Decentralized science: how crypto treasuries and blockchain are transforming research

Decentralized science: how crypto treasuries and blockchain are transforming research

Decentralized science: how crypto treasuries and blockchain are transforming research

Giulio Righi

16 Novembre 2025

Londra, 16 novembre 2025 – Le aziende biomedicali e scientifiche stanno scommettendo su blockchain e criptovalute per finanziare la ricerca, mettendo in crisi i vecchi metodi di raccolta fondi che spesso rallentano l’arrivo di cure salvavita. Un cambiamento importante che, secondo diversi addetti ai lavori, potrebbe abbattere barriere economiche e burocratiche, accelerando così lo sviluppo di nuove terapie.

Portage Biotech punta su Toncoin per finanziare la ricerca

A settembre, Portage Biotech, attiva nel campo delle biotecnologie, ha deciso di fare della tesoreria Toncoin (TON) il suo nuovo modello finanziario. L’idea è quella di generare entrate tramite lo staking – cioè partecipando alla sicurezza della rete blockchain – e investendo nell’ecosistema Telegram, tra cui giochi e mini-app. Parte dei guadagni così ottenuti sarà destinata a sostenere la ricerca contro il cancro, come ha spiegato Brittany Kaiser, CEO di AlphaTON, a Cointelegraph.

Kaiser ha raccontato che l’azienda sta valutando la tokenizzazione di asset reali (RWA) come modo per decentralizzare lo sviluppo scientifico. “Stiamo guardando a diversi casi: dalla tokenizzazione della proprietà intellettuale a quella delle quote societarie o dei futuri profitti della ricerca”, ha detto. L’obiettivo è superare i limiti del sistema tradizionale, dove l’accesso ai fondi resta spesso un privilegio per pochi.

Un modello che fa scuola nel digitale

Anthony Scaramucci, advisor di AlphaTON, sottolinea come l’approccio di Portage Biotech sia una novità rispetto alle solite società di tesoreria in criptovalute, che spesso svuotano le aziende delle loro attività principali. “Qui invece ci sono asset reali e di valore”, ha spiegato, rimarcando che la ricerca biomedica resta il cuore operativo dell’azienda, un elemento che la distingue nel settore.

Il tema è caldo anche per altre realtà come Applied DNA e CEA Industries, che stanno allargando le loro riserve digitali. Un segnale chiaro: il biotech guarda con sempre più interesse alle possibilità offerte dalla blockchain.

Ideosphere: mercati predittivi per finanziare la scienza

Un’altra strada innovativa arriva da Ideosphere, una startup che punta sulla scienza decentralizzata e sta testando il finanziamento della ricerca tramite mercati predittivi. Queste piattaforme funzionano come un’intelligenza collettiva e un sistema di voto: i ricercatori propongono ipotesi e gli utenti possono “puntare” sull’esito, generando così risorse per gli studi.

“Se si creano mercati predittivi intorno alla ricerca iniziale, si trasforma il mercato in un luogo dove le idee attirano davvero i capitali”, spiega Rei Jarram, cofondatrice e responsabile tecnologica di Ideosphere. In sostanza, chi investe sulle ipotesi più promettenti contribuisce direttamente a finanziare la ricerca.

Bio Protocol raccoglie fondi per la ricerca decentralizzata

A settembre anche Bio Protocol, piattaforma che unisce intelligenza artificiale, blockchain e partecipazione della comunità per accelerare la scoperta di farmaci, ha raccolto 6,9 milioni di dollari da Animoca Brands e dal fondo Maelstrom. Arthur Hayes, fondatore di quest’ultimo, vede in Bio Protocol il potenziale per diventare un vero “mercato della ricerca nativo dell’IA”, capace di rivoluzionare il modo di fare scienza.

Il coinvolgimento diretto di investitori dal mondo Web3 è un segnale di fiducia crescente nelle soluzioni decentralizzate per la ricerca. Secondo gli esperti, la combinazione di blockchain, intelligenza artificiale e partecipazione collettiva potrebbe cambiare i tempi e le modalità con cui si sviluppano nuove terapie.

Un ecosistema che cambia velocemente

L’interesse per queste soluzioni non riguarda solo il biotech. Osservatori come Cointelegraph segnalano come molti appassionati di criptovalute stiano guardando con attenzione a progetti legati a longevità e biohacking, convinti che la decentralizzazione possa dare una spinta anche in settori finora dominati da grandi istituzioni.

Resta da vedere se questi modelli riusciranno davvero a superare gli ostacoli normativi e culturali che ancora rallentano l’adozione su larga scala. Ma una cosa è certa: la convergenza tra scienza e blockchain sta già cambiando il modo di pensare – e finanziare – la ricerca.

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