Derivati Crypto Record a 86 Trilioni nel 2025: Binance Leader con un Terzo del Volume Globale

Salvatore Broggi

25 Dicembre 2025

Milano, 25 dicembre 2025 – Il mercato dei derivati su criptovalute ha sorpreso tutti quest’anno, crescendo fino a sfiorare gli 86 trilioni di dollari di volume annuale e stravolgendo gli equilibri dell’intero settore finanziario digitale. A spingere questa crescita è stata ancora una volta Binance, che da sola ha gestito circa un terzo di tutto il giro d’affari globale, consolidando così la sua leadership come primo exchange al mondo. Dietro questi numeri però si nasconde un fenomeno nuovo: il ritorno in grande stile degli investitori istituzionali, che secondo molti addetti ai lavori stanno cambiando volto alla finanza crypto.

Derivati crypto in forte crescita, Binance sempre protagonista

Nel 2025 il settore dei derivati legati alle criptovalute — strumenti come futures e opzioni basati su asset digitali — ha fatto un balzo avanti netto, superando il tradizionale mercato spot. I dati di CryptoCompare mostrano un volume totale degli scambi che ha raggiunto i 85,9 trilioni di dollari, con una crescita superiore al 20% rispetto all’anno precedente.

Al centro della scena c’è sempre Binance: il colosso fondato da Changpeng Zhao nel 2017 ha gestito circa il 32% del mercato globale dei derivati crypto, per un controvalore attorno ai 27 trilioni di dollari. “Abbiamo visto crescere molto la domanda dagli investitori istituzionali, soprattutto dopo aver lanciato nuovi prodotti a leva e strumenti per gestire meglio i rischi,” ha spiegato Daniel Wu, portavoce di Binance Europa, contattato questa mattina da Milano.

Fondi e banche puntano forte sui derivati crypto

Per anni i derivati sulle criptovalute sono stati territorio quasi esclusivo di piccoli trader e appassionati retail. Oggi però sempre più grosse società stanno entrando in gioco. Un report di Kaiko Research pubblicato a novembre parla chiaro: nel 2025 c’è stato “un aumento evidente delle posizioni aperte da hedge fund, desk proprietari e persino banche tradizionali”. Nomi del calibro di Goldman Sachs e Citadel sono ormai tra i protagonisti sulle piattaforme internazionali.

Gli esperti spiegano che dietro a questo cambio ci sono diversi motivi: meno volatilità rispetto agli anni passati, infrastrutture tecnologiche più solide e regole più chiare in alcuni mercati chiave. “Solo nel terzo trimestre abbiamo registrato un aumento del 40% degli investimenti provenienti da clienti istituzionali,” ha detto Victoria Lim, senior strategist di CryptoCompare. Alcune fonti del settore confermano che “trade sopra i 10 milioni di dollari non sono più roba rara.”

Liquidità in evoluzione: opportunità ma anche rischi

L’arrivo massiccio degli istituzionali ha dato nuova forza alla liquidità nei mercati dei derivati crypto. Ma non mancano le complicazioni. Gli scambi si concentrano sempre più in certe fasce orarie — soprattutto nelle prime ore della giornata europea e all’apertura dei mercati americani — mentre la profondità degli order book cambia molto a seconda delle piattaforme.

Secondo gli analisti questo nuovo scenario porta con sé sia vantaggi sia pericoli. “La presenza di grandi player rende il mercato più efficiente, ma può anche amplificare i movimenti improvvisi in caso di shock,” osserva Samuel Reiter, analista indipendente con base a Zurigo. E sul fronte regolatorio non si abbassa la guardia: autorità come la SEC americana e l’ESMA europea continuano a tenere d’occhio il settore per evitare speculazioni o manipolazioni.

Cosa aspettarsi nel 2026: verso nuovi traguardi?

Guardando avanti, gli operatori sono convinti che la crescita non si fermerà qui. “Se questa tendenza continua, entro il 2026 il volume dei derivati crypto potrebbe avvicinarsi ai 100 trilioni,” stima Marco Frigerio, responsabile prodotti digitali in una banca milanese tra le più importanti. Molti pensano che l’introduzione di regole più rigide — come stress test sugli exchange e maggiore trasparenza sulle riserve — possa aprire le porte a nuovi capitali istituzionali.

Al momento è difficile dire come questo influirà sul prezzo degli asset principali come Bitcoin ed Ethereum, che nel 2025 hanno mostrato una volatilità più contenuta rispetto al passato. Ma è chiaro che il fermento attorno ai derivati sta già cambiando la mappa della finanza digitale globale per i mesi a venire. “È un settore ancora giovane,” commenta Frigerio, “ma giorno dopo giorno assomiglia sempre più alla finanza tradizionale.”

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