Approfondimenti

Che cos’è il Web3? E come funzionerà?

Con l’avvento di nuove tecnologie e opportunità, come la blockchain, la finanza decentralizzata (DeFi) e il metaverso, Internet si prepara a entrare in una nuova fase, chiamata Web3. Secondo gli esperti l’ecosistema virtuale nel quale ci muoveremo nei prossimi anni sarà caratterizzato dall’assenza di intermediari che gestiscono in modo centralizzato le varie piattaforme. Per fare un esempio, i browser tradizionali non troverebbero posto in questa nuova concezione del web, perché legati a delle compagnie private che possono prendere delle decisioni arbitrarie sui contenti ai quali dare maggiore o minore visibilità.

Se Internet si evolverà nella direzione immaginata dagli esperti, i dati degli utenti non saranno più in mano a colossi come Google o Meta, bensì conservati all’interno della blockchain, uno strumento innovativo, sicuro e anonimo, composto da un insieme di tecnologie in cui il registro è strutturato come una catena di blocchi contenenti le transazioni e il consenso è distribuito su tutti i nodi della rete.

Foto | Pixabay @Gerd Altmann

Il Web3 sarà un far west digitale?

Di fronte a una simile decentralizzazione potrebbe essere facile immaginarsi una sorta di far west internettiano senza regole, ma in realtà le cose dovrebbero andare diversamente. Si ipotizza, infatti, che le singole applicazioni saranno regolate dagli smart contract, che vincoleranno le azioni delle Organizzazioni Autonome Decentralizzate (DAO), dei collettivi di utenti che gestiranno i portali web. Quest’ultimi non potranno discostarsi dalle direttive contenute nei contratti intelligenti, a meno che sia prevista la possibilità di modificarli (operazione che comunque richiederebbe un consenso maggioritario, se non addirittura unanime).

Il ruolo della blockchain nel Web3

Nel Web3 i siti saranno ospitati all’interno dei blocchi custoditi nella blockchain. Quest’ultima sarà custodita all’interno di milioni di portafogli virtuali, rendendo pressoché impossibile cancellare o oscurare determinati contenuti. Anche la falsificazione dei dati diventerà molto più difficile di com’è ora. Dal punto di vista della libertà si dovrebbe tornare a una situazione simile a quella del periodo del web precedente all’avvento dei social media, quando i vincoli imposti agli utenti erano meno stringenti. In un simile contesto, per i creatori di contenuti dovrebbe diventare più semplice guadagnare soldi in modo diretto.

Foto | Pixabay @Reto Scheiwiller

Il peso del Metaverso

Nel Web3 anche il Metaverso potrebbe giocare un ruolo di primo piano. Vari esperti ritengono che potrebbe facilitare le interazioni tra gli utenti e creare delle nuove opportunità di business. Meta, per esempio, è già al lavoro su tutta una serie di tecnologie pensate per rendere l’esperienza su Internet più coinvolgente. Appare però chiaro che, a differenza della blockchain, il Metaverso non rappresenti una condizione essenziale per la nascita di un web maggiormente decentralizzato. Questa tecnologia, infatti, andrebbe a impattare più sul modo di interfacciarsi con la rete che sul peso esercitato dai colossi su Internet.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

Recent Posts

Sanità, Abruzzo all’avanguardia in ambito sanitario: immagini mediche 3D a occhio nudo

Sistema di diagnostica 3D rivoluziona la sanità abruzzese: immagini cliniche visibili senza visori, formazione universitaria…

5 giorni ago

FileFix: il nuovo attacco di social engineering basato su ClickFix

Cos'è la nuova tecnica di social engineering, che sfrutta la fiducia umana come superficie di…

2 settimane ago

Dopo anni di tentativi rimane incinta grazie all’AI: ecco cos’è il metodo Star e come funziona

Azoospermia, dopo 18 anni di tentativi una coppia aspetta un figlio grazie all’AI: ecco come…

4 settimane ago

ChatEurope, il chatbot dell’UE dà risposte sbagliate: i dettagli

Il chatbot europeo, ChatEurope, sta già riscontrando diversi problemi: ecco tutto ciò che c'è da…

4 settimane ago

L’IA nel lavoro: l’intelligenza artificiale coinvolge già il 57% dei dipendenti pubblici

L'intelligenza artificiale conquista il mondo del lavoro: ecco i dati del suo utilizzo nella Pubblica…

1 mese ago

L’IA passerebbe gli esami di Maturità 2025? Ecco come è andato ChatGPT nelle due prove

Non sono stati solamente gli studenti ad affrontare le due prove scritte della Maturità 2025:…

1 mese ago