Crack Terra-Luna: 15 anni di carcere a Do Kwon per il crollo da 40 miliardi di euro

Salvatore Broggi

14 Dicembre 2025

Podgorica, 14 dicembre 2025 – Do Kwon, il fondatore sudcoreano della piattaforma Terra, ha confessato oggi davanti alle autorità montenegrine di aver avuto un ruolo chiave nel sostenere in modo artificiale la stablecoin TerraUSD. È proprio questa manovra a cui si attribuisce il crollo che ha lasciato sul campo perdite pesantissime per investitori e operatori finanziari. L’ammissione arriva dopo mesi di indagini internazionali e dopo l’arresto in un hotel nel cuore di Podgorica, segnando una svolta importante in una vicenda che ha scosso il mondo delle criptovalute fin dalla primavera del 2022.

Il crollo della stablecoin e le responsabilità

Secondo quanto comunicato dalla polizia montenegrina, Kwon ha dichiarato di essere stato «consapevole delle azioni adottate per sostenere artificialmente il prezzo della stablecoin». Una confessione che chiude, almeno sul piano giudiziario locale, una delle pagine più controverse della recente storia finanziaria. La stablecoin, presentata come ancorata al dollaro tramite un complesso meccanismo algoritmico, ha perso quel legame il 9 maggio 2022. Da quel momento in poi il valore di TerraUSD è precipitato, causando perdite miliardarie a decine di migliaia di investitori. Secondo i dati di CoinMarketCap, il progetto è passato da una valutazione superiore ai 40 miliardi a meno di un miliardo nel giro di poche ore.

L’arresto in Montenegro e la fuga dall’Asia

L’ultimo atto della vicenda risale allo scorso marzo, quando Kwon è stato fermato all’aeroporto di Podgorica mentre cercava di volare a Dubai con documenti falsi. La polizia locale ha spiegato che l’ex CEO di Terraform Labs aveva passato mesi spostandosi tra Serbia e Montenegro per sfuggire ai mandati d’arresto internazionali emessi dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud. La corte di Podgorica ha confermato la sua detenzione in attesa delle richieste di estradizione: gli Usa lo accusano di frode e manipolazione del mercato; da Seoul invece chiedono il suo ritorno per violazioni alla legge finanziaria nazionale.

La reazione dei mercati e il danno agli investitori

Nel pomeriggio la notizia della confessione ha subito fatto rumore nei forum e nei gruppi Telegram degli appassionati di criptovalute. «Avevamo detto fin dall’inizio che il modello non reggeva», scrive uno degli amministratori del gruppo Terra Survivors, dove si trovano tanti piccoli risparmiatori rimasti senza nulla. Non sono mancati commenti duri: «Finalmente qualcuno prende le sue responsabilità», si legge in uno dei messaggi più condivisi. Fonti vicine alla SEC americana hanno fatto sapere che «l’ammissione pubblica potrebbe dare una mano alle indagini negli Stati Uniti», senza però entrare nei dettagli sui tempi dell’estradizione.

Cosa vuol dire “sostenere artificialmente” una stablecoin

Il sistema ideato da Terraform Labs si basava su un algoritmo capace di mantenere il valore della moneta agganciato al dollaro attraverso l’emissione o la distruzione di token legati. Ma gli inquirenti sostengono che dietro le quinte si usassero strumenti finanziari poco trasparenti per impedire alla stablecoin di perdere valore nei momenti più critici. «Kwon non poteva non sapere che le operazioni del suo staff davano un’immagine falsata della solidità del progetto», ha spiegato all’agenzia Reuters una fonte giudiziaria coreana. La procura di Seoul aveva già raccolto testimonianze in questo senso durante l’estate.

Prospettive giudiziarie e impatto globale

Ora resta da vedere quale sarà il destino giudiziario dell’ex re delle cripto. Il Montenegro dovrà scegliere a chi consegnarlo: Stati Uniti e Corea del Sud spingono forte, con Washington che considera la sua estradizione “prioritaria”, mentre Seoul insiste sulla competenza nazionale. Nel frattempo, gli investitori attendono segnali sulle possibilità – se ci saranno – di recuperare almeno una parte dei fondi persi.

Solo allora potremo capire se questa storia segnerà davvero una svolta nella regolamentazione globale delle criptovalute o resterà un caso isolato: un crollo milionario con conseguenze ancora tutte da valutare. Molti risparmiatori europei colpiti dal default di TerraUSD – famiglie italiane e tedesche incluse – sperano ora in un passo avanti che porti almeno a risarcimenti parziali o all’introduzione di regole più rigorose nel settore degli asset digitali.

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