Milano, 23 novembre 2025 – Bitcoin resta sotto pressione, con il prezzo che continua a muoversi al ribasso. Negli ultimi giorni, i mercati dei derivati hanno mostrato segnali di forte squilibrio. Dai dati raccolti sulle principali piattaforme di trading, tra cui Binance, emerge che la maggior parte degli operatori punta a un ulteriore calo della criptovaluta. Una situazione che, secondo molti analisti, potrebbe scatenare movimenti bruschi, mettendo in difficoltà sia i trader più esperti sia i piccoli risparmiatori.
Futures Bitcoin: la prevalenza dei ribassisti
Negli ultimi giorni, i contratti futures su Bitcoin hanno visto un netto predominio delle posizioni short. “A inizio ottobre, molti puntavano a una salita, ora invece il mercato sembra sbilanciato al ribasso”, spiega un trader attivo in Asia. L’analisi dell’open interest, cioè il valore totale delle posizioni aperte, mostra un quadro chiaro: dal crollo del 10 ottobre, il prezzo di BTC è sceso di circa il 27%, mentre l’open interest si è ridotto solo del 10%. Questo fa pensare che la discesa sia stata più spinta dalla speculazione che da una vera fuga di capitali.
Parallelamente, sono aumentate le liquidazioni delle posizioni long, cioè di chi puntava su un rialzo. Per alcuni operatori, questo significa che molti investitori hanno già mollato la presa, mentre chi è rimasto scommette con decisione su un proseguimento del trend ribassista.
Pressione sulle vendite e volumi in aumento
Un altro dato importante riguarda i volumi taker in sell sul mercato perpetual BTC-USDT di Binance. Si tratta delle operazioni eseguite a mercato, spesso da chi vuole entrare o uscire in fretta senza aspettare. “Negli ultimi giorni la pressione delle vendite è cresciuta”, conferma un analista di Singapore. Anche il rapporto tra long e short conferma questa tendenza: pur essendoci più account long, il valore delle posizioni short domina il mercato.
In pratica, molti trader stanno aprendo posizioni short, forse con un po’ di ritardo rispetto al movimento principale, e questo alimenta la volatilità. “Quando il mercato si sposta così tanto da una parte, il rischio di uno squeeze cresce”, ammette un gestore di fondi crypto di Londra.
Futures a scadenza: segnali di debolezza
Guardando ai futures trimestrali su Bitcoin, si vede un altro segnale di debolezza: il basis annualizzato – cioè il premio dei contratti a tre mesi rispetto al prezzo spot – è sceso sotto il 3,5% tra ieri e oggi. Un calo che indica meno interesse a lungo termine e più pressione di vendita. L’“OI-Weighted Basis”, che tiene conto dell’open interest per scadenza, mostra che sulla scadenza a una settimana il valore è addirittura diventato negativo questa mattina. In pratica, i contratti più vicini alla scadenza vengono scambiati a sconto rispetto al prezzo corrente.
Per diversi operatori, questo riflette un sentiment ribassista molto forte tra investitori istituzionali e retail. “Quando il basis cala così velocemente, vuol dire che la fiducia in un recupero rapido è bassa”, spiega un analista di CoinMetrics.
Livelli da tenere d’occhio e rischio short squeeze
Ora resta da vedere se questa fase potrà aprire la strada a un improvviso rimbalzo – il cosiddetto short squeeze – se dovesse tornare la domanda. “I mercati crypto spesso sorprendono chi si trova dalla parte più affollata”, ricorda un trader italiano. Nel breve, il livello degli 85.000 dollari è cruciale per le liquidazioni delle posizioni short; un po’ più in alto, la fascia tra gli 89.000 e i 90.500 dollari si profila come un nuovo terreno di scontro tra tori e orsi.
Per vedere una ripresa più decisa, però, Bitcoin dovrebbe tornare sopra i 96.000 dollari. Solo allora si potrebbe parlare di un vero ritorno del mercato rialzista. Altrimenti, si rischia una lunga fase di consolidamento e debolezza.
Bitcoin tra montagne russe e attese
Nel frattempo, chi segue da vicino le oscillazioni di Bitcoin deve fare i conti con una volatilità che mette a dura prova nervi e strategie. “Ogni volta che guardo il prezzo, mi sembra di fare cardio”, ha scherzato ieri sera un piccolo investitore milanese, davanti al monitor acceso fino a tardi. Un’immagine che racconta bene la natura di questo asset digitale: capace di promettere guadagni rapidi ma anche di riservare scossoni improvvisi a chi decide di entrarci.
