Roma, 1 dicembre 2025 – In un momento storico segnato dall’intensificarsi delle minacce cibernetiche e ibride, l’Italia si appresta a un’importante riorganizzazione della propria difesa digitale nazionale. Secondo recenti indiscrezioni, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) sta valutando la creazione di un polo pubblico nazionale che raggruppi e coordini le principali aziende strategiche del settore della cybersecurity.
CDP e la centralizzazione della cybersecurity in Italia
L’iniziativa, ancora in fase preliminare, potrebbe concretizzarsi attraverso acquisizioni mirate o l’ingresso con quote di minoranza in realtà chiave per la difesa cyber nazionale. L’obiettivo è la costituzione di un’unica entità pubblica dedicata alla protezione delle infrastrutture critiche e al coordinamento delle competenze, oggi frammentate tra diversi operatori come Telsy, Leonardo e Tinexta. Tale polo mira a ottimizzare e integrare capacità tecnologiche e operative, garantendo una risposta più efficace alle crescenti minacce digitali.
Il progetto si colloca all’interno della strategia voluta dalla premier Giorgia Meloni per rafforzare il controllo statale sulla sicurezza digitale, in un contesto segnato da un aumento importante degli attacchi informatici. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) ha registrato quasi 2.000 alert e 600 attacchi confermati nel 2024, con un incremento degli incidenti quasi raddoppiato rispetto all’anno precedente. I settori più esposti restano i servizi pubblici, le infrastrutture locali e le reti di telecomunicazioni.
La strategia del Ministero della Difesa e l’Arma Cyber Nazionale
Parallelamente, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha sottolineato la necessità di un approccio più moderno e coordinato contro le minacce ibride, definendo la situazione come una “guerra continua” contro infrastrutture essenziali e istituzioni democratiche. Crosetto ha proposto la creazione di un’Arma Cyber Nazionale composta da 1.200-1.500 operatori civili e militari, operativa 24 ore su 24, e l’istituzione di un centro dedicato alla guerra ibrida e alle campagne cognitive. Queste misure saranno inserite in un disegno di legge volto al riordino complessivo della difesa nazionale.
Il polo cyber ipotizzato da CDP e la strategia di Crosetto mostrano una convergenza verso un sistema di difesa più integrato e reattivo, capace di superare la storica frammentazione tra settore pubblico, privato e militare.
