Bitcoin sotto la lente: analisi tecnica e ultime novità

Bitcoin sotto la lente: analisi tecnica e ultime novità

Bitcoin sotto la lente: analisi tecnica e ultime novità

Corrado Pedemonti

22 Novembre 2025

Milano, 22 novembre 2025 – Bitcoin crolla sotto quota 100.000 dollari giovedì, segnando una giornata difficile per il mercato delle criptovalute. Il calo, avvenuto tra le sessioni di Londra e New York, ha acceso il faro degli investitori e degli esperti, che ora si chiedono cosa aspettarsi nelle prossime settimane. Dopo la fine dello shutdown del governo USA, la settimana si è trasformata in un vero e proprio “shutdown” per il mondo crypto, almeno stando a quello che si è visto sui principali exchange.

Bitcoin perde quota 100.000: cosa sta succedendo davvero

Negli ultimi giorni si è visto un copione chiaro: vendite pesanti durante le ore di mercato europee e americane, con qualche tentativo di recupero in Asia. Un ritmo quasi sempre uguale, che racconta di una pressione al ribasso continua. “Non è la fine di Bitcoin o delle criptovalute”, dice un trader di Binance, “ma bisogna fare attenzione: il settore cresce ancora, ma i livelli tecnici devono essere rispettati”.

I dati parlano chiaro: il Realized Price – cioè il prezzo medio a cui sono stati comprati i bitcoin in circolazione – si aggira tra i 50.000 e i 60.000 dollari. Questo significa che, per ora, il mercato si trova ben sopra il costo medio degli investitori di lungo termine. Però la caduta sotto i 100.000 dollari ha avuto un forte impatto psicologico.

Livelli chiave e cosa aspettarsi la prossima settimana

Ieri il prezzo ha toccato i 96.000 dollari, confermando quello che molti analisti avevano previsto già da settimane: “Se perde i 100.000, il prezzo scenderà in fretta verso la fascia tra 96.000 e 93.000”, si leggeva in una newsletter di lunedì. E così è stato: il calo ha portato Bitcoin proprio in quella zona, considerata cruciale tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025.

Se la pressione al ribasso continua, gli occhi sono puntati ora sui livelli tra 92.000 e 88.000 dollari. Qui si trova un cosiddetto Low Volume Node, un’area dove il mercato di solito reagisce con forza. “Se i compratori non entrano qui”, spiega un analista di CryptoQuant, “l’ultima speranza è rappresentata dagli 89.000 dollari”. Se si scende sotto, il rischio è una nuova caduta fino agli 85.000 dollari.

Resistenze in vista e possibili rimbalzi

Dall’altra parte, eventuali rimbalzi devono fare i conti con nuove resistenze. La vecchia Value Area Low (VAL) è stata spostata a 104.000 dollari, mentre il nuovo Point of Control (POC) si trova a 111.000 dollari. Tornare sopra questi livelli sarebbe fondamentale per cambiare rotta e puntare a rialzi più solidi.

Alcuni operatori pensano che queste soglie possano essere usate per coprire posizioni short, mentre chi spera in una ripresa dovrà aspettare segnali chiari di forza sopra i 104.000. “Il mercato è fragile”, ammette un gestore di fondi crypto a Zurigo, “ma la volatilità può anche creare occasioni per chi sa come muoversi”.

Macroeconomia e scenari futuri

Il quadro generale resta incerto, complicato dalle variabili macro. La fine dello shutdown negli Stati Uniti non ha portato sollievo immediato ai mercati digitali. Anzi, per alcuni osservatori, ha aumentato la volatilità, in attesa delle prossime mosse della Federal Reserve.

In questo clima, la prudenza è d’obbligo. Gli esperti consigliano di tenere d’occhio i volumi e le reazioni attorno ai livelli chiave. Solo una ripresa decisa sopra i 104.000 dollari potrà ridare fiducia a investitori retail e istituzionali.

Per ora, il settore crypto sembra prendersi una pausa dopo mesi di crescita. Il prossimo banco di prova sarà capire se il supporto tra 92.000 e 88.000 dollari terrà o se bisognerà prepararsi a nuovi minimi nel breve periodo.

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