Dal 2026 il fisco controllerà le cripto: più tracciamenti ma nessuna nuova tassa

Redazione

30 Dicembre 2025

Milano, 29 dicembre 2025 – Con l’avvicinarsi del 2026, un nuovo capitolo si apre per il mondo delle cripto in Europa grazie all’entrata in vigore della Direttiva DAC8 (Directive on Administrative Cooperation 8), destinata a rafforzare la trasparenza fiscale e la cooperazione amministrativa tra Stati membri. Questo intervento normativo, che sarà operativo dal 1° gennaio 2026, impone regole stringenti per il tracciamento e la comunicazione delle operazioni in cripto-attività, coinvolgendo sia gli intermediari sia gli investitori.

Maggiore trasparenza fiscale sulle cripto

La Direttiva DAC8 amplia lo scambio automatico di informazioni tra le autorità fiscali europee, includendo per la prima volta le operazioni sulle criptovalute. In base al decreto legislativo n. 194 del 10 dicembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 22 dicembre, i prestatori di servizi di cripto-attività autorizzati o notificati ai sensi del regolamento MiCAR (Markets in Crypto-Assets Regulation) saranno obbligati a comunicare ogni transazione effettuata dai propri utenti all’Agenzia delle Entrate entro il 30 giugno dell’anno successivo al periodo di riferimento. Il primo anno di trasmissione dati sarà il 2027, riferito alle attività svolte nel 2026.

Questo regime di comunicazione riguarda sia le piattaforme italiane sia quelle europee aderenti al Crypto-asset reporting framework (CARF). Gli investitori che utilizzano exchange esteri dovranno continuare a dichiarare le loro attività compilando il quadro RW e indicando i redditi eventualmente realizzati. Il risultato è un sistema di controllo più efficace, che riduce sensibilmente il rischio di omissioni o errori nelle dichiarazioni fiscali senza introdurre nuove imposte sulle plusvalenze o modifiche all’applicazione dell’imposta di bollo e dell’IVCA (Imposta sul valore delle cripto-attività, pari al 2 per mille).

Il quadro regolamentare europeo e nazionale: il regolamento MiCAR e l’attuazione italiana

Il 2023 ha visto l’entrata in vigore del regolamento europeo MiCAR, che disciplina in modo armonizzato i mercati delle cripto-attività nell’Unione, con l’obiettivo di mitigare i rischi sistemici e tutelare gli investitori. Dal 30 dicembre 2024, tutte le disposizioni sono pienamente applicabili, e l’Italia ha recepito il regolamento attraverso il decreto legislativo n. 129/2024, affidando le competenze di vigilanza alla Banca d’Italia e alla Consob in base al tipo di attività e soggetti coinvolti.

Il MiCAR identifica categorie specifiche di token, come gli electronic money tokens (EMT), gli asset-referenced tokens (ART) e le altre cripto-attività non riconducibili a strumenti finanziari tradizionali. Per ciascuna categoria, il regolamento prevede obblighi di autorizzazione, notifica e trasparenza, con un sistema di vigilanza condiviso tra le autorità nazionali e comunitarie.

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