Bitcoin ed Ethereum: ultimi acquisti record 2023 per le principali DAT italiane

Cristina Manetti

30 Dicembre 2025

Milano, 30 dicembre 2025 – Le principali Digital Asset Trust italiane stanno chiudendo l’anno con nuovi investimenti nel mondo delle criptovalute. Stamattina, Strategy SGR ha annunciato l’acquisto di 1.229 bitcoin, mentre Bitmine Trust ha aggiunto quasi 44.000 Ethereum alle proprie riserve. Le operazioni, confermate da fonti interne e rese note intorno alle 10:00, segnano un passo importante per il settore italiano in un mercato ancora segnato da volatilità e incertezze normative.

Riserve digitali in crescita e scelte strategiche

Il portavoce di Strategy SGR ha spiegato che l’acquisto di 1.229 bitcoin è stato completato nelle prime ore del mattino, per un valore superiore a 60 milioni di euro ai prezzi di apertura di oggi. Dietro questa mossa – dicono fonti vicine all’azienda – c’è una strategia di accumulo già avviata nei mesi scorsi, in vista del lancio di nuovi fondi dedicati agli asset digitali. “Stiamo aumentando la nostra esposizione perché crediamo che il prossimo anno sarà decisivo per la maturazione del settore”, ha detto l’amministratore delegato Luca Bianchini, commentando l’operazione.

Sul fronte Ethereum, invece, è stata protagonista Bitmine Trust, che ha messo in portafoglio quasi 44.000 unità: una delle più grandi operazioni registrate in Italia negli ultimi tre mesi. Il gruppo, che gestisce fondi istituzionali per clienti privati e aziende, non ha specificato il valore esatto dell’acquisto, ma con i prezzi attuali si parla di oltre 90 milioni di euro. “Questa mossa rispecchia la nostra visione sul medio termine”, spiegano fonti interne.

Norme in evoluzione e reazioni del mercato

Secondo gli analisti sentiti nelle ultime ore, questi acquisti arrivano mentre cresce l’interesse delle istituzioni finanziarie tradizionali verso le criptovalute. Il quadro normativo però resta incerto: solo la scorsa settimana la Consob ha diffuso nuove linee guida per garantire una gestione più trasparente dei fondi crypto, puntando a tutelare gli investitori e contenere i rischi legati alla volatilità.

Sul piano internazionale il dibattito è aperto. Le recenti posizioni della SEC americana e della Banca Centrale Europea sull’esigenza di standard globali per gli asset digitali stanno influenzando anche le strategie degli operatori italiani. “La regolamentazione sta cambiando rapidamente”, osserva l’analista finanziaria milanese Giulia Marini. “I grandi player cercano di anticipare le mosse per presidiare il mercato con nuovi acquisti prima che le regole si irrigidiscano”.

Reazioni sui mercati e sguardo al 2026

Gli acquisti non sono passati inosservati sui mercati: nella mattinata le piattaforme italiane hanno registrato un aumento degli scambi e una timida ripresa dei prezzi rispetto ai minimi della settimana scorsa. Secondo dati forniti da CryptoData24, tra le 9:30 e le 11:00 si sono mossi oltre 20 milioni di euro in transazioni legate agli annunci delle due Digital Asset Trust.

Chi opera nel settore resta però prudente sulle prospettive per il prossimo anno. Da un lato vedono nell’interesse istituzionale un segnale positivo e segno di maturità; dall’altro non nascondono preoccupazioni per la volatilità ancora alta e il possibile inasprimento delle regole. “Nessuno si illude che il 2026 sarà facile”, racconta un trader vicino ai movimenti delle DAT milanesi. “Ma notiamo segnali nuovi: più trasparenza, più prodotti dedicati e una domanda che comincia ad arrivare anche dai fondi pensione”.

Un settore ancora in trasformazione

Gli ultimi dati ufficiali della Banca d’Italia mostrano come il patrimonio gestito dalle principali Digital Asset Trust italiane abbia superato i 2 miliardi di euro, crescendo a un ritmo doppio rispetto al settore tradizionale negli ultimi dodici mesi. Solo quando la normativa sarà più chiara e gli investitori più sicuri si potrà parlare di una piena integrazione delle criptovalute nel sistema finanziario nazionale.

Nel frattempo, le mosse di Strategy e Bitmine raccontano la fotografia della fine del 2025: tra dubbi e opportunità, le criptovalute continuano a far parlare anche nelle sale operative milanesi dove oggi, poco dopo mezzogiorno, l’umore oscillava tra cautela e un prudente ottimismo.

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