Milano, 22 novembre 2025 – Richard Teng, amministratore delegato di Binance, ha detto oggi che la volatilità di Bitcoin non è poi così diversa da quella che si vede nelle principali categorie di investimenti finanziari. Lo ha spiegato durante un incontro con i giornalisti a Sydney, mentre il mercato delle criptovalute sta vivendo una fase di consolidamento e calo dei prezzi. Teng ha collegato il recente calo di Bitcoin a una generale tendenza degli investitori a ridurre i rischi, un fenomeno che interessa anche altri settori finanziari.
Bitcoin sotto la lente: la volatilità a confronto con i mercati tradizionali
Oggi, secondo i dati di CoinMarketCap, Bitcoin si scambia poco sopra gli 82.000 dollari, segnando un calo di quasi il 35% rispetto al massimo storico del 6 ottobre, quando aveva superato i 126.000 dollari. L’intero mercato delle criptovalute ha visto la sua capitalizzazione scendere a 2.840 miliardi di dollari, in calo del 33,6% rispetto al picco di 4.280 miliardi.
Teng ha ricordato che “tutte le categorie di investimenti passano attraverso fasi di alti e bassi”. E ha aggiunto che “quello che succede ora non riguarda solo le criptovalute”. Il manager ha spiegato che la recente correzione è dovuta soprattutto a operazioni di deleveraging – cioè a una riduzione dell’uso di leva finanziaria – e a una maggiore cautela degli investitori. “Adesso siamo in una fase di risk-off e deleveraging”, ha detto ai giornalisti.
Nonostante il calo, il settore continua a crescere
Anche se il prezzo di Bitcoin è sceso nelle ultime settimane, Teng ha sottolineato che resta più che doppio rispetto alla media del 2024. “Negli ultimi diciotto mesi il mondo delle criptovalute ha fatto bene, quindi non sorprende che qualcuno abbia deciso di incassare”, ha spiegato il CEO di Binance. Per lui, “ogni pausa nel mercato è salutare: serve a prendere fiato e a rimettere tutto in equilibrio”.
Le sue parole arrivano in un momento in cui la volatilità di Bitcoin è spesso messa a confronto con quella dei mercati tradizionali. Secondo i dati di BitBo, nel 2025 la volatilità a 60 giorni del cambio BTC-USD è oscillata tra l’1% e il 2,44%. E ricerche come quella di 21Shares pubblicata a settembre confermano una tendenza alla diminuzione della volatilità storica: nel 2013 l’indice annualizzato superava il 180%, quest’anno è sceso intorno al 23%.
Azioni, indici e Bitcoin: il confronto sui numeri
Nonostante la riduzione rispetto al passato, i dati del laboratorio V-Lab mostrano che la volatilità annualizzata di Bitcoin è ancora sopra il 50%. Per fare un confronto, l’indice S&P 500 si aggira poco sopra il 15%. Teng ha fatto notare che ci sono azioni tecnologiche con oscillazioni ancora più alte: per esempio, le azioni di Tesla hanno una volatilità sopra il 65%, quelle di AMD e Super Micro Computer oltre il 73%, mentre Palantir si attesta intorno al 63%. Sono però casi particolari, non la norma nel mercato azionario tradizionale.
Gli analisti spiegano che la diffusione delle criptovalute e la crescita della liquidità stanno aiutando a smorzare le oscillazioni di prezzo. Ma per gli investitori retail la sensazione di volatilità resta alta, soprattutto dopo i recenti ribassi.
Cosa aspettarsi dal mercato delle criptovalute
Teng ha ribadito che “ogni fase di consolidamento è un’occasione per rafforzare le basi del settore”. Secondo lui, questa fase potrebbe spingere il mercato verso una maggiore maturità e portare a una selezione naturale dei progetti più solidi. “Non è raro vedere vendite per incassare dopo periodi di forte crescita”, ha aggiunto il CEO di Binance.
Resta da vedere se la volatilità di Bitcoin continuerà ad avvicinarsi a quella degli asset tradizionali o se torneranno periodi più turbolenti. Per ora, le principali piattaforme di analisi puntano a una maggiore stabilità rispetto al passato. Ma la prudenza non è mai troppa: come ricordano molti operatori, le criptovalute sono ancora un mercato giovane e in continua evoluzione.
