Milano, 29 dicembre 2025 – In queste settimane, molte aziende e scuole stanno pensando di disdire l’abbonamento a Google Workspace, uno degli strumenti più usati per gestire le attività digitali. Spesso la scelta nasce da motivi economici o da nuove regole interne. La decisione coinvolge tanti amministratori, soprattutto dopo le ultime modifiche introdotte da Google. La domanda che torna spesso, anche agli sportelli informatici delle scuole, è una sola: come si fa davvero a cancellare l’abbonamento senza rischiare problemi o di perdere dati importanti?
Cosa sapere prima di disattivare Google Workspace
Parlando con vari amministratori IT di aziende lombarde e responsabili digitali di scuole superiori milanesi, emerge un punto chiave: bisogna prima capire che tipo di abbonamento si ha. Google propone infatti soluzioni diverse: c’è la versione standard per aziende, quella per professionisti e la specifica Google Workspace for Education, pensata per scuole e università. E proprio in base all’offerta scelta all’inizio – spesso anni fa, quando la didattica digitale sembrava il rimedio a ogni problema – cambiano anche le modalità per disdire.
Qualche dettaglio tecnico: solo l’amministratore principale, cioè chi ha registrato il dominio aziendale, può procedere con la cancellazione. “La procedura non è complicata”, racconta Giulio S., responsabile informatico in un liceo del centro di Milano. “Ma bisogna stare attenti soprattutto al backup dei dati”.
La procedura pratica per disattivare l’abbonamento
Per disattivare Google Workspace si parte dal pannello di amministrazione (admin.google.com). L’amministratore deve entrare nella sezione “Fatturazione” nel menu a sinistra e scegliere il servizio da cancellare. Solo allora appare il tasto per sospendere o eliminare l’abbonamento. Si tratta di pochi clic, ma serve confermare due volte.
Un passaggio spesso dimenticato riguarda gli account collegati: gli utenti perdono subito l’accesso ai servizi come Gmail personalizzato, Drive aziendale e Calendar. “Noi consigliamo sempre di esportare i dati prima di chiudere tutto”, spiega Monica F., consulente informatica per scuole primarie nella provincia di Monza. “Spesso ci si accorge all’ultimo minuto che servono ancora dei file”.
Dati, privacy e tempistiche da non sottovalutare
Sul fronte privacy, Google ricorda che dopo la cancellazione dell’abbonamento i dati restano accessibili per 30 giorni, poi spariscono dai server. In questo lasso è ancora possibile recuperarli con procedure specifiche. Ma come avverte Paolo Martino, docente di diritto digitale all’Università Cattolica: “Dopo un mese è troppo tardi”. Molte scuole però sottovalutano questa scadenza.
Sul fronte costi, Google è chiaro: se si disdice prima della fine del contratto, specie se annuale, si possono avere penali o addebiti sui mesi non utilizzati. “Noi abbiamo preferito aspettare la scadenza naturale per evitare brutte sorprese in fattura”, confida il CFO di una media impresa brianzola.
Scuole e pubblica amministrazione: un discorso a parte
Disdire Google Workspace for Education nelle scuole richiede passaggi extra: serve spesso l’ok del dirigente scolastico e va fatta una comunicazione formale agli utenti – insegnanti e studenti. Il Ministero dell’Istruzione, nella circolare 1784/2024, invita le segreterie a pianificare con largo anticipo il passaggio a nuove piattaforme digitali per non fermare le lezioni online.
Il caso più comune – dicono diversi responsabili amministrativi lombardi – è la decisione della scuola di non rinnovare l’abbonamento alla fine dell’anno scolastico o del corso delle lezioni. “Abbiamo mandato una circolare cartacea alle famiglie; molti nemmeno sapevano più di usare quell’account”, racconta Marco B., referente tecnico in un istituto comprensivo milanese.
Chi chiamare in caso di problemi
Se durante la procedura spuntano intoppi – come errori nella fatturazione o account che non si eliminano – Google offre un servizio di assistenza dedicata via chat o telefono dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 18 (come indicato sulla pagina ufficiale). Molti amministratori però preferiscono appoggiarsi a consulenti esterni esperti nella gestione cloud.
Insomma, disdire Google Workspace non è difficile dal punto di vista tecnico. Però serve organizzarsi bene soprattutto quando sono coinvolti decine o centinaia di utenti. Il consiglio più comune? “Meglio prendersi qualche giorno in più per salvare tutto”, ammette Giulio S., “piuttosto che rischiare di perdere documenti importanti correndo troppo”.
