle reti di pagamento globali.

Ma non mancano le voci più prudenti. «Abbiamo visto bolle simili in passato», mette in guardia Giulio Pavan, consulente indipendente esperto di criptovalute. Tuttavia lo scenario attuale sembra diverso: dal primo settembre le commissioni giornaliere su Ethereum superano regolarmente i 20 milioni di dollari (dati CoinMetrics), un segnale – spiegano gli addetti ai lavori – della solidità dell’ecosistema.

Dalla finanza decentralizzata ai bond tokenizzati

Il valore di Ethereum non passa solo dal prezzo. Sta cambiando anche le regole del gioco nel settore bancario. Nel rapporto della Banca d’Italia del 18 dicembre si legge che «il fenomeno dei bond tokenizzati su Ethereum ha già coinvolto sette intermediari italiani». Inoltre, nel 2025 la Consob ha dato il via libera alla prima emissione sperimentale di obbligazioni “native” su blockchain.

«Il vantaggio vero non è nella speculazione ma nella trasparenza lungo tutta la filiera», spiega Paola Farina, responsabile compliance per un grande gruppo assicurativo italiano. Mentre Unicredit avvia test con “smart contract” per gestire la liquidazione dei prestiti corporate, altri istituti seguono da vicino i progressi normativi annunciati da Bruxelles sulla regolamentazione delle crypto asset.

Rischi e dubbi sullo scenario internazionale

L’entusiasmo convive però con qualche rischio legato alla volatilità del mercato e al contesto geopolitico incerto. Christine Lagarde, governatrice della Bce, ricorda spesso nei suoi interventi che bisogna «distinguere bene tra infrastruttura e valuta» e invita a muoversi con cautela anche tra gli investitori istituzionali.

Oltreoceano intanto si accende il dibattito su una possibile stretta regolatoria da parte della Sec americana. Bloomberg riporta che entro febbraio 2026 potrebbe arrivare un pacchetto normativo per aumentare la trasparenza negli scambi di Ethereum da parte dei grandi fondi. Una mossa che, dicono i trader sentiti dalla nostra redazione, potrebbe influenzare il valore del token già nel breve periodo.

Futuro in bilico: Ethereum tra aspettative e realtà

Il 2026 si presenta come un anno decisivo per Ethereum: le previsioni sul prezzo sono ambiziose ma legate alla capacità della rete di reggere l’aumento della domanda istituzionale senza compromettere sicurezza o scalabilità. «Solo allora capiremo se questa tecnologia può davvero cambiare le regole del gioco», confida un gestore milanese sotto anonimato. Nel frattempo il mercato osserva con attenzione: senza farsi prendere da facili entusiasmi ma pronto a cogliere ogni segnale importante.

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