La resistenza a 100.000 $ mette sotto pressione Bitcoin: se il ciclo quadriennale regge, un nuovo mercato ribassista è alle porte.
Bitcoin si trova in un momento cruciale della sua storia. Dopo aver registrato una crescita esplosiva negli ultimi mesi e aver sfiorato nuovi massimi storici, la criptovaluta più capitalizzata potrebbe entrare in una nuova fase discendente già da ottobre 2025, secondo l’analisi di Joao Wedson, fondatore della piattaforma Alphractal.
La previsione si basa sul cosiddetto “Repetition Fractal Cycle”, un modello ciclico che ha trovato ampio seguito negli anni passati tra gli analisti tecnici di lungo periodo. Secondo questa teoria, Bitcoin segue un ciclo quadriennale che include una fase di accumulo, una di espansione, un picco e infine una fase ribassista. E proprio questa fase, secondo Wedson, potrebbe iniziare entro poche settimane, con un possibile ritorno verso i 50.000 dollari entro ottobre 2026.
Il test della resistenza a 100.000 $ potrebbe decidere tutto
Al momento, BTC/USD si trova a fronteggiare una trend line ribassista tracciata a partire dal top di metà agosto. Una linea che, secondo molti operatori, ha costituito il limite massimo per il prezzo durante le ultime settimane di correzione.
La soglia psicologica dei 100.000 dollari rappresenta il vero campo di battaglia tra tori e orsi. Una sua tenuta potrebbe rilanciare il mercato verso l’obiettivo di Wedson a 140.000 dollari, ma una rottura al ribasso potrebbe innescare una nuova fase di mercato ribassista destinata a durare almeno 12 mesi.

Come ha sottolineato il trader Killa, che su X vanta oltre 10.000 follower:
“Questo grafico decide se $BTC scenderà sotto i 100.000 $ o raggiungerà un nuovo massimo storico.”
Anche altri osservatori del mercato condividono questa visione: il rischio di una correzione violenta è reale, e le prossime settimane saranno determinanti per il trend di lungo periodo.
A complicare il quadro c’è l’inaspettata forza degli investitori istituzionali, che hanno cambiato profondamente il volto del mercato rispetto ai cicli passati. A partire dalla febbre per gli ETF spot negli Stati Uniti, fino all’ingresso di giganti della finanza come BlackRock, Fidelity e altri, Bitcoin oggi è un asset molto più integrato nei portafogli tradizionali.
Questo potrebbe alterare la dinamica classica del ciclo quadriennale, che ha sempre visto forti ribassi successivi ai massimi. Lo stesso Wedson si interroga:
“La vera domanda è se questo frattale rimarrà affidabile di fronte alle forti speculazioni sugli ETF e alla crescente domanda istituzionale.”
Nel frattempo, le pressioni macroeconomiche non aiutano. Il rischio di un mercato ribassista anche per gli asset tradizionali americani, unito a dati deboli sul fronte lavoro e inflazione, potrebbe accentuare la fuga dagli asset di rischio, inclusi quelli cripto.
Il ciclo quadriennale è davvero finito?
Non tutti sono d’accordo con la tesi ribassista. Una nuova generazione di investitori ritiene che i vecchi cicli non siano più validi, e che Bitcoin stia entrando in una fase di adozione e crescita strutturale che annullerà i modelli del passato.
Wedson, però, mantiene una posizione di cautela:
“Personalmente, sono ansioso di vedere se la nuova ondata di appassionati crypto ha ragione nell’affermare che il ciclo quadriennale è terminato e che Bitcoin ora crescerà all’infinito, oppure se il 2025 segnerà l’ultimo respiro prima di una forte correzione.”
In altre parole: sarà davvero diverso stavolta? Le prossime settimane saranno decisive per il destino di Bitcoin. La lotta intorno ai 100.000 dollari rappresenta più di un semplice supporto tecnico: è un punto di svolta narrativo, economico e psicologico. Se BTC riuscirà a tenere questa soglia, potrebbe aprirsi la strada verso nuovi massimi oltre i 140.000 dollari.
Ma se gli orsi prenderanno il sopravvento proprio nel momento in cui il ciclo quadriennale suggerisce un’inversione, allora il mercato cripto potrebbe entrare in una lunga fase di correzione. Un test che metterà alla prova non solo i grafici, ma anche la fiducia degli investitori e la solidità delle nuove basi istituzionali che sostengono il settore.