Thimphu, 15 dicembre 2025 – Il Bhutan entra in un territorio poco esplorato. Il piccolo regno himalayano ha stretto un’intesa con Cumberland DRW, uno dei maggiori protagonisti globali nel mondo delle criptovalute, per capire come gli asset digitali possano aiutare l’economia nazionale nel lungo periodo. L’annuncio è arrivato lunedì mattina, tramite una nota del ministero delle Finanze di Thimphu. Nel testo si legge chiaramente: l’obiettivo è “valutare concretamente le opportunità offerte dalla tecnologia blockchain e dalle criptovalute per una crescita inclusiva e sostenibile”.
Bhutan sorprende: apre alle criptovalute
La scelta del Bhutan non era affatto scontata. È un paese noto per la sua prudenza quando si tratta di nuove sfide economiche e tecnologiche. Ma negli ultimi mesi il governo, guidato dal primo ministro Lotay Tshering, ha accelerato i contatti con player internazionali, tra cui l’americana Cumberland DRW, società specializzata in servizi finanziari legati alle criptovalute con sede a Chicago.
I colloqui sono partiti a settembre a Thimphu e hanno tracciato una strada chiara: testare le valute digitali in settori chiave come i pagamenti internazionali, il finanziamento delle imprese locali e il rafforzamento delle riserve nazionali. “Il Bhutan sta cercando tutte le strade per avere più stabilità e diversificare l’economia”, ha detto Sonam Tashi, funzionario del ministero delle Finanze, contattato telefonicamente.
Tra tradizione e futuro: il modello bhutanese
Per molti esperti questa mossa si inserisce in una strategia più ampia di apertura verso le nuove tecnologie. Il Bhutan, con meno di un milione di abitanti e un’economia che punta su energia idroelettrica e turismo, ha sempre adottato uno sviluppo basato sulla sostenibilità. L’indice della “Felicità Interna Lorda” rimane la stella polare della politica, ma i numeri dell’ultimo anno invitano a riflettere.
La crescita del PIL nel 2024 è stata debole, frenata dal calo dei turisti e dalle turbolenze sui mercati globali. Proprio qui nasce la necessità di trovare strumenti nuovi per rendere l’economia più solida. “Non possiamo permetterci di restare fermi”, ha confidato un consigliere economico vicino al premier. “Le criptovalute e la blockchain potrebbero darci una base su cui costruire, se usate con attenzione”.
Cautela sulle conseguenze sociali
Sul tavolo però ci sono ancora molte incognite. Secondo Reuters, la collaborazione con Cumberland DRW è ancora a uno stadio esplorativo: niente lanci imminenti di monete digitali nazionali o apertura indiscriminata ai capitali esteri. Anzi – spiegano fonti interne – si punta soprattutto a definire standard chiari su sicurezza, trasparenza e inclusione.
In Bhutan gli asset digitali sono ancora poco diffusi: secondo la Banca Centrale reale (Royal Monetary Authority), solo il 3% degli adulti ha avuto contatti con criptovalute o piattaforme simili nell’ultimo anno. Spicca la diffidenza e la scarsa conoscenza del tema anche tra i giovani laureati.
“Serve una regolamentazione chiara”, ha detto Namgay Dorji, governatore della Banca Centrale, in un’intervista a The Bhutanese. “Il rischio di truffe o instabilità è reale, soprattutto in economie piccole come la nostra. Per questo la nostra priorità resta proteggere risparmiatori e imprese”.
Guardando avanti senza fretta
Nonostante tutto, il coinvolgimento diretto di Cumberland DRW è visto dagli osservatori come un segnale forte: il Bhutan vuole capire se gli asset digitali possono davvero diventare strumenti per una crescita equilibrata. Il governo punta a test pilota su piccola scala nei prossimi mesi, con l’aiuto di esperti esterni.
È una sfida complessa ma necessaria. “Abbiamo bisogno di nuovi strumenti per resistere alle turbolenze globali”, ha detto un rappresentante del ministero degli Affari Esteri durante un seminario alla Royal Institute for Governance and Strategic Studies. Il cammino è appena cominciato. In Bhutan si guarda alle criptovalute come a un laboratorio per il futuro: tra rischi evidenti e promesse ancora tutte da valutare.