Dogecoin ETF crollano: Bitcoin ed Ethereum dominano il mercato delle criptovalute

Salvatore Broggi

9 Dicembre 2025

New York, 9 dicembre 2025 – L’arrivo dei primi Exchange Traded Fund (ETF) su Dogecoin negli Stati Uniti, sbarcati ieri sul mercato, non ha scatenato grandi entusiasmi tra gli investitori. In Borsa, le quote degli ETF legati direttamente a Dogecoin hanno raccolto un interesse piuttosto contenuto: il volume complessivo degli scambi si è fermato a poco più di 142.000 dollari, secondo i dati raccolti tra le 15 e le 22 ora italiana.

ETF Dogecoin: debutto in sordina a Wall Street

Nonostante il lancio fosse molto atteso soprattutto dai piccoli risparmiatori – alcuni dei quali si sono messi in fila davanti ai terminal Bloomberg a Midtown Manhattan già nel primo pomeriggio – il debutto dei nuovi ETF spot su Dogecoin non ha mosso praticamente nulla. “Il mercato resta prudente e vuole prima capire bene come funzionano questi nuovi strumenti”, ha spiegato al telefono un analista della piattaforma CoinMetrics in tarda serata. Per tutta la sessione inaugurale, i volumi sono rimasti ben al di sotto delle previsioni diffuse nelle settimane scorse.

Gli ETF su altre criptovalute, come Bitcoin ed Ethereum, avevano segnato numeri persino cento volte più alti al loro esordio. Un divario che non è sfuggito agli operatori, molti dei quali attribuiscono questa partenza lenta proprio alle caratteristiche peculiari di Dogecoin.

Dogecoin resta molto scambiato, ma gli ETF arrancano

Nonostante la partenza fiacca dei nuovi prodotti quotati, il token DOGE resta uno dei più liquidi nel mondo delle criptovalute. Il dato è netto: nelle ultime ventiquattro ore il volume globale degli scambi diretti su Dogecoin ha superato quota 1,1 miliardi di dollari, secondo le rilevazioni aggregate da CoinGecko e confermate dalla piattaforma Binance US. Numeri che piazzano la meme-coin tra le prime dieci valute digitali per volumi trattati.

Per gli addetti ai lavori questa differenza dipende soprattutto dall’atteggiamento diverso degli investitori. “La maggior parte dei trader preferisce ancora operare direttamente sul token, senza passare da intermediari”, spiega Michael Reese, gestore di portafogli in una boutique di asset management di Brooklyn. Insomma, gli ETF su Dogecoin sono visti più come un prodotto da tenere d’occhio che da comprare subito.

Regolatori vigili, mercato cauto

Sullo sfondo restano poi questioni regolamentari importanti: la Securities and Exchange Commission (SEC) ha dato il via libera agli ETF spot su Dogecoin solo dopo quasi otto mesi di valutazioni e con regole molto rigide. “Il cammino è ancora lungo – commenta un portavoce dell’autorità – e terremo sotto stretta osservazione eventuali movimenti anomali”. Per ora però non si registrano segnali d’allarme: nella sala trading della Borsa di New York la giornata è stata definita “piatta”, con poca pressione sia dagli acquirenti sia dai venditori.

Le società che hanno lanciato questi prodotti – fra cui spiccano nomi come Bitwise, VanEck e Ark Invest – si dicono comunque soddisfatte dell’avvio dal punto di vista tecnico e procedurale. “Il lancio era atteso, per noi ora conta costruire fiducia nel tempo più che inseguire subito grandi numeri”, ha detto un portavoce di Bitwise a fine giornata.

Sguardo al futuro: attesa e prudenza tra gli investitori

La vera sfida potrebbe arrivare nelle prossime settimane, quando le piattaforme di trading rivolte ai piccoli investitori cominceranno a promuovere in modo più deciso questi nuovi strumenti. Al momento però il pubblico americano – specie quello giovane abituato alle dinamiche social delle meme coin – osserva soprattutto da lontano.

Molti risparmiatori continuano a puntare sulle oscillazioni dirette di Dogecoin, dove la volatilità resta alta ma le occasioni per guadagni rapidi sono più frequenti rispetto all’investimento tramite ETF. Intorno alle 17 locali il prezzo del token oscillava tra 0,091 e 0,093 dollari: un intervallo stretto rispetto ai giorni scorsi ma comunque sufficiente per attirare chi fa scalping ad alta frequenza.

Insomma, il primo giorno degli ETF su Dogecoin non ha cambiato gli equilibri del settore: “Un avvio senza fuochi d’artificio ma senza intoppi”, riassume una trader della sede newyorkese di Fidelity Digital. E adesso tutti guardano alle prossime sedute per capire se davvero questo prodotto riuscirà a decollare.

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