Milano, 19 dicembre 2025 – Inviare un messaggio su WhatsApp a qualunque ora è ormai un gesto quotidiano per milioni di italiani. Lo si fa spesso di fretta: mentre si sale sul tram delle 8.12 in piazza Duomo o si aspetta il verde al semaforo di via Torino. Eppure, quasi tutti almeno una volta hanno dovuto rileggere una risposta mandata in fretta, scoprendo solo dopo parole sbagliate o correzioni automatiche incomprensibili. Il motivo? Digitare sullo smartphone, con schermi sempre più grandi e dita che scivolano veloci, non è mai così semplice come sembra.
Perché sbagliamo così spesso a scrivere
Secondo i dati raccolti da Doxa nel 2024, l’80% degli italiani ammette di aver mandato almeno un messaggio con errori, soprattutto su app come WhatsApp. Perché succede? La causa principale è la classica “fretta”, come racconta Giulia L., 27 anni, impiegata milanese: “Scrivo mentre faccio altro, a volte nemmeno guardo lo schermo. Solo dopo, magari ore dopo, mi accorgo dell’errore”.
Non è solo distrazione. Digitare in fretta e affidarsi troppo alla correzione automatica genera spesso refusi che chi riceve nota prima ancora di chi scrive. C’è chi, come Marco B., studente universitario, ha creato un vero e proprio “vocabolario involontario” fatto di parole inventate dagli strani suggerimenti del telefono.
La tecnologia tra aiuto e problema
Le tastiere degli smartphone diventano sempre più intelligenti. Le ultime versioni di Android e iOS offrono sistemi predittivi che correggono gli errori ancor prima che si finisca la frase. Ma come spiega il linguista digitale Luca Capecchi, “la macchina non capisce il contesto. Se digiti in fretta o usi espressioni informali, il sistema si perde. Il risultato? Un semplice ‘ci vediamo dopo’ che diventa un surreale ‘ci vendiamo dopo’”.
WhatsApp ha introdotto la possibilità di modificare i messaggi inviati entro 15 minuti, ma pochi hanno l’abitudine di rileggere prima dell’invio. Dati forniti da Meta Platforms mostrano che ogni giorno in Italia si correggono circa 2 milioni di messaggi su WhatsApp: segno che gli errori restano un problema comune.
Come reagiscono gli utenti: imbarazzo e sorriso
Spesso un errore scatena fraintendimenti – qualche volta fastidio, più spesso ironia. “A volte mando subito un altro messaggio per correggere, altre lascio correre: chi mi conosce ormai sa come sono”, racconta sorridendo Sara P., insegnante romana. Ma a volte le incomprensioni diventano vere e proprie gaffe: “Ho scritto ‘arrivo alle otto con Luca’, ma il correttore ha trasformato tutto in ‘arrivo alle otto con lupo’. Mia madre ha pensato fossi scherzando”, confida Giovanni M., impiegato fiorentino.
Anche le emoji e i meme sono diventati un modo per sdrammatizzare. Nei gruppi familiari o tra amici non mancano faccine perplesse o battute ironiche dopo una gaffe.
Come evitare gli errori: i consigli degli esperti
Gli esperti concordano su una cosa: prendersi qualche secondo per rileggere fa la differenza. “Basta una pausa di dieci secondi prima di mandare il messaggio”, suggerisce la psicologa della comunicazione digitale Marta Grandi, “per ridurre gli errori”. Alcuni hanno trovato strategie alternative: registrare brevi note audio invece di scrivere al volo o disattivare la correzione automatica per tornare ai vecchi suggerimenti manuali.
Dal racconto degli utenti emerge una certezza: l’errore di battitura fa parte del linguaggio digitale di tutti i giorni. C’è chi lo vede come segno di umanità e chi semplicemente come una scocciatura da accettare. Ma in ogni caso – sia nelle chat private sia nei gruppi di lavoro – rileggere resta sempre il metodo migliore. Anche quando il tempo è poco e le dita corrono più della testa.
