Bitcoin: la sorprendente scoperta dei fondi pensione come riserva di valore

Bitcoin: la sorprendente scoperta dei fondi pensione come riserva di valore

Bitcoin: la sorprendente scoperta dei fondi pensione come riserva di valore

Giulio Righi

22 Novembre 2025

Milano, 22 novembre 2025 – I fondi pensione stanno guardando con sempre maggiore interesse a Bitcoin come possibile bene rifugio. In un periodo segnato da inflazione alta, tensioni geopolitiche e calo di fiducia in alcune valute tradizionali, la domanda che si fa strada è una sola: può davvero questa criptovaluta mantenere il valore nel tempo, come l’oro?

Bitcoin: la sfida per diventare un vero bene rifugio

Per essere considerato un bene rifugio, un investimento deve avere caratteristiche ben precise: scarsità, durabilità, portabilità e liquidità. L’oro, da secoli, è il punto di riferimento. Le valute tradizionali, invece, spesso perdono valore a causa dell’inflazione e delle politiche monetarie espansive. Qui entra in gioco Bitcoin, con la sua offerta limitata a 21 milioni di monete e la sua natura completamente digitale, che permette trasferimenti rapidi e scambi senza sosta in tutto il mondo.

Gli esperti sottolineano come la scarsità programmata di Bitcoin sia un vantaggio rispetto all’oro, che si può estrarre, e alle valute, la cui quantità può essere aumentata dalle banche centrali. “Bitcoin è solo un numero su un registro digitale distribuito”, spiegano, “non esistono monete fisiche”.

Fondi pensione: interesse ma con prudenza

I fondi pensione devono muoversi con cautela. Devono garantire rendimenti stabili e sicurezza nel lungo termine, e questo li rende diffidenti verso asset volatili e poco regolamentati come le criptovalute. Le preoccupazioni principali sono la grande oscillazione dei prezzi, i rischi legati alla custodia digitale, la mancanza di dati storici solidi e la difficoltà di inserirli nei modelli d’investimento tradizionali.

Nonostante questo, il contesto sta cambiando. “L’aumento dell’inflazione e le incertezze sulle valute spingono a cercare alternative per proteggere i risparmi”, spiega un gestore milanese. Oggi, le criptovalute non sono più solo un azzardo, ma possono diventare uno strumento per diversificare.

AMP Super: un esempio concreto dall’Australia

Un caso interessante arriva dall’Australia. Il fondo pensione AMP Super ha deciso di inserire una quota di futures su Bitcoin nella sua strategia di investimento. Non si tratta di una “scommessa”, assicurano i responsabili, ma di una mossa per proteggere il potere d’acquisto e coprirsi dal rischio di svalutazione.

La strategia di AMP Super si basa su un mix di analisi delle caratteristiche chiave dello store of value – scarsità, durabilità, portabilità e liquidità – e segnali di mercato legati al momentum dei prezzi, al sentiment degli investitori e all’andamento dell’inflazione. Il fondo utilizza anche dati “onchain”, cioè informazioni provenienti direttamente dalla blockchain, per capire meglio la situazione.

“Seguiamo come Bitcoin reagisce alle aspettative sull’inflazione”, dice un analista del fondo. “Non guardiamo solo i numeri assoluti”.

Bitcoin e oro: cosa li distingue davvero

Rispetto all’oro, Bitcoin è più volatile, ma offre una grande facilità di trasferimento e una liquidità superiore. Le transazioni si fanno in pochi minuti, ogni giorno e a qualsiasi ora, senza bisogno di banche o intermediari. L’oro, invece, comporta costi e rischi per il trasporto e la custodia.

Inoltre, Bitcoin tende ad avere una bassa correlazione con azioni e obbligazioni. Anche una piccola quota può aiutare a migliorare il bilanciamento rischio/rendimento di un portafoglio, dicono alcuni studi citati dagli operatori.

Oltre Bitcoin: la tokenizzazione apre nuove strade

Alcuni fondi pensione stanno guardando oltre Bitcoin. La tokenizzazione degli asset – cioè la trasformazione digitale dei diritti su beni reali – promette più efficienza, meno costi e trasferimenti più veloci. Ma per ora serve ancora tempo: servono miglioramenti tecnici, più diffusione e regole chiare.

Le sfide non mancano: normative in evoluzione, sistemi di custodia sicuri e assicurati, e la necessità di nuove competenze da parte degli operatori.

Bitcoin non sostituisce, ma affianca

In conclusione, i fondi pensione vedono oggi Bitcoin come un complemento, non un sostituto degli asset tradizionali come oro o titoli legati all’inflazione. Le prime esperienze mostrano che la criptovaluta può funzionare come store of value, soprattutto quando i mercati valutari sono in tensione. Per molti gestori, una piccola presenza di Bitcoin può rafforzare la tenuta dei portafogli sul lungo periodo.

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