Canaan lancia piattaforma Bitcoin miner ad energia verde e adattiva per il mining sostenibile

Salvatore Broggi

2 Dicembre 2025

Pechino, 2 dicembre 2025 – Canaan, uno dei principali produttori mondiali di hardware per il mining di Bitcoin, ha dato il via a un nuovo progetto che punta a creare una piattaforma per il mining adattivo alimentato da energie rinnovabili. L’iniziativa, annunciata a pochi giorni da una serie di accordi nel campo dell’energia alternativa, ha l’obiettivo di tagliare l’impatto ambientale delle criptovalute e rispondere alle recenti pressioni normative sulla sostenibilità.

Nuove strategie per un settore in trasformazione

Fondata a Pechino nel 2013, Canaan è conosciuta soprattutto per le sue macchine Avalon. Oggi ha confermato che lavorerà con partner internazionali nel settore delle energie pulite. Secondo una nota diffusa stamattina, il progetto – ancora senza una data precisa di partenza – mira a realizzare una piattaforma capace di adattarsi in modo dinamico alle varie fonti di energia rinnovabile: solare, eolica e idroelettrica, a seconda della disponibilità e dei costi locali.

“Stiamo sviluppando un modello flessibile che si integra con gli impianti esistenti per sfruttare al massimo l’energia disponibile sul territorio”, ha spiegato il direttore tecnologico, Zhang Nangeng, rispondendo ai giornalisti nel primo pomeriggio. Non ci sono dettagli ufficiali su investimenti o prime sedi pilota, ma tra gli obiettivi spicca la volontà di “ridurre i consumi e rispettare gli standard internazionali sulle emissioni”.

Mining e ambiente: la Cina cambia marcia

La sostenibilità ambientale legata al mining di Bitcoin è tornata al centro del dibattito negli ultimi mesi, soprattutto dopo le nuove restrizioni introdotte dalla Cina nell’estate del 2024. Il governo ha limitato molto l’attività nelle province ancora dipendenti dal carbone, imponendo controlli più severi su impianti e società.

Uno studio dell’Università Tsinghua pubblicato a ottobre segnala che ancora il 58% del mining mondiale dipende da fonti fossili. Canaan, che nel 2021 aveva subito un duro colpo dopo i primi divieti in Cina, negli ultimi due mesi ha siglato almeno quattro accordi con partner stranieri per creare strutture “carbon neutral” in Asia Centrale e America Latina.

Investimenti in America Latina e Asia Centrale

Secondo fonti vicine alla società, sono in corso trattative avanzate con operatori in Kazakistan, Paraguay e Argentina, dove le risorse idroelettriche sono spesso sottoutilizzate. “Il trasferimento dei miner dalla Cina a queste zone è stato solo il primo passo”, commenta un analista della piattaforma CoinDesk. Ora la vera sfida è rendere il mining sostenibile anche sul piano dei costi e dell’immagine.

Tra i progetti recenti di Canaan ci sono la fornitura di server ASIC ad alta efficienza per impianti alimentati completamente da fotovoltaico e lo sviluppo di sistemi intelligenti per gestire meglio il carico elettrico, così da evitare sprechi nelle ore meno richieste. Il nuovo modello adattivo viene considerato dagli esperti come una “seconda rivoluzione industriale” per un settore spesso criticato per i suoi consumi elevati.

Le sfide del mining pulito: costi, tecnologia e regole

Non mancano però dubbi tecnici ed economici. “Integrare le rinnovabili non è semplice”, ammette Zhang Nangeng. La disponibilità irregolare di sole e vento richiede infatti sistemi avanzati per accumulare e distribuire energia. I costi iniziali restano più alti rispetto alle tecnologie tradizionali basate su combustibili fossili, ma le normative spingono chiaramente in questa direzione.

Sul fronte dei tempi tutto è ancora aperto. La piattaforma adattiva è nella fase iniziale; i primi test interni sono attesi entro il primo semestre del 2026. Solo allora si potrà capire davvero quanto questi sistemi incideranno sui consumi energetici globali del mining.

Il mercato osserva: Bitcoin sotto pressione

L’annuncio arriva mentre il prezzo del Bitcoin resta volatile: nelle ultime settimane si muove tra i 38.000 e i 41.000 dollari, anche a causa delle incertezze legate alla sostenibilità delle attività estrattive. Gli analisti seguono con attenzione le reazioni del mercato: “Gli investitori istituzionali vogliono certezze”, racconta un gestore di fondi da Hong Kong.

In casa Canaan c’è ottimismo. “Innovare è l’unica strada – conclude Zhang Nangeng – non solo per restare competitivi ma anche per garantire un futuro sostenibile alla blockchain”. La svolta green nel mining insomma è appena iniziata.

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