BNY svela un fondo del mercato monetario per sostenere gli emittenti di stablecoin negli Stati Uniti

BNY svela un fondo del mercato monetario per sostenere gli emittenti di stablecoin negli Stati Uniti

BNY svela un fondo del mercato monetario per sostenere gli emittenti di stablecoin negli Stati Uniti

Giulio Righi

14 Novembre 2025

New York, 14 novembre 2025 – BNY Mellon, uno dei colossi bancari mondiali, ha appena lanciato un fondo monetario pensato per gestire le riserve degli emittenti di stablecoin negli Stati Uniti. L’annuncio, arrivato giovedì, segna un passo importante verso una maggiore regolamentazione e chiarezza nel settore delle criptovalute dopo l’entrata in vigore del GENIUS Act lo scorso luglio. Il fondo è rivolto non solo agli emittenti di stablecoin ma anche ad altri investitori istituzionali come fiduciari, consulenti, broker e custodi.

Un fondo per le riserve delle stablecoin: come funziona e a cosa serve

Secondo BNY Mellon, il nuovo fondo è stato creato per custodire le riserve in contanti che la legge federale introdotta dal GENIUS Act richiede agli emittenti di stablecoin. La normativa, approvata a luglio 2025, ha messo finalmente un quadro chiaro e preciso per le stablecoin statunitensi, definendo quali asset debbano garantire la loro stabilità. Il fondo non comprerà stablecoin, ma investirà in strumenti a basso rischio: titoli di Stato USA a breve termine, operazioni di pronti contro termine garantite da Treasury o contanti, e liquidità.

Dal regolamento ufficiale emerge che il fondo punta a mantenere un valore stabile di 1 dollaro per quota, con almeno il 99,5% degli investimenti in strumenti garantiti dal governo. Le quote di questo fondo saranno usate come riserve per le stablecoin in circolazione, così da rispettare le nuove regole.

I primi sostenitori e le reazioni nel mondo della finanza digitale

Il primo a investire nel fondo è stata Anchorage Digital, banca americana con licenza federale specializzata in asset digitali. Nathan McCauley, co-fondatore e CEO di Anchorage Digital, ha definito questa mossa di BNY Mellon “un passo fondamentale per rafforzare fiducia, trasparenza e rigore normativo, elementi chiave per la prossima fase della finanza digitale”.

Il lancio del fondo arriva poco dopo la collaborazione tra BNY Mellon e Securitize per creare un veicolo tokenizzato che offre esposizione a obbligazioni garantite AAA, direttamente sulla blockchain. Un segnale chiaro di come le grandi istituzioni stanno puntando sempre di più sulla tokenizzazione degli asset e sull’integrazione tra finanza tradizionale e digitale.

Il mercato delle stablecoin dopo il GENIUS Act

L’approvazione del GENIUS Act ha dato una forte spinta al mercato delle stablecoin negli Stati Uniti. Secondo i dati di DefiLlama, il mercato globale delle stablecoin supera oggi i 305 miliardi di dollari, e gli analisti di BNY Mellon prevedono una crescita fino a 1.500 miliardi entro la fine del decennio.

Al momento, il settore è dominato da big come Tether (USDT) e Circle (USDC), ma nuovi protagonisti stanno emergendo rapidamente. A marzo, World Liberty Financial – società cripto legata all’ex presidente Donald Trump – ha lanciato USD1, una stablecoin ancorata al dollaro che ha già raggiunto una capitalizzazione di 2,86 miliardi di dollari, piazzandosi al settimo posto tra le stablecoin principali.

Europa e Asia: la sfida globale sulle stablecoin

Le novità non arrivano solo dagli Stati Uniti. In Europa, a settembre, nove banche si sono riunite per mettere a punto una stablecoin in euro, con l’obiettivo di contrastare la supremazia del dollaro. Il lancio è previsto per la seconda metà del 2026.

Anche il mondo delle piattaforme digitali è in fermento: MetaMask, il noto wallet self-custodial, ha annunciato ad agosto il debutto della sua stablecoin MetaMask USD (mUSD), integrata direttamente nel portafoglio Web3.

Non mancano però tensioni. In Asia, la stampa specializzata segnala un irrigidimento della Cina contro le stablecoin, mentre istituti come DBS stanno sperimentando soluzioni legate al Bitcoin.

Cosa ci aspetta nel futuro della finanza digitale

Il fondo di BNY Mellon è un segnale concreto che il settore vuole rispondere alle richieste di maggiore sicurezza e trasparenza, sia da parte delle autorità sia del mercato. “Solo con strumenti affidabili e regolati – ha detto McCauley – si potrà costruire la fiducia necessaria per far crescere la finanza digitale”.

Resta da vedere come reagiranno gli altri grandi player e quali saranno gli effetti sul mercato delle stablecoin nel medio termine. Ma una cosa è chiara: si va verso più regole, più trasparenza e una sempre più stretta unione tra finanza tradizionale e strumenti digitali.

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