New York, 6 dicembre 2025 – Negli ultimi giorni gli ETF spot su XRP negli Stati Uniti hanno registrato afflussi netti giornalieri mai visti prima. Eppure, il prezzo del token, la moneta usata soprattutto nella rete di pagamenti Ripple, ha preso una piega opposta. La domanda da parte degli investitori istituzionali, evidente fin dall’apertura dei mercati a Wall Street lunedì mattina, non è bastata a fermare la perdita di terreno di XRP rispetto alle altre grandi criptovalute. Secondo i dati delle piattaforme di monitoraggio come CoinShares e quelli forniti da BlackRock, il volume di acquisti sugli ETF XRP ha raggiunto picchi tra il 2 e il 5 dicembre. Tuttavia, in quel periodo il prezzo è scivolato sotto gli 0,55 dollari.
Afflussi record sugli ETF, ma il prezzo non ne vuole sapere
Quello che colpisce – e che lascia gli analisti perplessi – è la quantità impressionante di capitali riversati sui prodotti finanziari regolamentati legati a XRP. Solo martedì scorso, in un giorno, gli ETF quotati al NYSE Arca hanno raccolto quasi 67 milioni di dollari. È il massimo assoluto da quando questi strumenti sono arrivati sul mercato statunitense, alla fine di ottobre. Un dato che ha fatto parlare subito di “domanda istituzionale in aumento”, come ha sottolineato nel suo report mattutino Mark Levenson di Bloomberg Crypto. Ma nonostante questo entusiasmo, il prezzo del token ha fatto l’opposto: mercoledì sera era in calo del 3,1% rispetto alla settimana precedente.
“Di solito i flussi verso gli ETF danno una mano al mercato spot, ma stavolta sembra che qualcosa non funzioni,” spiega a alanews.it l’analista Sarah McMurray di Oanda USA. Una situazione simile si era vista con i primi ETF su bitcoin, ma una divergenza così netta tra afflussi record e prezzo in discesa per un asset digitale regolamentato è un fatto nuovo.
I grandi investitori puntano su XRP ma il mercato resta prudente
Fonti vicine al mondo dei fondi passivi raccontano che buona parte dei soldi negli ETF XRP arriva da grandi gestori patrimoniali e da fondi pensione, desiderosi di allargare l’investimento in criptovalute oltre bitcoin ed ethereum. Ma chi opera direttamente sul mercato spot – cioè sulle piattaforme non regolamentate – sembra continuare a premere per vendere.
“Vediamo tanti ordini d’acquisto sugli ETF ma anche molte prese di profitto e vendite allo scoperto sugli exchange globali,” scrive James Parker di Kraken Institutional in una mail ai clienti. Questo quadro riflette la diffidenza degli investitori retail, ancora segnati dalla lunga battaglia legale tra Ripple Labs e la SEC, terminata ufficialmente lo scorso giugno ma con ricorsi ancora aperti.
La memoria pesa: “La gente si ricorda cosa è successo con XRP nel 2023,” confida una giovane investitrice durante un panel organizzato da CoinDesk. Il clima resta quello della fiducia mai davvero consolidata.
Volatilità alta nonostante la domanda forte
Gli esperti indicano anche altri motivi dietro il calo dei prezzi nonostante i record negli ETF spot. Prima di tutto c’è la situazione economica americana: la Federal Reserve non ha ancora detto quando ridurrà i tassi d’interesse, e questo mette agitazione nell’intero settore cripto. Poi, secondo i dati di CryptoCompare, gli short su XRP sono aumentati del 17% nell’ultima settimana sui principali exchange internazionali.
“Movimenti speculativi forti sono sempre stati parte della cripto,” ricorda Simon Fielding del centro studi FinTech dell’università di New York. “Ma vedere così tanta differenza tra capitale istituzionale e sentiment generale fa nascere dubbi sulla tenuta del prezzo nei prossimi mesi.” In pratica: molti comprano ETF per strategia, ma sul mercato reale domina ancora l’incertezza.
Non è escluso che alcuni grandi giocatori preferiscano comprare piano piano proprio approfittando del prezzo basso. Tuttavia nessuno dentro Ripple Labs ha voluto commentare i movimenti delle ultime due giornate.
ETF boom: quale futuro per XRP?
Ora resta da capire se questa ondata di soldi negli ETF spot su XRP potrà davvero far risalire il prezzo o se sarà solo un’altra “falsa partenza”. Gli investitori americani guardano con attenzione alle mosse della SEC riguardo ai futuri prodotti derivati legati a Ripple; intanto le piattaforme decentralizzate registrano più transazioni fuori dal circuito ufficiale.
Per ora chi ha saputo sfruttare la volatilità ci ha guadagnato. Ma come spiegano vari gestori ascoltati oggi a New York, “la partita vera si vedrà nei prossimi mesi, quando capiremo se questi afflussi record sugli ETF saranno sostenibili.” Solo allora si potrà dire se questa fase segnerà un cambio importante nella reputazione di XRP agli occhi della finanza tradizionale oppure no.
