Bitcoin in calo del 30%, gli “sharks” accumulano al ritmo più veloce dal 2012: segnale di forte interesse sul mercato

Salvatore Broggi

16 Dicembre 2025

Milano, 16 dicembre 2025 – Gli investitori più attivi di Bitcoin, quelli che vengono chiamati “sharks”, stanno accumulando criptovaluta a un ritmo che non si vedeva dai tempi pionieristici del 2012. Lo rivelano le ultime analisi di Glassnode e CryptoQuant, piattaforme specializzate nel monitoraggio del mercato cripto. Questo fenomeno arriva in un momento delicato: il prezzo di BTC ha perso circa il 30% nell’ultimo mese, finendo sotto i 34.000 dollari nel pomeriggio di ieri.

Accumulo record nonostante la discesa

I dati mostrano che negli ultimi dieci giorni i portafogli con tra i 100 e i 1.000 bitcoin – cioè quegli investitori semi-professionali – hanno comprato in totale circa 30.000 BTC. Una cifra importante, che si era vista solo tredici anni fa, quando Bitcoin era ancora roba da pochi esperti e appassionati digitali.

Le sharks stanno approfittando del calo dei prezzi per mettere dentro più monete,” spiega James Check di Glassnode, sottolineando come questo comportamento faccia pensare a una certa fiducia sulle prospettive a medio termine del settore.

Mercato ancora instabile, ma la domanda non cala

La volatilità continua a dominare il mercato delle criptovalute. Le ultime settimane hanno spaventato molti piccoli investitori, soprattutto dopo che la Federal Reserve ha confermato l’intenzione di tenere i tassi alti per qualche mese ancora. Eppure, questo non ha fermato completamente l’arrivo di nuovi capitali: “La domanda resta alta, soprattutto dagli investitori istituzionali, anche se molti preferiscono muoversi senza troppo clamore,” racconta una fonte interna a Coinbase in una telefonata lunedì sera.

Dall’altro lato della barricata, invece, qualche piccolo risparmiatore mostra delusione per il crollo improvviso. “Avevo messo qualche migliaio di euro, ora me ne restano la metà. Non so se resistere o vendere,” confida Francesca R., impiegata milanese di 34 anni che aveva scelto Bitcoin per diversificare i risparmi.

Il passato che torna: cosa dice il 2012

Il paragone con gli inizi è d’obbligo. Nel 2012 Bitcoin valeva appena una decina di dollari e pochi lo vedevano come un’alternativa seria. Ma i primi segnali di accumulo massiccio furono il segnale d’inizio per un lungo periodo di crescita. Oggi la situazione è molto diversa: prezzi più alti, pubblico globale molto più vasto e un fenomeno su scala ben maggiore.

Le fasi cicliche di Bitcoin sono ormai conosciute, chi compra durante i ribassi spesso guadagna nei cicli successivi,” spiega Paolo Ardoino, Chief Technology Officer di Bitfinex. Con un avvertimento: “Ma non bisogna illudersi che tutto si ripeta senza cambiamenti. Oggi ci sono più attori istituzionali e la regolamentazione pesa parecchio.”

Le mosse dei grandi investitori

Gli “sharks” – quelli con grandi capitali – approfittano delle correzioni per aumentare le loro posizioni. In sostanza comprano quando gli altri vendono spaventati, puntando su un futuro rimbalzo dei prezzi. Secondo Chainalysis, nelle ultime due settimane oltre il 70% delle transazioni sopra i 10 BTC arriva da indirizzi noti per aver accumulato anche durante il bear market del 2018.

Un trader anonimo attivo su Binance conferma: “Chi segue questo asset da anni sa bene che la volatilità è normale. Comprano molto dopo le correzioni? È sempre stato così.”

Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

Prevedere dove andrà Bitcoin nelle prossime settimane resta difficile. “Molto dipende dalle decisioni della Fed e dalla SEC su eventuali nuovi ETF,” riassume la crypto-analista Laura Shin su X (ex Twitter). L’unica certezza sembra essere l’attrattiva continua del settore: ogni calo porta nuove occasioni per chi crede nella ripresa.

Nella notte tra domenica e lunedì si sono viste forti oscillazioni sui principali exchange: volumi sopra la media, ordini cancellati in massa e prezzi che hanno fatto su e giù nel giro di poche ore. Segno che l’atmosfera resta tesa, con molti pronti a reagire al prossimo scossone.

Per ora le “sharks” continuano a comprare ma – come avverte Glassnode – tutto può cambiare se le condizioni economiche peggiorassero ancora. Intanto Bitcoin tiene tutti con il fiato sospeso.

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