Milano, 22 novembre 2025 – Bitcoin ha attraversato una settimana di forti scossoni. Giovedì, il prezzo è sceso fino a un nuovo minimo mensile, toccando 86.400 dollari. Questo calo ha riacceso il dibattito tra analisti e investitori sul futuro del mercato nelle prossime settimane. La discesa è arrivata insieme alla brusca frenata di Wall Street: il Dow Jones ha perso oltre 700 punti prima di chiudere in negativo. Un segnale di incertezza che si è allargato dai titoli tecnologici fino alle criptovalute.
Bitcoin: consolidamento in vista o nuova caduta in arrivo?
Per Cas Abbé, analista molto seguito nel mondo crypto, il quadro attuale di BTC ricorda da vicino quello visto all’inizio del 2025. Allora, dopo aver toccato un nuovo massimo storico, il prezzo aveva perso forza, era sceso sotto un supporto importante e poi si era fermato in una fase di accumulo durata settimane. “Il copione si ripete quasi alla perfezione”, dice Abbé, che sottolinea come anche questa volta la correzione sia nata da paure legate a fattori macroeconomici: a inizio anno erano i dazi USA, oggi la paura riguarda una possibile bolla sull’intelligenza artificiale.
Secondo l’analista, Bitcoin potrebbe restare in una fase di consolidamento tra 85.000 e 100.000 dollari per le prossime tre-quattro settimane. “Solo allora si capirà se potrà tentare un nuovo assalto ai 100.000 entro fine anno”, aggiunge. Un’idea condivisa anche da altri esperti come BitBull, che punta il dito sulle condizioni tecniche: “Il prezzo è vicino al bordo basso di un canale discendente, una zona dove in passato si è accumulato”. Inoltre, l’indice di forza relativa settimanale (RSI) è tornato in area di ipervenduto per la prima volta da mesi, segnale che secondo BitBull potrebbe anticipare un rimbalzo verso i 98.000-100.000 dollari.
Dati macro e mercati nervosi
Dietro la volatilità degli ultimi giorni non ci sono solo ragioni tecniche. Mercoledì, alle 11:20 ora di New York, il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha annunciato che i dati sull’occupazione di ottobre e novembre saranno pubblicati a breve. Questa notizia ha aumentato la tensione sui mercati, già preoccupati che la corsa dell’intelligenza artificiale stia per arrivare a un punto di saturazione. La trimestrale di Nvidia, migliore del previsto, aveva inizialmente ridato fiducia agli investitori. Ma il sollievo è durato poco: le vendite hanno ripreso forza in tutto il settore tecnologico, trascinando giù anche le criptovalute.
Nel report della Kobeissi Letter si legge che “c’è praticamente un solo elemento che può essere messo sotto accusa per questo crollo improvviso”, riferendosi proprio all’annuncio del Dipartimento del Lavoro. Un clima che ha spinto molti a ridurre l’esposizione su asset più rischiosi, in attesa di nuovi segnali dalla macroeconomia.
Due strade per Bitcoin: rimbalzo o crollo profondo
Non tutti vedono con ottimismo il possibile rimbalzo di Bitcoin. L’analista AlejandroBTC ha una visione più cauta: secondo lui, la rottura al ribasso del grande pattern a “rising wedge” (cuneo ascendente), segnalata da tempo, potrebbe portare a una correzione molto più pesante. “La struttura indica un obiettivo di lungo termine vicino ai 30.000 dollari”, spiega, ricordando che quella zona è un supporto storico importante sul grafico settimanale.
In sostanza, il mercato delle criptovalute si trova davanti a un bivio. Da un lato, i segnali tecnici parlano di accumulo e possibile ritorno verso i massimi. Dall’altro, non mancano avvertimenti su nuovi ribassi, legati sia ai dati macro sia alla stessa struttura del mercato.
Gli operatori restano prudenti. “Ogni passo può nascondere insidie”, avvertono gli analisti, invitando a muoversi con cautela e a non dimenticare la volatilità che da sempre caratterizza il mondo delle criptovalute.
