Crollo delle aspettative: il taglio dei tassi passa dal 98% al 30%

Crollo delle aspettative: il taglio dei tassi passa dal 98% al 30%

Crollo delle aspettative: il taglio dei tassi passa dal 98% al 30%

Cristina Manetti

22 Novembre 2025

Washington, 22 novembre 2025 – La Federal Reserve si trova in una situazione mai vista prima: per la prima volta in tempi recenti, il Bureau of Labor Statistics ha cancellato il report sull’occupazione di ottobre e rinviato quello di novembre a dopo la riunione della Fed del 10 dicembre. Tutto a causa dello shutdown federale che ha bloccato la raccolta dei dati fondamentali sul mercato del lavoro americano. Senza questi numeri, la banca centrale è costretta a prendere decisioni importanti sulla politica monetaria praticamente “alla cieca”.

Taglio dei tassi? Le chance si sgretolano

Fino a qualche settimana fa, il mercato dava quasi per certo un taglio dei tassi di 25 punti base già alla prossima riunione del FOMC. Le probabilità, secondo il monitoraggio di FedWatch, sfioravano il 98%. Ora, però, il quadro è cambiato di colpo: la stima è crollata al 31,8%, mentre il 68,2% degli esperti non vede mosse sui tassi nel breve periodo. “Senza i dati sull’occupazione, la Fed non può giustificare un intervento”, ha detto un trader di Wall Street subito dopo la notizia. Il clima è teso: senza numeri certi, ogni previsione diventa un salto nel buio.

Mercati sotto pressione, Bitcoin in affanno

L’assenza di dati chiari ha subito avuto effetti sui mercati finanziari. In particolare, le criptovalute hanno accusato il colpo: Bitcoin e Ethereum hanno provato senza successo a tenere i livelli di 90.000 e 3.000 dollari. Gli investitori, confusi dalla situazione, hanno tirato i remi in barca. Il “Fear and Greed Index”, che misura l’umore degli operatori sulle crypto, è sceso fino a 11, segno di paura estrema. “Con questo clima, è dura prendere decisioni razionali”, ha ammesso un analista di una piattaforma di trading digitale.

La Fed senza punti di riferimento: una scelta complicata

Per la Federal Reserve, non avere i dati sul lavoro è un grosso problema. Di solito, le statistiche su disoccupazione, buste paga non agricole e salari orari sono i fari per orientare la politica monetaria. Ora, senza queste informazioni, la banca centrale rischia di muoversi senza certezze. “È come guidare nella nebbia”, ha confidato una fonte vicina al board della Fed. Eppure il tempo stringe: tra meno di tre settimane il FOMC dovrà decidere se cambiare o meno i tassi.

Speranze per il 2026: il ritorno dei dati

Gli occhi degli investitori sono già puntati oltre dicembre. Il primo FOMC del 2026, il 28 gennaio, è l’appuntamento da tenere d’occhio. Le probabilità di un taglio dei tassi in quella data salgono al 50%. Molto dipenderà dal ritorno alla normalità nella pubblicazione dei dati economici: oggi, alle 14:30 ora italiana, sono attesi i numeri su disoccupazione, buste paga non agricole e guadagni medi orari. “Solo allora potremo capire davvero come va l’economia americana”, ha spiegato un economista della Columbia University.

Wall Street aspetta: prudenza e nervi saldi

Nel frattempo, Wall Street procede con cautela. Gli operatori preferiscono aspettare segnali più chiari prima di muoversi. La volatilità resta alta, soprattutto nei settori più sensibili alle mosse della Fed. “Serve pazienza”, ha detto un gestore di fondi a New York, “ma anche nervi saldi”. Il quadro è ancora fluido: molto dipenderà dalle prossime settimane e dalla capacità delle autorità americane di tornare a fornire dati affidabili.

In questa fase delicata, la parola d’ordine è prudenza. La Fed dovrà decidere senza la sua consueta bussola sui dati del lavoro; intanto i mercati restano in attesa, con lo sguardo già rivolto al 2026 e alle prime mosse della politica monetaria americana del nuovo anno.

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