New York, 24 novembre 2025 – Wall Street ha affrontato una giornata difficile per gli ETF su Bitcoin ed Ethereum, segnando deflussi tra i più pesanti mai visti. I dati di ieri mostrano che gli ETF su Bitcoin hanno registrato uscite nette per 903 milioni di dollari, mentre quelli su Ethereum hanno perso 261 milioni. È un segnale chiaro: l’umore degli investitori sta cambiando, in un mercato già appesantito dalle incognite macroeconomiche.
Deflussi record per gli ETF su Bitcoin ed Ethereum
I numeri non mentono. I principali fondi ETF su Bitcoin hanno visto deflussi proporzionati alle loro dimensioni. BlackRock, leader del settore, ha subito le perdite più grandi in termini assoluti, anche se, come sottolineano alcuni analisti, questo dato va interpretato tenendo conto della grandezza del fondo. Fidelity, altro protagonista del settore, ha limitato un po’ le uscite, ma la differenza non cambia la fotografia generale.
“È una delle peggiori giornate per questi prodotti da quando sono nati”, racconta un gestore di fondi newyorkese, che preferisce restare anonimo. Il dato su Bitcoin – con oltre 900 milioni in uscita – arriva in un momento in cui gli ETF avevano finora spinto gli acquisti, soprattutto tra il 2024 e l’inizio del 2025. Però, nelle ultime settimane, la pressione sulle vendite è cresciuta in modo deciso.
Mercati tradizionali in affanno
Non è andata meglio alle borse tradizionali, che hanno chiuso in calo con una volatilità in aumento. In questa situazione, gli ETF mostrano chiaramente il sentimento degli investitori. “Non è colpa degli ETF se il mercato si muove così”, spiega Alex Lavarello, analista finanziario. “Questi strumenti si limitano a seguire l’andamento dei prezzi sottostanti”.
Dalle prime analisi, la fuga dai fondi sembra più legata a prese di profitto e a una generale paura del rischio, piuttosto che a problemi specifici degli ETF. I grafici evidenziano come i deflussi siano avvenuti insieme ai cali di Bitcoin ed Ethereum, senza segnali particolari.
Altcoin in controtendenza
Se Bitcoin ed Ethereum arrancano, alcune altcoin mostrano dinamiche diverse. Gli ETF su Ripple (XRP) e Solana (SOL) hanno registrato afflussi importanti: l’ETF su XRP, lanciato proprio ieri, ha raccolto 105 milioni di dollari al debutto, portando il totale a un saldo positivo di 118,15 milioni. Anche Solana ha incassato oltre 20 milioni, mentre Hedera si è fermata poco sotto il milione.
Questi dati vanno però presi con cautela. C’è l’effetto novità: “Gli investitori istituzionali sono attratti dalla possibilità di accedere a nuovi strumenti regolamentati”, spiega un portavoce di Bitwise. Inoltre, la struttura degli ETF – spesso “in kind”, cioè con la possibilità di consegnare direttamente i token in cambio delle quote – favorisce movimenti rapidi e consistenti all’inizio.
Reazioni e prospettive dagli operatori
Nel quartier generale di BlackRock a Manhattan, la tensione si respirava fin dalle prime ore del mattino. “Stiamo tenendo tutto sotto controllo, ma tra i nostri clienti istituzionali non si vede panico”, confida un manager del desk cripto. Più prudente il commento di Fidelity: “Il mercato degli ETF sulle criptovalute è giovane e soggetto a forti oscillazioni”.
Gli operatori ricordano che la giornata di ieri non è per forza l’inizio di un cambiamento strutturale. “Abbiamo già visto momenti simili in passato”, dice Lavarello. “Il vero banco di prova sarà vedere se i deflussi continueranno o se è solo una reazione passeggera”.
Un mercato che cerca stabilità
In sintesi, la seduta del 23 novembre ha messo in luce la fragilità di questa fase sia per i mercati cripto che per quelli tradizionali. Gli ETF su Bitcoin ed Ethereum restano sotto la lente d’ingrandimento, mentre le altcoin cercano di ritagliarsi uno spazio grazie all’interesse degli investitori istituzionali e alle nuove modalità offerte dai fondi “in kind”. Solo nei prossimi giorni capiremo se si tratta di una semplice correzione o dell’avvio di un periodo più complicato per tutto il settore.
