Come Collegare il Telefono allo Stereo: Guida Facile per Ascoltare la Musica da Smartphone

Giulio Righi

16 Dicembre 2025

Milano, 16 dicembre 2025 – Sempre più persone vogliono ascoltare la loro musica preferita dal vecchio stereo di casa, anche se oggi, quasi sempre, la loro raccolta sta dentro lo smartphone. Nasce così una domanda che spesso si sente nelle famiglie con apparecchi analogici: come collegare telefono e impianto senza trasformare il salotto in un groviglio di fili o spendere un capitale?

Bluetooth: la via più veloce per collegare lo stereo

Chi ha uno stereo tradizionale sa bene che di solito c’è solo qualche ingresso analogico: i classici RCA bianco e rosso, il jack da 3,5 millimetri e, in pochi casi, una porta ottica. Il salto tra questi sistemi e il mondo digitale degli smartphone sembra enorme. Eppure esistono soluzioni semplici. Gli adattatori Bluetooth sono ormai tra i più usati. Si tratta di piccoli dispositivi — spesso non più grandi di una scatola di fiammiferi — che si collegano all’ingresso AUX o RCA dello stereo. Alcuni, come quelli della Aukey, costano intorno ai 20-30 euro.

Una volta collegato l’adattatore all’alimentazione (via USB o presa a muro) si abbina al telefono via Bluetooth. Da quel momento ogni suono che esce dallo smartphone — da Spotify a YouTube — arriva direttamente alle casse dello stereo. “Ne abbiamo venduti molti, soprattutto prima di Natale”, racconta Valerio Giorgetti, proprietario di un piccolo negozio di elettronica vicino a Bocconi a Milano. “La maggior parte dei clienti ha stereo anni ’90 e vuole solo ascoltare la musica dal telefono senza cambiare tutto l’impianto”.

Il vecchio jack: quando basta poco per godersi la musica

Altri invece preferiscono soluzioni più immediate. Se lo smartphone ha ancora il jack (che ormai è raro nei modelli recenti), basta un semplice cavo AUX maschio-maschio — costa intorno ai 5 euro — per collegare l’uscita cuffie del telefono all’ingresso dello stereo o amplificatore. Sui modelli nuovi senza porta jack serve invece un adattatore da USB-C o Lightning a jack da 3,5 mm.

Non tutti amano questa opzione. C’è chi si lamenta della “qualità inferiore” rispetto al digitale puro. Ma c’è chi — come Anna, studentessa a Città Studi — spiega: “A me piace perché è veloce e pratico. Apro Spotify, attacco il cavo e parte subito la musica, senza dover fare abbinamenti o preoccuparmi della batteria”.

Streaming in casa? Il Wi-Fi fa la differenza

Per chi vuole un collegamento più stabile o desidera trasmettere musica anche da computer o tablet, alcune aziende puntano su dispositivi Wi-Fi multiroom come Chromecast Audio o Sonos Connect. Si collegano allo stereo e prendono la musica dalla rete domestica. Sono più costosi — si parte dai 40 euro per i modelli base fino a oltre 400 euro per quelli top — ma garantiscono una qualità migliore.

Questa scelta è popolare tra chi rinnova spesso l’impianto o vuole gestire la musica in più stanze della casa contemporaneamente. “Con il Wi-Fi mando lo stesso brano in cucina e in salotto”, racconta Claudio, consulente informatico milanese.

Vinili e CD non mollano la presa

C’è poi una fetta di appassionati che non lascia andare i dischi originali. Nonostante il boom dello streaming, vinili e CD restano protagonisti nei salotti italiani. Per loro il collegamento smartphone-stereo serve solo per ascolti occasionali: “Quando vengono amici e qualcuno vuole far sentire l’ultimo pezzo”, dice sorridendo Luca, 47 anni dalla periferia nord.

Molti negozi specializzati confermano che negli ultimi tre anni è cresciuta la richiesta di giradischi con Bluetooth integrato: segno che vecchio e nuovo possono convivere senza problemi.

Qualche consiglio prima di cominciare

Attenzione alle differenze di volume: alcuni adattatori Bluetooth hanno uscite molto potenti rispetto ai lettori CD tradizionali. Meglio abbassare il volume dello stereo prima di provare per evitare sorprese spiacevoli. Anche la qualità dei cavi conta; secondo tecnici del settore, cavi troppo economici o troppo lunghi possono causare disturbi.

Chi non vuole compromessi può puntare su convertitori digitali di fascia alta che garantiscono ottima qualità audio anche via Bluetooth. Ma come sottolineano molti rivenditori del settore, spesso la soluzione più semplice è quella che funziona meglio nella vita di tutti i giorni.

Insomma, ascoltare la musica dello smartphone sul vecchio stereo non è più un sogno lontano. Basta scegliere quello che serve davvero: cavo AUX se si cerca praticità; adattatore Bluetooth per eliminare i fili; sistema Wi-Fi per chi vuole sfruttare le tecnologie più recenti. E magari ogni tanto tornare al piacere del vinile, solo per sentire quel fruscio che nessun file digitale potrà mai restituire davvero.

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