Milano, 19 dicembre 2025 – Quando il computer si surriscalda all’improvviso, il primo segnale è spesso il rumore più forte delle ventole. Accade soprattutto verso metà pomeriggio, dopo ore di lavoro intenso. Poi, senza avvertimenti, lo schermo si spegne e tutto tace. Rimane solo il suono dei tasti battuti poco prima, a ricordare l’interruzione brusca. Negli ultimi mesi, questo problema si sta facendo sempre più comune nelle case e negli uffici italiani. Perché succede? Secondo i tecnici sentiti da alanews.it, la causa va cercata nelle temperature interne che si alzano troppo, spesso per una manutenzione trascurata o per ambienti diventati più caldi.
Surriscaldamento del computer: cause principali
A fare chiarezza è Luca Rinaldi, tecnico informatico con laboratorio a Lambrate: “Riceviamo almeno tre o quattro segnalazioni a settimana di pc che si spengono improvvisamente. La colpa è quasi sempre della polvere che si accumula nei dissipatori”. Le ventole faticano a far uscire l’aria calda quando le griglie sono tappate; così la temperatura sale fino a superare una soglia critica – attorno ai 90 gradi per i notebook più diffusi – e allora il sistema operativo spegne tutto per proteggere processore e scheda madre.
I primi segnali sono quasi impercettibili: rallentamenti strani, ventole che girano al massimo anche con pochi programmi aperti, applicazioni che si bloccano all’improvviso. Molti utenti non ci fanno caso finché non scatta lo spegnimento automatico. “Non è un guasto,” precisa Rinaldi, “ma un meccanismo di sicurezza che salva la vita al computer.”
Soluzioni pratiche e attenzione quotidiana
La miglior difesa resta la manutenzione regolare. Una pulizia delle griglie di ventilazione fatta con cura, posizionare il pc su superfici rigide (mai su letti o divani), e usare piccoli rialzi per far circolare l’aria: sono questi i piccoli accorgimenti da non sottovalutare. “Basta anche soffiare con una bomboletta d’aria compressa ogni due mesi”, suggerisce l’esperto. Alcuni negozi offrono servizi di pulizia interna tra i 30 e i 50 euro, ma nei casi più gravi serve smontare tutto.
Un altro fattore spesso ignorato è il luogo dove si lavora. Le temperature alte in casa o in ufficio – specialmente nelle estati più calde – peggiorano la situazione. Usare il portatile per ore in ambienti chiusi e senza ricambio d’aria mette sotto stress anche le macchine più recenti. “Spesso ci chiamano clienti che tengono il pc acceso su superfici morbide o vicino ai termosifoni”, racconta Rinaldi.
Prevenzione e monitoraggio: strumenti utili
I produttori mettono a disposizione software gratuiti per controllare la temperatura dei componenti chiave. Programmi come HWMonitor o le utility già installate sui notebook ASUS, HP e Lenovo mostrano in tempo reale la temperatura della CPU e della scheda video. Se i valori superano quelli indicati dal manuale d’uso, conviene spegnere subito tutto e lasciare raffreddare.
Quando gli spegnimenti diventano frequenti, meglio rivolgersi a un tecnico serio: “Con il tempo aumentano i rischi di danni permanenti,” avverte Rinaldi. Chi usa il computer per lavoro – grafici, programmatori, video editor – rischia anche di perdere dati non salvati e di dover rifare intere giornate di lavoro.
Gli effetti sulle prestazioni e la durata dei dispositivi
Temperature troppo alte non rovinano solo le prestazioni immediate. Col tempo danneggiano batterie e dischi fissi, riducendo la vita del dispositivo. Una ricerca pubblicata da PCMag Italia nel novembre 2025 segnala che oltre il 60% dei guasti alle schede madri deriva da surriscaldamento o polvere.
Alcuni marchi stanno montando sistemi di raffreddamento più avanzati anche su modelli economici ma le buone abitudini restano fondamentali. Come dice Rinaldi: “Basta qualche minuto ogni tanto per pulire e scegliere dove appoggiare il portatile. Non serve sempre cambiare macchina: spesso basta farla respirare.”
