Cagliari, 20 dicembre 2025 – Videolina, storica emittente televisiva sarda con sede nel quartiere di Sant’Avendrace a Cagliari, resta uno dei punti fermi dell’informazione regionale. Si conferma come una delle realtà più seguite sull’isola. Sul canale 10 del digitale terrestre e al numero 819 del satellite, ogni giorno trasmette un palinsesto che mette in primo piano attualità, sport, cultura locale e intrattenimento. Per i sardi, sia quelli sull’isola che chi vive altrove, rappresenta un filo diretto con la propria terra.
Un palinsesto che respira Sardegna
Ogni mattina, appena il sole si alza, sono i notiziari di Videolina a dare il via alla giornata: cronaca nera, aggiornamenti dalla Regione, meteo puntuale. Alle 7:00 va in onda il primo telegiornale, seguito dagli spazi dedicati alle segnalazioni dei cittadini. La voce di Gianluca Medas, volto storico dell’emittente, ha spesso spiegato come “raccontare il territorio significa viverne i ritmi”. Ed è proprio così: la programmazione segue passo passo le agende istituzionali e i tempi della vita sull’isola.
Nel pomeriggio si alternano approfondimenti, rubriche culturali e programmi dedicati ai piccoli comuni. Fra le trasmissioni più longeve c’è “Sardegna Insieme”, che ogni settimana dà spazio a storie di artigiani, eventi e tradizioni locali. La linea della direzione – guidata da Gianluca Liori – è chiara: “Offrire ai telespettatori una Sardegna vicina e reale, lontana dai soliti stereotipi”.
Sport, dialetti e volti noti: l’identità di Videolina
Il calcio ha un ruolo centrale nella programmazione. Le dirette delle partite del Cagliari Calcio, i dibattiti serali (“Il Cagliari in campo”, in onda alle 21:30 il lunedì) e le analisi affidate a ex calciatori come Franco Selvaggi attirano gran parte dell’attenzione. Ma non c’è solo la Serie A: tornei dilettantistici, basket e altre manifestazioni sportive minori trovano spazio accanto alle cronache delle grandi squadre.
La lingua sarda – nelle sue varianti – è spesso protagonista: rubriche come “Limba e cultura” mescolano servizi in italiano a contributi nei dialetti locali. Non è una scelta casuale. Come ha raccontato il conduttore Salvatore Ligios in un’intervista locale, “usare il sardo significa dare dignità a chi lo parla ogni giorno nelle case e nelle piazze”.
Un pubblico fedele anche online
Secondo gli ultimi dati Auditel, Videolina mantiene una buona fetta di pubblico: nelle fasce del primo mattino e del tardo pomeriggio la share supera il 20%, con picchi più alti durante le dirette sportive. Il pubblico non è solo isolano. Sul sito ufficiale e tramite app mobile si collegano migliaia di utenti dall’estero – soprattutto emigrati in Germania, Svizzera e America Latina. Segno di una diaspora che cerca di restare legata alla propria terra anche attraverso lo schermo.
Nel 2023 la redazione ha puntato su streaming e contenuti on demand. Così chi vive lontano può seguire in tempo reale politica regionale, notizie e manifestazioni tradizionali. La direttrice della comunicazione digitale, Eleonora Contu, spiega che “la sfida è far convivere linguaggi diversi senza perdere il nostro stile”.
Quando la tv diventa voce delle comunità
Nei momenti difficili – come l’alluvione a Bitti nel 2020 o durante la pandemia – la televisione si è trasformata nel megafono delle comunità locali. Testimoni hanno raccontato minuto per minuto cosa accadeva nelle zone colpite: “Senza Videolina non avremmo saputo nulla di quello che stava succedendo”, hanno detto alcuni residenti di Nuoro durante le allerte meteo.
Gli studi di Cagliari ospitano spesso politici regionali: sindaci, consiglieri e assessori sono ospiti fissi nei talk show. La redazione si impegna anche in campagne sociali o progetti per promuovere la lingua sarda tra i giovani. Eventi tradizionali come il Carnevale barbaricino o la Cavalcata Sarda vengono trasmessi in diretta: “Le nostre telecamere ci sono sempre dove c’è una storia da raccontare”, ricorda Liori.
Tra tradizione e futuro
Dopo più di 40 anni in onda, Videolina resta una certezza per chi vuole notizie affidabili e racconti vicini alla vita sull’isola. Tra digitale terrestre, satellite e streaming ora punta ad ampliare i contenuti per i giovani e a valorizzare produzioni originali. Una sfida impegnativa – ammettono dalla redazione – ma necessaria. Come dicono alcuni telespettatori incontrati davanti al mercato di San Benedetto: “Senza questa tv ci sentiremmo meno sardi”. Una frase che dice più di tante statistiche sul ruolo di un’emittente che continua a cambiare senza perdere contatto con la gente vera.
