Milano, 4 dicembre 2025 – Questa mattina è uscito un nuovo studio del Digital Finance Institute, uno dei principali centri di ricerca sul digitale. La previsione? Il Bitcoin potrebbe arrivare a toccare i 95.333 dollari entro fine 2025. Dietro questa stima ci sono migliaia di dati analizzati grazie all’uso di intelligenza artificiale e sistemi di apprendimento automatico. Ma nel mondo delle criptovalute le opinioni restano molto diverse: mentre alcuni operatori guardano con cautela, altri si aspettano movimenti molto più forti.
Le proiezioni dell’intelligenza artificiale dividono il mercato
Secondo il Digital Finance Institute, che ha diffuso i dati alle 9.30 di stamattina, il modello usato per calcolare il prezzo del Bitcoin si basa su dati storici di scambi, politiche monetarie delle principali banche centrali e cambiamenti normativi nei mercati Usa ed Europa. L’algoritmo ha analizzato oltre 2 milioni di transazioni degli ultimi cinque anni, incrociandole con indicatori economici e flussi da investitori istituzionali.
“C’è oltre il 65% di probabilità che il Bitcoin arrivi vicino ai 95mila dollari entro fine 2025, ma prevediamo anche fasi di alta volatilità”, ha spiegato l’analista capo del centro, Giulia De Sanctis. Nel rapporto si sottolinea però che resta molta incertezza: “Molto dipenderà dalle decisioni politiche e regolamentari, oltre che da eventuali crisi sui mercati globali”.
Opinioni divergenti tra investitori e operatori
Alle 10.15, durante la consueta call con i clienti istituzionali, la società milanese di asset management Effebi Capital ha richiamato alla prudenza: “Le previsioni basate su modelli di intelligenza artificiale sono strumenti utili, ma bisogna sempre confrontarle con i fondamentali. Il settore è esposto a rischi difficili da prevedere”, ha avvertito Alessandro Lupi, managing director dell’azienda.
Tra broker e consulenti finanziari la tensione è palpabile da settimane. C’è chi punta su una crescita della domanda, soprattutto dopo l’ingresso dei nuovi fondi ETF quotati a Wall Street. Altri invece temono possibili strette normative da parte della Securities and Exchange Commission americana o della Banca Centrale Europea.
L’impatto delle regolamentazioni e i rischi sul tavolo
Non è la prima volta che modelli avanzati – allenati su grandi quantità di dati – provano a prevedere il futuro delle criptovalute. Negli ultimi mesi però sono aumentati i controlli dei regolatori, specialmente negli Usa e nell’Ue. Lo scorso 17 novembre la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha ribadito la necessità di “tutelare la stabilità finanziaria anche rispetto agli asset digitali”.
A Milano diversi esperti sentiti da alanews.it non hanno dubbi: il valore del Bitcoin dipende molto da fattori geopolitici e dalla sicurezza delle piattaforme dove si scambiano le criptovalute. “Se dovessero emergere nuove falle o attacchi informatici, il mercato può cambiare in poche ore”, avverte il consulente Paolo Bellini, riferendosi alle ultime indagini della Europol sulle frodi digitali.
Resta l’incertezza: dati solidi, previsioni fragili
Il report pubblicato oggi – una cinquantina di pagine piene di tabelle e grafici – lascia trasparire un messaggio chiaro: nessuna previsione è definitiva. Il mercato delle criptovalute, che in passato ha visto oscillazioni violente come il crollo del 2022 o il rally improvviso del marzo 2024, resta imprevedibile anche per i modelli matematici più avanzati.
Alle 11.45 i mercati hanno risposto con prudenza: il Bitcoin si è mantenuto intorno ai 41.200 dollari, con scambi stabili sulle principali piattaforme. “Abbiamo visto troppe volte previsioni smentite dalla realtà”, ricorda un broker veterano della City.
Insomma, se l’intelligenza artificiale mette in luce nuovi possibili scenari – con quel numero, 95.333, che resta nella testa degli analisti – chi opera ogni giorno in questo mercato sa bene che la parola d’ordine è sempre la stessa: prudenza. In un settore che può cambiare volto in poche ore.