Dal sogno del metaverso all’AI. Come è cambiata Meta in quattro anni

Come è cambiato

Il metaverso è il suo sviluppo-cryptohack.it

Franco Vallesi

8 Settembre 2025

Nel 2021 MARK ZUCKERBERG ha cambiato per sempre l’identità di FACEBOOK. L’obiettivo? Creare un ecosistema immersivo, il METAVERSO. E oggi, a distanza di anni, quell’annuncio continua a far discutere.

Era il 28 ottobre 2021 quando MARK ZUCKERBERG annunciò al mondo un cambiamento radicale: FACEBOOKnon sarebbe più stato solo un social network, ma il cuore di un nuovo universo digitale. Il gruppo prendeva il nome di META, segnando l’inizio di una rivoluzione tecnologica ancora in fase di costruzione. Il messaggio era chiaro: l’ambizione non era più quella di connettere le persone su una bacheca virtuale, ma di creare un metaverso, uno spazio digitale condiviso, persistente e tridimensionale dove lavorare, socializzare, creare e vivere esperienze immersive.

Perché Facebook è diventata Meta e cosa significava davvero quel cambio

Il Facebook Connect del 2021 non fu un semplice evento di rebranding: fu un vero manifesto. ZUCKERBERG spiegò che il nome “Meta” derivava dal greco “oltre”, a indicare la volontà di andare oltre il concetto tradizionale di social network. L’obiettivo era costruire un ambiente digitale che potesse diventare la nuova frontiera di Internet, dove le interazioni non fossero più piatte e bidimensionali ma immerse in spazi virtuali realistici e persistenti.

Innovazione
Cosa è cambiato in questi 4 anni-cryptohack.it

Secondo i piani iniziali, le persone avrebbero potuto muoversi nel metaverso attraverso avatar personalizzati, partecipare a riunioni di lavoro in uffici virtuali, fare shopping con esperienze tridimensionali, assistere a concerti, esplorare città o partecipare a eventi sociali, tutto senza mai uscire da casa. L’hardware per accedere a questo universo era già in fase di sviluppo, in particolare i visori Oculus (poi rinominati Quest), considerati la porta d’ingresso privilegiata per il nuovo mondo.

Nel 2022 e 2023, l’azienda ha investito decine di miliardi di dollari in Reality Labs, la divisione dedicata al metaverso. Tuttavia, i risultati non sono stati all’altezza delle aspettative. Gli utenti non hanno adottato in massa le esperienze immersive, e molti hanno criticato l’azienda per aver abbandonato la centralità dei propri social storici – Facebook, Instagram e WhatsApp – a favore di un progetto ancora acerbo.

Il 2025 e le nuove prospettive: il metaverso esiste ma è in secondo piano

Oggi, nel settembre 2025, la visione di ZUCKERBERG non è svanita, ma è stata ridimensionata. META continua a lavorare al metaverso, ma ha modificato la sua comunicazione, integrando progressivamente le tecnologie di intelligenza artificiale generativa, realtà aumentata e mixed reality in applicazioni più concrete.

I visori Meta Quest 3 e Quest Pro hanno introdotto funzioni ibride, capaci di combinare il mondo reale con quello digitale. Tuttavia, le vendite non hanno raggiunto i livelli attesi, e molti analisti hanno sottolineato come il vero slancio dell’azienda nel 2024 e 2025 sia legato all’AI, in particolare all’introduzione degli assistenti virtuali Meta AI, integrati su tutte le piattaforme della società.

Nel frattempo, anche altri colossi tecnologici come APPLE, MICROSOFT e GOOGLE si sono mossi in direzioni simili, proponendo ambienti ibridi e puntando molto più sull’intelligenza artificiale che sul metaverso in senso stretto. Questo ha costretto Meta a ripensare le priorità, spostando risorse su progetti più immediati e redditizi.

Eppure, nonostante i rallentamenti, il metaverso non è morto. È solo in attesa del suo momento. Alcuni segmenti di mercato – come la formazione, il gaming avanzato, la telemedicina e le esperienze culturali digitali – stanno ancora puntando fortemente su ambienti virtuali immersivi.

Inoltre, fonti vicine all’azienda parlano di un possibile lancio nel 2026 di una piattaforma social immersiva integrata con AI e visione artificiale, che potrebbe rappresentare una nuova svolta. Non sarebbe più un metaverso “totale” come quello immaginato nel 2021, ma un ambiente digitale intelligente, personalizzabile e profondamente integrato con la vita quotidiana.

La visione di ZUCKERBERG, per quanto ambiziosa, ha avuto il merito di aprire un dibattito globale su cosa potrebbe diventare Internet nei prossimi decenni. E anche se i tempi non sono maturi, l’idea di uno spazio virtuale condiviso dove vivere nuove esperienze digitali rimane una delle frontiere più affascinanti della tecnologia contemporanea.

Change privacy settings
×