Roma, 15 novembre 2025 – Continua il confronto serrato in Italia attorno a App Tracking Transparency (ATT), la funzionalità di Apple che consente agli utenti di decidere se autorizzare le app a monitorare le proprie attività online. Dopo l’entrata in vigore delle nuove normative europee sulla privacy, questo strumento è finito nel mirino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), che sta valutando se la sua applicazione rappresenti una forma di abuso o un vantaggio sleale per Cupertino rispetto agli altri sviluppatori.
App Tracking Transparency: uno strumento di tutela della privacy sotto pressione
Lanciata da Apple con l’aggiornamento iOS 14, la funzionalità App Tracking Transparency è stata accolta con favore da oltre il 75% degli utenti iOS, che ne apprezzano la semplicità nel fornire una scelta chiara sul tracciamento dei dati personali. ATT consente, con un semplice consenso esplicito, di bloccare l’accesso all’IDFA (Identify for Advertisers), ovvero il codice che permette alle aziende di monitorare le attività degli utenti su app e siti web per finalità pubblicitarie. La misura ha ricevuto elogi da autorità per la protezione dei dati, associazioni per la privacy e organizzazioni per i diritti umani, segnalandolo come un modello di trasparenza e controllo che supera gli standard di compliance del GDPR.
Tuttavia, l’AGCM ha avviato un’indagine che potrebbe portare alla rimozione di ATT dal mercato italiano, a causa di pressioni di lobbying da parte di operatori del settore pubblicitario e aziende tecnologiche. Questi soggetti sostengono che la funzione sia ridondante rispetto ai consensi già previsti dal regolamento europeo e la percepiscono come una limitazione competitiva, ritenendo che favorisca Apple rispetto agli altri sviluppatori.
La posizione di Apple e le implicazioni per il mercato italiano
Apple ha ribadito in una nota ufficiale che la privacy è un diritto umano fondamentale e che ATT è stata concepita per offrire agli utenti un controllo più trasparente e profondo sui propri dati. L’azienda ha sottolineato che le regole di ATT si applicano a tutti in modo uniforme, inclusa la stessa Apple, e ha respinto le accuse di concorrenza sleale, definendo la propria iniziativa come un passo oltre i requisiti di legge per proteggere i consumatori.
Se l’AGCM decidesse di imporre la rimozione di ATT, sarebbe a rischio uno strumento molto apprezzato dagli utenti italiani per la difesa della privacy digitale. In questo scenario, i benefici ricadrebbero soprattutto sulle grandi piattaforme pubblicitarie e sui data broker, che raccolgono e monetizzano le informazioni personali degli utenti. La Commissione Europea ha confermato che ATT rappresenta uno degli strumenti più efficaci e user-friendly per il controllo dei dati personali, riconoscendo implicitamente il valore aggiunto della soluzione proposta da Apple.
In attesa di una decisione ufficiale che, secondo fonti interne, potrebbe arrivare entro il 16 dicembre, Apple ha dichiarato l’intenzione di mantenere un dialogo costruttivo con le autorità italiane ed europee, per evitare che in un Paese pioniere come l’Italia, nel contesto del GDPR, venga limitata una protezione aggiuntiva contro la sorveglianza digitale.
Il ruolo dell’AGCM e le dinamiche del mercato digitale italiano
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, guidata dal presidente Roberto Rustichelli, è un organismo indipendente che tutela la concorrenza e i diritti dei consumatori in Italia. Con oltre 300 dipendenti e un bilancio di 173 milioni di euro, l’AGCM ha il potere di avviare istruttorie, imporre sanzioni fino al 10% del fatturato aziendale e adottare provvedimenti cautelari per garantire un mercato equo e trasparente.
Nel contesto digitale, l’AGCM si trova a dover bilanciare la tutela della privacy individuale con la necessità di garantire dinamiche competitive sane tra i principali attori del settore tecnologico. Il caso di App Tracking Transparency rappresenta un banco di prova significativo, con impatti potenziali su consumatori, sviluppatori e piattaforme pubblicitarie, sia a livello nazionale che europeo.
