Un’analisi condotta da OpenAI rivela le categorie più richieste a ChatGPT e i cambiamenti nell’utilizzo del chatbot tra il 2024 e il 2025.
ChatGPT è ormai entrato nella quotidianità di milioni di persone in tutto il mondo. Il suo successo deriva dalla semplicità d’uso: basta digitare una domanda e attendere la risposta. Non a caso, molte applicazioni, anche su iOS, hanno scelto di integrare le funzioni del chatbot per rendere l’esperienza ancora più immediata. Ma come viene usato davvero lo strumento di OpenAI? A chiarirlo è uno studio ufficiale che raccoglie e analizza le domande più frequenti poste dagli utenti nel corso di un intero anno.
Le domande più comuni: salute, studio e scrittura
Secondo i dati, gran parte dei messaggi riguarda la guida pratica, categoria che da sola rappresenta quasi un terzo delle richieste. Subito dopo si collocano i quesiti legati alla salute e all’aiuto con i compiti, confermando il ruolo del chatbot come supporto didattico e informativo. Una quota rilevante, pari al 23,9% degli utenti, utilizza ChatGPT per attività di scrittura, correzione o traduzione di testi. Si tratta di una funzione ormai centrale, sfruttata tanto per motivi di lavoro quanto per esigenze personali.
Un altro ambito in crescita riguarda i contenuti multimediali. Lo studio mostra che il 7,3% delle interazioni è legato alla generazione o alla modifica di immagini, segno che la creatività digitale sta diventando un campo sempre più rilevante anche per chi si affida al chatbot. Non mancano gli utenti che cercano semplicemente una conversazione quotidiana. Alcuni entrano per raccontare la propria giornata, parlare di problemi personali o avere un confronto leggero, confermando che ChatGPT viene percepito anche come un interlocutore. Infine, il 5,1% delle richieste riguarda l’assistenza tecnica, con domande su matematica, analisi di dati e questioni informatiche.
Cresce l’uso personale: il boom tra 2024 e 2025
L’indagine ha preso in esame il periodo tra maggio 2024 e giugno 2025, documentando un aumento notevole nell’utilizzo della piattaforma. Nel giugno 2024 si registravano circa 451 milioni di messaggi al giorno; dodici mesi dopo il dato è salito a oltre 2,6 miliardi. Il salto non riguarda solo i numeri, ma anche le modalità. Se a metà 2024 il 53% delle richieste non era legato al lavoro, nel 2025 la percentuale è salita al 73%. Questo significa che ChatGPT viene sempre più usato per esigenze personali, segno di una progressiva integrazione nella vita quotidiana degli utenti. La crescita mostra come il chatbot non sia più soltanto un supporto tecnico o professionale, ma anche un compagno digitale con cui affrontare compiti, dubbi, attività creative e momenti di svago. Per OpenAI, un dato che testimonia il consolidamento di ChatGPT come punto di riferimento globale nell’uso dell’intelligenza artificiale.