Milano, 1 dicembre 2025 – Dopo un mese di deflussi costanti, i prodotti di investimento crypto hanno finalmente invertito la tendenza. Nella settimana chiusa il 29 novembre, sono tornati gli afflussi netti nei portafogli degli investitori. A confermarlo sono diversi analisti del settore che monitorano i movimenti di capitale digitale. Dietro questo cambiamento, spiegano, c’è la rinnovata fiducia dei mercati legata alla possibilità che le principali banche centrali taglino ancora i tassi di interesse.
Crypto, afflussi netti dopo settimane in rosso
La svolta è arrivata proprio nell’ultima settimana: secondo CoinShares, società specializzata in analisi finanziarie, si sono registrati oltre 140 milioni di dollari di nuovi investimenti netti sui principali prodotti crypto globali. Fino a pochi giorni prima, però, il quadro era molto diverso. Le quattro settimane precedenti avevano visto uscite per più di 300 milioni di dollari, segno di un clima piuttosto prudente. “C’è un ritorno della voglia di correre qualche rischio”, spiega James Butterfill, responsabile della ricerca da CoinShares, sottolineando il ruolo chiave delle decisioni delle banche centrali.
Molti operatori collegano questo calo nei deflussi all’aumento delle aspettative su un possibile cambio di rotta nella politica monetaria della Federal Reserve americana nel primo semestre del 2026. Il rallentamento dell’inflazione e alcuni segnali contrastanti dall’economia alimentano la speranza che si possa allentare la stretta sui tassi, rendendo così più interessanti gli asset più rischiosi – come appunto le criptovalute.
Bitcoin ed Ethereum spingono la ripresa
A guidare il ritorno dei capitali sono stati soprattutto i prodotti legati a Bitcoin, che da soli hanno raccolto circa 110 milioni in sette giorni. Negli ultimi giorni di novembre il prezzo del bitcoin è oscillato tra i 37.000 e i 39.000 dollari, mostrando una volatilità inferiore rispetto ai mesi estivi. “Il sentiment positivo ha riportato molti investitori ai livelli pre-calo”, racconta uno degli analisti contattati da alanews.it.
Anche Ethereum ha contribuito alla ripresa, seppur in misura più contenuta: circa 23 milioni sono finiti nei prodotti legati alla seconda criptovaluta per capitalizzazione. Più indietro altre monete come Solana o XRP, che non hanno attirato l’attenzione degli investitori istituzionali con la stessa forza.
La fiducia torna con l’attesa dei tagli ai tassi
Ma cosa ha scatenato questa inversione? Il nodo sembra proprio nelle nuove aspettative sui tassi d’interesse. La scorsa settimana alcuni membri della Federal Reserve hanno lasciato capire che il picco della stretta monetaria potrebbe essere passato – anche se nessuna decisione è stata ufficializzata. Questo ha ridato ossigeno ai settori più colpiti dalla politica restrittiva, come quello crypto.
“Quando i tassi si fermano o cominciano a scendere, gli asset digitali tornano a piacere”, spiega Matteo Dall’Asta, consulente finanziario milanese. In effetti, gli investimenti nelle crypto sembrano seguire fedelmente le onde delle aspettative macroeconomiche. Gli operatori stanno puntando su un futuro migliore dopo mesi difficili; solo allora – aggiunge Dall’Asta – capiremo se questo rialzo reggerà davvero.
Europa e Stati Uniti: un interesse a due velocità
Va segnalato che l’interesse verso i prodotti crypto non è stato uniforme tra Europa e Stati Uniti. Oltre il 70% degli afflussi è arrivato dagli USA: fondi come Grayscale Bitcoin Trust e nuovi ETF lanciati recentemente hanno visto sottoscrizioni ben sopra le attese, soprattutto tra investitori professionali. In Europa invece il clima resta più prudente: “Da noi c’è ancora molta incertezza sul quadro normativo e molti preferiscono aspettare”, ammette un gestore italiano specializzato in fondi tematici.
Nel complesso il settore sembra aver riacquistato attenzione dopo settimane in cui gli investitori si erano concentrati su asset più sicuri – come obbligazioni a breve termine o liquidità.
Scenario incerto ma segnali incoraggianti
Resta però alta l’incertezza sul futuro: quello che succederà ai tassi nei prossimi mesi sarà decisivo per il comparto crypto. Inoltre nuove regole potrebbero ribaltare rapidamente la situazione in un mercato già abituato a boom e bruschi arretramenti.
Per ora gli esperti concordano su un punto: il ritorno degli afflussi netti nei prodotti di investimento crypto è un segnale da tenere d’occhio. Ma serve prudenza. “Gli operatori devono prepararsi a possibili sorprese”, conclude Butterfill. La voglia di rischio è tornata… ma resta fragile e va maneggiata con cura.